L'ottimismo di Arafat: accordo possibile

L'ottimismo di Arafat: accordo possibile L'ottimismo di Arafat: accordo possibile Dal vertice con la Lega Araba nessuna concessione AldoBaquis TEL AVIV Al termine di un dibattito di quattro ore a porte chiuse al Cairo, il presi�dente palestinese Yasser Arafat ha ricevuto dalla Lega Araba il soste�gno necessario per proseguire nella ricerca di un accordo con Israele, basato sulle proposte di mediazione avanzate da Bill Clinton. Al ritomo a Gaza, Arafat ha ostentato ottimi�smo. «Un accordo ha detto è possibile entro il 20 gennaio», la data cioè di conclusione della presi�denza Clinton. Ma lo spazio di mano�vra non si è certo allattato: i mini�stri degli Esteri della Lega Araba hanno precisato che non potranno esserci concessioni sul diritto dei profughi palestinesi al ritomo nelle loro case abbandonate nel 1948, né compromessi sul carattere palesti�nese di Gerusalemme Est, inclusa la Spianata delle Moschee. In casa, inoltre, Arafat ha trovato un clima militante. Hamas ieri ha ribadito che lotterà contro i progetti di Clin�ton e la direzione congiunta della Intifada (che include sia al Fatah sia i gruppi islamici) ha promesso un inasprimento della lotta per le pros�sime settimane. L'Egitto ha esortato Arafat a per�severare nella ricerca di un'intesa con Israele, il cui primo stadio si basa sulla cooperazione fra i rispetti�vi servizi di sicurezza allo scopo di ai^inare gli scontri armati nei Terri�tori. Se il volume di fuoco non calerà in maniera drastica, avverte Israele, i contatti con i palestinesi non ri�prenderanno. Domenica il Cairo ospiterà un incontro deheato e deci�sivo fra il capo della Cia Geoide Tenet, un responsabile dei servizi di sicurezza palestinesi e il capo dello Shin Bet israeliano, Avi Dichter. Da alcuni anni la Cia ha assunto un molo di supervisore (concordato con Arafat) incaricato di riferire a Israele sulla reale incisività della lotta dei servizi palestinesi contro il terrorismo islamico. Fonti israelia�ne affermano che esperti delia Cia hanno anche attivamente addestra�to gh ufficiali dei servizi di Intelli�gence palestinesi. Israele adesso attende che Arafat ordini un cessate-il-fùoco generale ai militanti di Tanzim e che compia retate di terroristi islamici. Intanto Ariel Sharon avverte già i collabora�tori di Bush che non si sentirà impegnato da qualsiasi accordo Ba�rak firmi nelle prossime settimane. Un esponente politico di destra, Natan Sharansky, ha chiesto ieri a Dick Cheney di far presente a Clin�ton che si sforza per nulla, «perché comunque l'opinione pubblica israe�liana respinge il suo progetto». «Noi puntiamo a un accordo, è vero ha confermato Barak in un comizio elettorale ma non a tutti i costi. Non firmerò con Arafat alcun accor�do che preveda la rinuncia della nostra sovranità sul Monte del Tem�pio. Né accetteremo mai il cosiddet�to "diritto del ritomo", dei profughi palestinesi». Da Berlino, il ministro degli Este�ri israeliano Shlomo Ben-Ami ha detto nel corso di una conferenza stampa con il collega tedesco Fisher, di credere «se non in un accordo, almeno in una sorta di dichiarazio�ne di principi di base che formino la piattaf orna pei" un patto». Aun mese dal voto, Barak induri�sce il tono. In un sondaggio, che sarà pubblicato oggi da Maariv, solo il 22c7o degli intervistati pensa di votar�lo. Il 500Zo preferisce il leader della destra Sharon, il 280Zo preferisce non esprimersi. Alcuni quadri di partito pregano affinché Barak ceda la can�didatura a Shimon Peres, che ha qualche speranza di sconfiggere la destra. A testimoniare lo stato di quasidisfatta dei laburisti è giunto ieri un loro annuncio a pagamento sul setti�manale arabo a -Midan che mostra cadaveri di palestinesi massacrati nel settembre 1982 nei campi profu�ghi di Sabra e Shatila (Beirut) sotto al titolo: «Voi, Sharon, lo conoscete bene...». In seguito all'uccisione di 460 persone da parte di falangisti libane�si, unia commissione ufficiale di inchiesta israeliana rilevò che Sha�ron allora ministro della Difesa non era stato all'altezza della situa�zione e consigliò al premier Menachem Begin di sollevarlo per sempre da quell'incarico. Ma la Commissio�ne non arrivò ad attribuirgli la paternità diretta del massacro e il settimanale Time, secondo cui Sha�ron era a conoscenza della strage, una volta querelato non riusc�a dimostrare le accuse. In poche ore l'annuncio a pagamento ha avuto l'effetto di un disastroso boome�rang. Vari giornali arabi israeliani si sono rifiutati di pubblicarlo, i diri�genti laburisti hanno dovuto scusar�si e Sharon è apparso in pubblico più compiaciuto che mai. Il Raiss è convinto di farcela «prima che Clinton debba lasciare». Sharon però avverte: se vincerò le elezioni non mi sentirò vincolato da alcun accordo Due palestinesi nel cuore della città contesa: alle loro spalle il Muro del Pianto e la Spianata delle Moschee