Carraro detta le condizioni

Carraro detta le condizioni Il confronto fra Petrucci e le Leghe ha confermato lo stato di conflittualità nel quale versa il nostro calcio Carraro detta le condizioni «Premier League italiana entro luglio» Piero Serantoni ROMA Premier League all'italiana en�tro luglio. E' questo l'obiettivo che il presidente della Lega di MOano, Franco Carraro ha prati�camente annunciato al termine dell'incontro, nel palazzo della Figc, con il commissario Petruc�ci e i rappresentanti delle altre componenti del mondo del pal�lone, tutti presenti, da Macalli a Vicini. Si prevede battaglia aspra. Carraro vuole paletti ben precisi, l'associazione calciato�ri teme che prevalga la logica del profitto ed è pronta ad urlare il suo no. Il presidente del Coni scivola tra i problemi: «Premier League? Su tutto si può discutere basta che si resti nell'ambito del Coni e della Federcalcio. Mantenendo i giu�sti equilibri». Vuole bruciare le tappe la Lega di Milano. Gli incontri cominceranno fin dalla prossi�ma settimana, il progetto del nuovo calcio dovrebbe essere pronto entro gennaio o i primi di febbraio. «Ci aspetta un lavo�ro complicato e difficile que�sto l'esordio di Carraro e nello stesso tempo dovremo tenere gli occhi puntati anche su Bru�xelles. Senza sapere cosa l'Unio�ne Europea deciderà sulla que�stione trasferimenti dei calcia�tori è difficile operare. Spero che l'Europa concluda a febbra�io. E' nell'interesse di tutti». Prima di affrontare l'argomen�to Premier League, il presidente della Lega di Milano si toglie un sassolino, replica ad Abete che aveva chiesto l'intervento di Petrucci contro lo statuto. «Sot�tolineo con soddisfazione che il nostro statuto è stato approva�to dal ministero vigilante. Chi diceva che il diritto di veto, dopo essere andato bene per 40 anni, era oggi intollerabile, è stato smentito prima dal Coni ed ora dal ministero. Abete diceva che andava contro il decreto Melandri, proprio il mi�nistero della Melandri lo con�traddice. Resta il fatto che per due volte il diritto di veto non ha consentito l'elezione del presidente, quindi pensiamo ad un superamento, non si può pensa�re di aver risolto tutto togliendo�lo. Il «veto» è parte integrante di un progetto, quindi serve un altro progetto». Il futuro, secon�do Carraro si articola su tre punti. 1 ) Eliminare il diritto di veto. 2) Rivedere i «pesi» in Consiglio Federale delle varie componenti. 3) Rivedere il ruo�lo della Fgic nei rapporti con la Lega di Milano. Buttata la bomba, Carraro precisa: «Sia chiaro, sempre re�stando nell'ambito della Figc perché ci conviene e perché vi siamo obbluigati dai rapporti intemazionali. Guardiamo alla Premier League inglese con cor�rezioni italiane. Se Oltre Mani�ca è composta solo dalla serie A, da noi A e B sono unite indisso�lubilmente. In Inghilterra il rap�porto con la Football Association è articolato. Lavoriamo ad un'ipotesi del genere e la presen�teremo a Petrucci». Su come Gambiera il rapporto con la Figc, Carraro dà un «non esem�pio». «In Inghilterra, ma non accadrà da noi, l'Aia inglese presenta una lista di arbitri, la Premier League sceglie e asse�gna loro le partite». E la Nazio�nale? «L�i programmi sono concordati in base alle necessi�tà delle grandi squadre». Sarà rivoluzione per tutto il mondo del calcio professionistico: «Inu�tile stare a parlare di numeri di squadre sostiene Carraro bisogna creare paletti ben defi�niti. Per partecipare bisogna avere precise caratteristiche. E poi dovremo rivalutare i pesi in Consiglio federale. Se siamo co�s�importanti per lo sport, per la società, per l'economia, è per�ché rappresentiamo il vertice della piramide. Che è piccolo rispetto al resto, ma decisivo. Il nuovo statuto dovrà essere re�datto in modo che nessuno pos�sa pensare di toglierlo, di emar�ginarlo. Penso che potremo riu�scirci entro luglio». Il commissario Petrucci com�menta: «Io sono realista. Vedo gli angoli, ma anche la voluntà di smussarli. Per correttezza, spero di aver lasciato la carica di commissario Figc prima della mia possibile candidatura per le elezioni Coni in aprile. Ora si aprono le consultazioni, il tem�po è maturo perché il calcio possa arivare ad un governo democratico». Grosso sottoli�nea la fretta dell'associazione calciatori: «Vogliamo entrare a pieno titolo nella gestione del calcio. Bisogna cambiare entro marzo. La piramide fa comodo, va razionalizzata. Il boom del calcio è merito di tutti, non si può ragionare soltanto in base al profitto». E aggiunge: «Basta con il diritto di veto r'pesi" in Consiglio e il rapporto Figc-Lega andranno rivisti» Il modello inglese resta l'obiettivo Per il presidente del Coni «tutto deve avvenire in ambito federale» G, Petrucci -2000 m SER Franco Carraro è presidente della Lega Professionisti di Milano: «Ci aspetta un lavoro complicato e dovremo tenere gli occhi puntati anche su Bruxelles: senza sapere cosa l'Unione Europea deciderà sui trasferimenti è difficile operare. Spero che l'Europa concluda a febbraio» A destra Gianni Petrucci

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Inghilterra, Milano, Roma