Su Wojtyla in Polonia non si scherza di Mario Baudino
Su Wojtyla in Polonia non si scherza DUE DEPUTATI NAZIONALISTI DANNEGGIANO L'INSTALLAZIONE CHE RAPPRESENTA IL PAPA COLPITO DA UN METEORITE Su Wojtyla in Polonia non si scherza Mario Baudino LE polemiche non erano man�cate alla prima uscita uffi�ciale, quando Maurizio Cattelan aveva esposto a Londra, per la mostra collettiva «Apocalypse: Beuty and Horror», la sua statua di Papa Wojtyla vesti�to con i paramenti sacrali, il crocifisso in mano, un'espressio�ne di dolore, abbattuto a terra da un meteorite. Una statua in cera, iperrealistica, come quelle del museo di madame Tousseaud, ma in ima posizione decisamente provocatoria. La Cnn aveva dedi�cato un servizio dal titolo: «E' arte, questa?», e il direttore della prestigiosa galleria era dovuto scendere in campo per prendere le difese di Cattelan, artista mol�to noto perché abituato a lancia�re, dal suo studio di New York, provocazioni in tutto il mondo. Ma a Varsavia, dove intanto la statua del Papa si è spostata alla Galleria d'arte moderna, i conte�statori sono andati molto più per le spicce. Il coro di critiche e strilli è infatti culminato con il blitz di due deputati d'un piccolo partito nazionalista, che hanno seria�mente danneggiato la statua, to�gliendo il meteorite. Hanno la�sciato sul luogo del delitto anche un messaggio, spiegando le ragio�ni del loro gesto. La Galleria nazionale, hanno scritto, presen�tando quest'opera ha profanato ciò che di più sacro esiste al mondo, e ha ferito i sentimenti religiosi della gran maggioranza dei polacchi. Il documento termi�na con la richiesta di chiudere immediatamente la mostra, li�cenziare la direttrice, oltretutto ebrea («vada a esporre al Museo nazionale d'Israele il Gran Rabbi�no schiacciato dal piede di Stalin o di Arafat») e naturalmente aprire un'inchiesta giudiziaria. Il copione è il solito, razzista, forcaiolo, forsennato e giustiziahsta. Quel che colpisce è che in sostegno al Papa di cera si siano levate voci cattoliche, inverten�do la situazione di Londra, dove erano stati i «laici» a difendere la scelta di esporre l'opera di Catte�lan. Per esempio il padre Adam Boniecki, responsabile di una rivista come Tygodnik Powszedhy, pensatoio degli intellettuali cattolici liberali, ha chiarito che il suo sentimento religioso non è offeso dalla statua, «un modo* audace di mostrare il ruolo del Papa in questo mondo». I dubbi semmai vanno al valore artisti�co: che per Boniecki sembra incerto. Parla di un «iperreali�smo all'americana al limite del kitsch», insomma del cattivo gu�sto, ma condivide il significato generale della scultura, quello che in termini un po' rozzi si può definire il «messaggio». Sul quale restano comunque interpretazioni controverse: il curatore di Londra, ad esempio, sottolineava nel catalogo l'ambi�guità dell'espressione facciale del Santo Padre, colto nel mo�mento fatale in cui «l'uomo è in agonia, e non sa se il Cielo lo sta punendo o risparmiando». E il direttore della Royal Academy, Norman Rosenthal, aveva difeso Cattelan ricordando che si tratta di un artista non solo cattolico ma che si rifa a una tradizione iconografica risalente almeno a Botticelli: aggiungendo di ritene�re legittima questa raffigurazio�ne del Papa anche perché la gente che fa del bene può avere un aspetto oscuro, un parte di male: «Pensiamo alle sue posizio�ni su controllo delle nascite e Aids». Se avessero sentito e lo avessero avuto sottomano -, c'è da giurare che i due forsennati deputati polacchi, dopo aver libe�rato la statua del masso di cera, lo avrebbero quantomeno schiaf�fato sulla testa del direttore della Royal Academy. Non resta che invitarli in Italia, dove circola sulle televisioni la pubblicità questa sì, piuttosto kitsch del nuovissimo calendario di Padre Pio, «il primo profumato alle rose e fosforescente». Lopera di Cattelan scandalizza la destra ma trova l'appoggio di intellettuali cattolici L'installazione dell'artista italiano Maurizio Cattelan danneggiata a Varsavia
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