Una scelta col bilancino fra radicali e moderati

Una scelta col bilancino fra radicali e moderati IL PRIMO VERO ATTO POLITICO DOPO LE POLEMICHE ELETTORALI Una scelta col bilancino fra radicali e moderati analisi B Boris Blanclteri USH ha annunciato oggi le ultime scelte del suo governo a un Paese che ha già dimenti�cato le amarezze di unn elezione presidenziale che sembrava non finire mai. Chi era repubblicano è restato repubblicano e chi era de�mocratico è restato democratico. Il Paese è diviso, ma in realtà ogni democrazia bipolare lo è, quale che sia il risultato delle elezioni. Bush sarà giudicato un buon o un cattivo presidente non per come ha vinto ma per quello che farà da vincitore. E le nomme della squa�dra di governo sono appunto il suo primo, vero, importante atto politi�co. Il genere di collaboratori che Bush ha scelto sembra indicare che il neo-presidente è consapevo�le della sua scarsa esperienza poli�tica, sia interna che intemaziona�le, e si affida, in luogo della pro�pria, alla esperienza altrui. Il primo dei collaboratori è be�ninteso Cheney, il vicepresidente. Una carica questa che serve per l'emergenza e che in tempi norma�li non ha grandi responsabilità specifiche. Cheney aiuterà il presi�dente nei rapporti con il Congres�so, che sono di vitale importanza dato che il Congresso tiene in cordoni della borsa e condiziona largamente l'azione di governo. Sul piano estemo le sue funzioni sono più che altro rappresentati�ve, ma non si può escludere che proprio in questo ambito Bush gli affidi incarichi di maggiore impe�gno ove necessario. Colin Powell, che fu il capo di Stato maggiore durante la guerra del Golfo, e il vero stratega di quell'operazione, sarà il primo segretario di Stato di colore della storia degli Stati Uniti e, anche se i neri d'America non si riconoscono in lui, è uomo general�mente accettato e da tutti rispetta�to. Viene dai ghetti di Harlem e del Bronx ma è uomo moderato che non cerca né la pubblicità né il potere personale. Tradizionalmen�te, il segretario di Stato condivide la responsabilità di politica estera con il Consigliere della Sicurezza, che siede alla Casa Bianca. Saran�no questa volta entrambe persone di colore e questo è, quantomeno da un punto di vista dell'immagi�ne, ancor più significativo. Condoleezza Rice, già da tempo mdicata per questo incarico alla Casa Bianca, deve il suo nome singolare al padre melomane che voleva chiamarla con l'attributo di una partitura musicale «con dolcezza», ma fu poi tradito dall'or�tografia. Quel Condoleezza le è rimasto assieme alla reputazione di non essere affatto dolce se non vuole esserlo: è stata una ragazza prodigio, 30enne alla prestigiosa università di Stanford e da tempo attenta e ascoltata consigliere di Bush. La scelta di segretario al Tesoro è caduta ancora una volta su un uomo di esperienza. O'Neill ha un passato politico nell'amministra�zione Reagan e un passato di manager come presidente dell'Alcoa, una multinazionale leader nel settore dell'alluminio. E' molto stimato dal potente governatore della Banca federale Greenspan ed è probabile che sia stata questa una non ultima ragione della sua scelta: certo è motivo di rassictu ùzione per tutti. Nel delicato equili�brio tra radicali e moderati a l'in�terno del suo partito e per rispetta�re la promessa di una Amministra�zione che unisca e non divida gli americani, Bush ha fatto due scel�te che si bilanciano a vicenda. Ha nominato alla Giustizia John Ashcroft, un senatore conservato�re accusato di avere posizioni di retroguardia in materia di mino�ranze e di diritti degli omosessuali. I democratici hanno già annuncia�to che gli daranno battagha quan�do la sua nomina dovrà ricevere l'avallo del Senato. Sul lato oppo�sto sta invece la conferma di Minita a ministro dei Trasporti un dicastero tutt'altro che irrilevante nell'economia americana che è un democratico che fa già parte del governo Clinton. Si tratta, visi�bilmente, di un ramo di ulivo teso al partito che ha perso per un soffio l'elezione e che è vicino alla parità dei seggi alla Camera come al Senato. Sono scelte, nel complesso, ac�corte e che non sembrano dettate da umori personali ma da attenti dosaggi politici. 1 primi mesi sono determinanti nel creare l'immagi�ne che un presidente degli Stati Uniti deve farsi dinanzi al suo Paese e dmanzi al mondo. La squadra scelta è tale da poterlo aiutare: molto, come sempre, do�vrà fare la fortuna. Le scelte dei nuovo presidente dettate dall'esigenza di attenti dosaggi politici per creare fin dai primi mesi l'immagine giusta davanti al suo Paese

Luoghi citati: America, Stati Uniti