Gran festa a Bruxelles Prodi: ora integrare le economie di Enrico Singer

Gran festa a Bruxelles Prodi: ora integrare le economie Gran festa a Bruxelles Prodi: ora integrare le economie .'inno alla .Gioia di Beethoven e la presenza di due sovrani salutano il cambio di guardia della presidenza di turno della Comunità Solbes invita gli Stati a vigilare contro le speculazioni sui prezzi Enrico Singer corrispondente da Bruxelles La bandiera blu con le dodici stelle dorate è appena passata dalle mani di Guy Verhofstadt a quelle di José Maria Aznar. Juan Carlos di Spagna e Alberto II del Belgio si sono salutati con un accenno d'inchino. Nella sala del trono del palazzo reale di Bruxelles risuonano ancora le note dell'Inno alla Gioia di Beetho¬ ven. L'atmosfera non può essere più formale. Eppure il clima è quel¬ lo elettrico dei momenti destinati a rimanere in qualche modo nella storia. E', il battesimo, dell'euro che tra pocbe 'ore diventerà moneta comune per i 12 Paesi di Eurolan- dia. Il più soddisfatto ed emoziona¬ to è Romano Prodi: «Adesso ci preoccupiamo del changeover, ed è giusto. Ma le conseguenze di quello che succederà domani saranno mol¬ to più grandi di quanto non sia stato detto e pensato finora». L'euro diventerà «sinonimo del¬ l'Unione» e uno strumento essenzia¬ le per accelerare il coordinamento della politica economica. «E' un passaggio fatale: bisogna armoniz¬ zare l'economia europea, non ci sono alternative», dice il presidente della Commissione al termine della cerimonia. Nel suo breve discorso ufficiale ha parlato di «momento storico» e ha ricordato che «ovun¬ que nel mondo l'euro sarà associato alla Uè così come il dollaro è associa¬ to agli Usa», adesso a microfoni spenti insiste sul «grande effetto psicologico» che avrà l'euro nella vita di tutti ìgiomi. E sull'importan¬ za di un «elemento d'identità» forte come «avere in tasca tutti una stessa moneta». Il primo ministro belga, Guy Verhofstadt, ha appena detto che sta per essere messa in circolazione la «moneta più rispetta- ta con' il dollaro». E Prodi abborda anche il tema del confronto tra l'euro e la divisa americana. Gli Usa hanno cercato di fare una specie di ((fuoco di sbarramento» contro l'eu¬ ro? «Non credo a questa ipotesi. Se lo avessero voluto fare, lo avrebbe¬ ro dovuto fare prima: adesso un fuoco di sbarramento non servireb¬ be a nessuno», risponde Prodi. «Da come ho vissuto la nascita dell'eu¬ ro, posso dire che gli americani, se lo avessero voluto, avrebbero potu¬ to fare davvero del danno: quando c'erano i primi momenti di incertez¬ za, sarebbe stato sufficiente inne¬ scare la speculazione tra una mone¬ ta e l'altra, ma non è stato fatto». Certo, oggi l'euro rispetto al dol¬ laro «parte un po' piccolino» ammet¬ te Prodi. «Ma poi non così tanto più piccolo: siamo oltre i due terzi e questa è una bella partenza». L'an¬ damento del cambio euro-dollaro, dal 1999 a oggi, ha visto un indeboli¬ mento della moneta unica europea. . Ma il passaggio da «moneta virtua¬ le» a moneta materiale potrebbe portare ad una progressiva rivaluta¬ zione e c'è chi prevede - anche negli Stati Uniti - che in un anno potreb¬ be essere ristabilità la parità. Per il commissario agli Affari economici e monetari della Uè, Fedro Solbes, l'apprezzamento del cambio euro¬ dollaro «non deve essere considera¬ to come un obiettivo in sé stesso, quanto piuttosto come il multato di ima politica economica corretta e del contenimento dell'inflazione». Su questa strada Solbes conside¬ ra possibili passi avanti. Sia perché i fondamentali dell'econojnia euro¬ pea sono buoni, sia perché l'introdu¬ zione materiale dell'euro «esercite¬ rà effetti positivi». E sul rischio d'inflazione in seguito al «changeo¬ ver», Solbes invita a vigilare. Il cambio di moneta «non ha di per sé effetti inflazionistici»: se alcune im¬ prese, o anche alcune amministra¬ zioni pubbhche, approfitteranno del passaggio all'euro per aumenta¬ re i prezzi,, «i consumatori faranno bene ad essere vigili e a denunciare eventuali aumenti scorretti». In' questo campo, la Commissione eu¬ ropea farà la sua parte con un'azio¬ ne di controllo coordinato in tutti i Paesi. Sugli ultimi preparativi all'ora X, le notizie sono rassicuranti. «Se¬ condo i rapporti aggiornati alle 12 di oggi, le cose stanno andando bene ovunque, ma proprio bene, bene, bene», dice Romano Prodi. «Naturalmente la parte più difficile ci sarà nei primi giorni, ma la preparazione che già era molto com¬ plicata, si è sviluppata con ordine anche nei Paesi più piccoli e periferi¬ ci». E prima di lasciare il palazzo reale, il presidente della Commissio¬ ne risponde anche a una domanda sull'atteggiamento europeo del go¬ verno di Silvio Berlusconi. «Finora abbiamo avuto delle decisioni in linea con la tradizione europeista italiana. Ci sono state anche tante dichiarazioni non in linea, ma i fatti hanno seguito la tradizione», ha detto Prodi. Il presidente Uè: «Gli Usa non hanno sabotato l'euro». Nella Commissione ora c'è chi prevede la parità tra le valute Il presidente della Commissione De Romano Prodi

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