Un inferno sull'autostrada Torino-Aosta di Gianni Giacomino

Un inferno sull'autostrada Torino-Aosta Una settantina di auto bloccate per ore attorno a Ivrea. I sindaci: dovevano fermare il traffico Un inferno sull'autostrada Torino-Aosta Maxitamponamenti per il ghiaccio, un morto e 50feriti Gianni Giacomino Giampiero Maggio Un morto. Cinquanta feriti. Un'ot�tantina di auto ridotte a carcasse. E poi l'autostrada A5 per Aosta chiusa per ore, come la bretella di Santhià che porta a Milano. E ancora incidenti sulle statali, an�cora lunghe code e paura sulle strade. Dire che quello di ieri è stato un gioved�da dimenticare è poco. «L'inferno era», dicono gli agenti della polizia dopo una giornata maledetta di nebbia e ghiaccio, pioggia e freddo.' Leggere i loro verbali è come scorrere un bollettino di guerra. C'è una vittima. Un ragazzo di 31 anni. Si chiamava Sebastiano Giorgi, abitava a Rivarolo. E' morto dopo essersi schiantato contro un'altra auto sulla provin�ciale 35 che unisce il Ciriacese al Canavese. Le due zone sono rima�ste a lungo isolate a cause della patina di ghiaccio che ha reso impraticabile qualsiasi sposta�mento. Altri incidenti vicino a Ivrea: a Romano Canavese, un maresciallo della Guardia di Fi�nanza, Girolamo Nenna, 35 anni, è rimasto ferito mentre prestava i soccorsi ad alcune persone rima�ste coinvolte in un tamponamen�to. E' ricoverato nel reparto di Ortopedia del nosocomio epore�diese per alcune lesioni alla spina dorsale. Gli incidenti più spettacolari sono i due maxi tamponamenti che si sono verificati in autostra�da. Chi è uscito dal groviglio di auto racconta che solo per un miracolo non si è verificata una strage. Sono le 9,42 quando alla sala radio dell'Ativa, la società che gestisce la Torino-Aosta, giunge la segnalazione del primo tamponamento, quello sulla A5, in direzione Scarmagno, un centi�naio di metri prima dello svinco�lo per la bretella di Santhià, quella che conduce alla A26 Geno�va-Alessandria e alla A4 TorinoMilano. A innescare la carambola di auto sono una Renault 19 e una Fiat Uno che si tamponano. Pochi istanti e arriva un tir che traspor�ta gasolio, condotto da Walter Roman, 37 anni, di Lusema San Giovanni. L'autoarticolato fa un giro di 180 gradi e si trova con la parte anteriore rivolta verso gli altri veicoli. Una Fiat Scudo va a schiantarsi frontalmente al tir, mentre, nel frattempo, soprag�giungono altre macchine. Alla fine se ne contano una decina: dalle lamiere vengono estratti i feriti, nessuno è in gravi condizio�ni. Il personale dell'Ativa chiude il tratto d'autostrada: i mezzi diretti ad Aosta escono a Scarma�gno, quelli che devono arrivare a Torino vengono deviati all'uscita di Ivrea. «Ho visto ima persona che segnalava un incidente racconta il conducente dell'auto�articolato e ho tirato il freno a mano. Il mio tir sembrava impaz�zito, si è girato col muso davanti alle altre auto che stavano arri�vando, una mi ha centrato in pieno. Sono salvo per un caso». Ad alcuni chilometri di distan�za, pochi minuti dopo il primo tamponamento, si verifica una scena analoga. Luogo del secondo incidente è la bretella di Santhià, ad Albiano. Racconta un agente della Polizia Stradale rimasto coinvolto con il collega nella carambola di macchine: «Siamo arrivati dopo che ima Volvo era andata a sbattare contro il guard rail e si era fermata sullo sparti�traffico centrale. Abbiamo par�cheggiato e pochi istanti dopo si è scatenato l'inferno». A catena, rimangono coinvolti un veicolo dietro l'altro, alla fine se ne conteranno undici. Un Renault Espace centra l'auto della Strada�le e si ferma sulla striscia d'erba che divide le due carreggiate: i poliziotti, uno dei quali ferito, fanno in tempo a notare nell'abi�tacolo due bambini. Riescono a liberarli dalle lamiere e a portarli in salvo, lontano dal luogo dell'in�cidente. I feriti, una decina (Ros�sano Rossini, di Milano, ha avuto una gamba maciullata) vengono trasportati agli ospedali di Ivrea, Santhià, Chivasso. E in questo gioved�da dimenti�care non mancano le proteste degli automobilisti contro l'Ativa co pevole, secondo loro, di non aver predisposto tutte le precau�zioni per evitare che si formasse�ro le lastre di ghiaccio sull'auto�strada: «Ero venuto qui in vacan�za dice Gesualdo Mattarello, di Milano rimasto illeso nella carmbola -, ho visto la morte in faccia». E' andata peggio, invece, sulla provinciale 35, in località Chiarabaglia di Favria. Lì, la Volvo S40 guidata da Sebastiano Giorgi si è schiantata contro la Lancia Dedra condotta da Walter Boqué, vigile urbano di 44 anni, residente a Barbania. L'impatto è stato terribile. Secondo una pri�ma ricostruzione dei carabinieri di Rivarolo, la Volvo si sarebbe girata di traverso, schiantandosi contro il muso della Dedra che percorreva la carreggiata oppo�sta. Giorgi è morto sul colpo e per liberarlo dalle lamiere i pompieri di Rivarolo hanno impiegato qua�si due ore. Boqué, invece, è ricove�rato al Cto in gravi condizioni. La Lancia Dedra è stata tamponata dalla Cinquecento con al volante Ludovico De Maria, 72 anni, che viaggiava con la moglie, Ermelinda Vagione, 69 anni, entrambi di Barbania. I pensionati sono stati trasportati all'ospedale di Cuorgnè, non corrono pericolo di vita. La vittima era un ingegnere originario di Rivarossa, nel cui Comune aveva fatto parte della Commissione edilizia. Si era tra�sferito a Rivarolo solo ad aprile, pochi giorni dopo essersi sposato. Intanto, il sindaco di Favria, Serafino Ferrino è lapidario: «Chiederò alla Provincia se è stato fatto tutto il possibile per evitare questo disastro. La strada andava chiusa prima». Il giovane ha perso lavitaaFavria in uno scontro Decine di altri incidenti in provincia Sotto, Sebastiano Giorgi, 31 anni, morto neirincldente a Favria (sinistra) Nell'altra foto a destra, l'autostrada Torino-Aosta bloccata