Scoppia l'acquedotto Mezza Genova a secco di Marco Raffa
Scoppia l'acquedotto Mezza Genova a secco Scoppia l'acquedotto Mezza Genova a secco Danneggiata una tubazione principale, è emergenza per 200 mila persone In molte zone sono andate in tilt anche l'energia elettrica e il riscaldamento Le riparazioni sono continuate nella notte: forse oggi il ritorno alla normalità Marco Raffa GENOVA Duecentomila persone senz'ac¬ qua per tutta la giomata, danni e disagi provocati dagli allagamenti, il timore di una notte senza energia elettrica e senza riscaldamento per interi isolati: è il bilancio di un guasto verificatosi ieri mattina a Genova alla conduttura portante di uno dei due acquedotti cittadini, il De Ferrari-Galliera, ima rete priva¬ ta che serve la zona di Ponente della città, arrivando a toccare buo¬ na parte del centro. Danni e disagi si sono concatenati e nel pomerig¬ gio di ieri molti edifici di Sampierda- rena, «città nella città», erano senza riscaldamento per l'allagamento dei locali caldaia. In alcune zone è anche mancata l'eneigia elettrica, perché l'acqua aveva invaso una sottostazione dell'Enel ed era stato necessario disattivarla. L'assessore comunale alla Protezione Civile, Arcangelo Morella, ha allertato la prefettura sulla necessità, se il gua¬ sto non verrà riparato in tempi brevi, di disporre di autobotti per rifornire di acqua potabile le zone colpite. Un'emergenza che ha colpi¬ to Genova a 48 ore dai botti di Capodanno e che si spera di poter risolvere entro oggi. Tutto è cominciato intomo alle 7 : gli abitanti di via Niccolò Daste a Sampierdarena hanno sentito un boato dalla strada. In molti hanno pensato a im'esplosione di gas, ma U timore si è subito dissolto : da uno squarcio nell'asfalto usciva un get- to d'acqua ad alta pressione, men¬ tre la strada si stava allagando con velocità impressionante. La gente del quartiere ha tempestato di tele¬ fonate i centralini dei vigih del fuoco, del pronto intervento dei vigih urbani, il servizio guasti del De Ferrari-Galliera. I tecnici dell'ac¬ quedotto si sono resi conto che la situazione era più critica di quanto potesse sembrare. La condotta dan¬ neggiata, infatti, era una tubazione portante da 500 millimetri, una delle condutture che dai bacini del Gorzente in alta Val Polcevera ali¬ menta mezza Genova. E' così scat¬ tata la procedura d'emergenza che ha portato, per isolare il guasto, a «chiudere i rubinetti» dì buona par¬ te dell'acquedotto. Nel giro di un paio d'ore tutte le case servite dal De Ferrari-Galliera sono rimaste a secco: partendo da Isoverde, scen¬ dendo a Sampierdarena, San Beni¬ gno (il quartiere della Lanterna), Dì Negro e oltre, verso il cuore di Genova, toccando il centro storico. Sì sono salvati solo alcuni edifici più antichi, ancora dotati di impian¬ ti «a caduta» e quindi di vasche d'accumulo. L'acqua fuoriuscita dalla condut¬ tura esplosa, però, aveva già fatto molti danni, allagando mezzo quar¬ tiere e invadendo negozi, garage, scantinati e soprattutto le centrali termiche di numerosi palazzi, man¬ dando in tilt gh impianti dì riscalda¬ mento. Uguale sorte per la sottosta¬ zione Enel di piazza Tre Ponti, invasa dall'acqua e disattivata per evitare guai peggiori. I tecnici del¬ l'acquedotto hanno ingaggiato una corsa contro il tempo per isolare il guasto, compito non facile data la pressione della conduttura princi¬ pale. Anche la chiusura delle con¬ dotte non è stata indolore: per i contraccolpi di pressione sono stati rilevati problemi e scoppi di condut¬ ture minóri in altre zone della città, ad esempio a Pontedecimo in Vài Polcevera. I ceritralini dì pompieri e vigih del fuoco sono stati intasati di chia¬ mate di cittadini preoccupati dal «silenzio» dei rubinetti di casa: per molti il mistero, ma non ì disagi, sì è risolto con il Tg. Difficile fare previ¬ sioni sul ritomo alla normalità: lo stesso dipartimento dì Protezione Civile del Comune, trattandosi di un acquedotto privato, non può intervenire direttamente, ma se¬ gue l'evolversi della situazipne. «Mi hanno assicurato che entro domani (oggi per chi legge) la crisi dovrebbe essere superata», dice Me- rella. Molti cittadini si sono chiesti, polemicamente, se con la dotazione dì sensori e gh automatismi disponì- bili sia possibile che un guasto possa lasciare a secco 200 mila persone. E ad aggiungere la beffa arriva l'allarme siccità: gli invàsi (i laghi del Brugneto e del Gorzente) sono al minimo storico: se in prima¬ vera non ci saranno piogge a suffi¬ cienza, per la città si prospetta un'estate di razionamento idrico. Una veduta aerea della città di Genova
Persone citate: Arcangelo Morella, De Ferrari-galliera, Negro
Luoghi citati: Genova
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