Bush gioca la carta del fisco

Bush gioca la carta del fisco LA SFIDA DEL PRESIDENTE PER RILANCIARE L'ECONOMIA AMERICANA Bush gioca la carta del fisco Tagli per 1300 miliardi di dollari in 10 anni prospettive Andrea di Robiiant corrispondente da WASHINGTON GEORGE W. Bush non de�morde. Il giorno dopo la riduzione a sorpresa del costo del denaro da parte della Federai Reserve, il presidente in pectore ha rilanciato la cam�pagna a favore del suo massic�cio e controverso programma di tagli fiscali. A Wall Street ieri gli operatori stavano ancora prendendo le misure del grande recupero della Borsa in seguito alla decisione di Alan Green�span di portare i tassi a breve da 6,5 a 6 per cento. L'impressione è che il capo della Fed, preoccu�pato dal rapido rallentamento dell'economia, abbia voluto gio�care d'anticipo anche per dissi�pare il pessimismo che si era diffuso nelle ultime settimane e che rischiava di accelerare la discesa verso una recessione vera e propria. La chiave di lettura di Green�span appare adesso più chiara: il pericolo di un raffreddamento eccessivo dell'economia ha su�perato quello dell'inflazione e di conseguenza la Fed è pronta a ridurre il costo del denaro nei prossimi mesi tanto quanto sa�rà necessario per tenere in vita il ciclo espansivo. Bush, che giurerà il 20 gennaio, ha applau�dito la decisione di Greenspan l'avvio della nuova amministra�zione coinciderà con un ciclo di tassi decrescenti e di questo il nuovo Presidente non può che essere soddisfatto. Ma allo stes�so tempo non vuole che l'allenta�mento della politica creditizia da parte della Fed indeboMsca la sua crociata per i mega-tagli fiscali che ha promesso durante la campagna elettorale. Ieri Bush ha concluso a Au�stin la seconda giornata di in�contri a porte chiuse con leader della vecchia e della nuova eco�nomia. «Il quadro che mi hanno fatto è brutto ha detto e ci vorrà un'azione decisa per rida�re fiato all'economia». E' torna�to alla carica sostenendo di voler anticipare almeno una parte del programma di tagli fiscali in modo da stimolare più rapidamente i consumi. Il piano di Bush prevede un taglio fiscale pari a 1300 miliar�di di dollari, distribuito nell'ar�co di dieci anni. Il primo impat�to sulle aliquote è previsto per l'anno prossimo, ma Lawrence Lindsey, il principale consiglie�re economico del nuovo presi�dente, ha confermato ieri che la nuova amministrazione cerche�rà di accelerare i tempi di alcuni tagli «per stimolare l'econo�mia». Bush continua infatti ad insistere che il suo piano rappre�senta anche una «polizza assicu�rativa» contro una recessione. Ma molti analisti rimangono scettici circa l'eventuale impat�to di questi primi tagli sull'anda�mento dell'economia. «Il consu�matore comincerà a sentirne i benefici tra un anno o più, quando questa fase negativa sarà stata presumibilmente su�perata», ricorda John Idazsack, autore dell'influente Kiplinger Report. «E' chiaro che la riduzio�ne dei tassi da parte della Fed ha un impatto più immediato sulla ripresa del ciclo espansi�vo». In più, è molto improbabile che Bush ottenga da un Congres�so spaccato a metà tra repubbli�cani e democratici l'intero pac�chetto di tagli che ha proposto agli americani. Ma ormai anche i democratici si vanno convin�cendo che alcune riduzioni mira�te delle tasse siano effettiva�mente necessarie. Ed è probabi�le che si arrivi ad un compro�messo su un pacchetto più mo�desto di quello proposto da Bu�sh in termini relativamente bre�vi. Il vistoso rallentamento del�l'economia ha effettivamente cambiato i termini del dibattito sulla questione fiscale. E Dick Gephardt, leader dei democrati�ci alla Camera, riconosce che i tempi richiedono di venire in�contro al nuovo Presidente con un piano di tagli fiscali più ampio di quanto il suo partito era disposto ad accettare solo poche settimane fa. Semmai è proprio Alan Green�span che rimane diffidente di fronte a questo nuovo entusia�smo per una riduzione delle . tasse. Il capo della Fed è convin�to che il modo migliore di spen�dere il surplus di quest'anno e di quelli a venire è di ridurre il debito nazionale obiettivo che evidentemente non è una priori�tà per il nuovo Presidente. Ma più la riduzione delle tasse sarà importante più si allontanerà l'obiettivo di eliminare il debito nazionale entro la fine del de�cennio. E sono in molti a pensa�re che uno dei motivi che ha spinto Greenspan ad anticipare la riduzione del costo del dena�ro questa settimana sia stato proprio quello di frenare questa nuova «corsa» ai tagli fiscali. Greenspan resta diffidente, pronto a ritoccare ancora il caro-denaro ^V';;..,■■■■: Mcf&s ^H SB :'■■ ^Bmmf ^g^jjjjg^ jag Il nuovo presidente degli Stati Uniti George W. Bush

Luoghi citati: Bu, Stati Uniti