Rutelli: impossibile il dialogo sulla giustizia

Rutelli: impossibile il dialogo sulla giustizia Rutelli: impossibile il dialogo sulla giustizia «Governo pessimo, la priorità delle priorità è il conflitto d'interessi» Maria Teresa Meli ^ttt Conferenza stampa di fine anno, per Francesco Rutelli. L'incontro con i giornalisti ha un triplice scopo: far intendere che il leader dell'Ulivo di possibih «induci» sulla giustizia non vuole sentire nemmeno parlare, preannuncia¬ re la futura battaglia sul conflitto d'interessi e mettere le mani avan¬ ti sul rinnovo dei vertici Rai, chiamando a garante il presiden¬ te Ciampi, affinché in Consiglio d'amministrazione entrino perso¬ naggi super partes. Poi ci sono tutti gli annessi e connessi: la stroncatura del governo Berlusco¬ ni (((pessimo», perché ha «clamoro¬ samente tradito le promesse elet¬ torali ingannando gli italiani sulle pensioni minime e sulla riduzione delle tasse») e la drammatizzazio¬ ne del ruolo che questo esecutivo può giocare, ovviamente in negati¬ vo, per l'Italia («rischia di rompe¬ re la coesione sociale e nazionale, aprendo conflitti pericolosi»). Sulla giustizia, Rutelli vuole far chiarezza, giacché ne è manca¬ ta, negli ultimi giomi prima della pausa festiva, quando il centrosi¬ nistra si divideva tra chi - i Ds - tentava un accordo con Gaetano Pecorella (forzista, presidente del¬ la commissione Giustizia della Camera) e chi, invece, ossia la Maigherita, quell'intesa ha fatto saltare. «Non vedo oggi le condi¬ zioni per una trattativa politica», afferma il leader dell'Ulivo. Il che, però, non significa che l'opposizio¬ ne sarà scomposta e perennemen¬ te beUigerante, perché, spiega «non si sta in Parlamento per negarsi al confronto, né per fare l'Aventino». Ma con questo cen¬ trodestra stringere intese è molto difficile: «Le affermazioni del mi¬ nistro della Giustizia Castelli - aggiunge Rutelli, con riferimento alprocesso Sme - evidenziano l'enorme carico di contraddizioni e commistioni inteme a questo governo e a questa maggioranza. C'è un avvocato che, siccome non è soddisfatto in quanto difensore del presidente del Consiglio. (Nic¬ colò Ghedini, n.dx), annuncia un'interrogazione come parla¬ mentare. E c'è un ministro che gh assicura già una risposta ancor prima di sapere cosa sarà richie¬ sto». Dunque, l'opposizione a un simile governo sarà «severa»: la Casa delle Libertà, che vuole «un'opposizione di comodo, non l'avrà». E l'ammonimento di Ru¬ telli sembra rivolto più ad alcuni settori della sua coalizione che alla maggioranza. Ma l'intransi¬ genza sulla giustizia non significa sposare l'iniziativa promossa da Paolo Flores D'Arcais per celebra¬ re il decennale di Tangentopoli. Per carità/si tratta di una manife¬ stazione «legittima», ma l'Ulivo non festeggia le manette, perché non si deve provar «gaudio nel celebrare le privazioni della liber¬ tà». Piuttosto, il centrosinistra, sulla giustizia, pensa a una gran¬ de conferenza nazionale su questi temi, da tenersi a metà legislatu¬ ra. Quindi è la volta del conflitto d'interessi. «E' la priorità delle priorità», dice Rutelli. E aggiun¬ ge: «Faccio notare che siamo l'uni¬ co paese al mondo dove il premier è il principale proprietario di un'azienda che rastrella più di 4 mila miliardi di pubbhcità, con un utile di oltre 400 miliardi. Il che vuol dire che i gruppi indu¬ striali devono versare nelle ta¬ sche del premier centinaia di mi¬ liardi. E' una questione che va risolta subito, perché evidenzia una commistione tra potere politi¬ co ed economico che introduce elementi distorsivi della dialetti¬ ca democratica». Ed è una questio¬ ne strettamente connessa, sottoli¬ nea Rutelli, alle tematiche dell'in¬ formazione. Perciò il leader del¬ l'Ulivo è d'accordo con i presiden¬ ti di Camera e Senato: il conflitto d'interessi va risolto prima della nomina del Cda Rai: «E' una posizione - afferma il leader del- 'opposizione - di cui si farà certa¬ mente carico il Capo dello Stato, poiché rientra nelle sue prerogati¬ ve di garante vigilare affinché non vi siano predominio politico, prevaricazione e occupazione». Perciò Rutelli si dice «certo che ci si adopererà perché vi sia un vero pluralismo», «e questo - sottoU- nea - deve riguardare anche le reti di proprietà del premier che oggi sono un caso di informazione balcanica, prima dell'arrivo della democrazia nei Balcani». Inevitabili, le repliche della maggioranza. Il capogruppo di Fi a Montecitorio, Elio Vito, sostiene che il wero scandalo» è l'utilizzo, «da parte della sinistra», della ((tv pubblica». Il presidente dei sena¬ tori «azzurri» Renato Schifarli ac¬ cusa Rutelli di «mentire agli italia¬ ni». Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, difende l'operato del governo: «Ha fatto - dice - un lavoro molto buono, rispetto al niente del cen¬ trosinistra». «Sul rinnovo dei vertici della Rai Ciampi si farà garante. Nel consiglio di amministrazione siedano personaggi super partes» SMKtSSBKKBOK^ TI ^J^l JRflr Il leader dell'Ulivo, Francesco Rutelli

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