Falsa partenza per il contingente italiano di Giacomo Galeazzi

Falsa partenza per il contingente italiano Falsa partenza per il contingente italiano Un guasto blocca in Oman il C-130 in volo per l'Afghanistan Giacomo Galeazzi ROMA Falsa partenza della missione in Afghanistan: slitta di almeno 24 ore la riapertura dell'ambasciata a Kabul. Arriveranno tra oggi e domani nella capitale afghana i primi soldati italiani. Un guasto meccanico a Muscat, in Oman, dopo una sosta tecnica per la notte, ha lasciato a terra il C-130 dell'Aeronautica militare partito venerdì da Pratica di Mare con a bordo la delegazione della Farne¬ sina guidata da Domenico Giorgi e il sottosegretario ai Beni Cultu¬ rali, Vittorio Sgarbi. Il velivolo, che trasporta anche il nucleo di carabinieri che dovranno garan¬ tire la sicurezza dell'ambasciata e il gruppo di ufficiali dell'eserci¬ to incaricato di trovare una siste¬ mazione per il contingente italia¬ no della missione intemazionale di pace, doveva ripartire ieri mattina alla volta di Bagram, lo scalo "a-sessanta^--chilometri a Nord di Kabul mà^la partenza è st^ta rinviata a.fi[wèst4'mattina. Il problema che ha interessato un motore del C-130, in particola¬ re lo starter, è stato subito indivi¬ duato dai tecnici di bordo. È stato dunque deciso di sostituire il pezzo difettoso, facendo arriva¬ re dall'Italia imo specialista e il ricambio. Alle 21, ora italiana, è giunto su un altro volo di Stato (disposto dal ministro della Dife¬ sa, Martino) il pezzo che ha consentito di risolvere i proble¬ mi tecnici a imo dei motori del¬ l'aereo. Per l'intera giornata gli ufficiali che fanno parte deUa delegazione sono stati in contat¬ to con Roma per tentare di trova¬ re una soluzione. Ha telefonato anche il premier Berlusconi per assicurare il proprio aiuto e inco¬ raggiare i militari e il vicemini- stro Sgarbi partito con il manda¬ to di rintracciare opere d'arte trafugate a Kabul, per riscattarle e riconsegnarle al museo della capitale afghana. Ma anche per rappresentare il governo nella cerimonia di riapertura dell'am¬ basciata italiana. Arriverà solo oggi, quindi, il primo gruppo di ufficiali italiani incaricati di studiare la logistica per il dislocamento del nostro contingente. A comandarlo è il colonnello Giorgio Battisti del battaglione artiglieria da campa¬ gna degli alpini. Ne fanno parte pure elicimi carabinieri paraca¬ dutisti del battaglione Ttìgdafiia, il cui compito sarà quello di sovrintendere alla sicurezza del¬ l'ambasciata chiusa da nove an¬ ni. A bordo anche un team di ufficiali dell'Esercito che costitu¬ iscono il cosiddetto «advanced party», con il compito di compie¬ re un sopralluogo delle aree di interesse e di preparare il terre¬ no al grosso del contingente ita¬ liano atteso per la metà di genna¬ io. Tra loro ci sono ufficiali di diversi settori, tutti incaricati dal Coi (il Comando operativo di vertice interforze che coordina le missioni itahane all'estero) di esaminare la situazione a Kabul, ciascuno per il proprio ambito di competenza, alfine di predispor¬ re l'insediamento della forza. Il gruppo è composto da esperti di telecomunicazioni, tecnici del •settore sicurezza e logistica e da un medico, al quale è affidata una valutazione delle condizioni sanitarie dei siti che potrebbero interessare i nostri militari. Ma non è solo la missione italiana a subire uno slittamento. Hanno rimandato il loro viaggio, infatti, anche i sei ufficiali dell'esercito tedesco che devono compiere in Afghanistan una missione di rico¬ gnizione in vista del dispiega¬ mento dei soldati della Germa¬ nia nel paese asiatico. Giungeran¬ no a Kabul solo domani. Diverse le giustificazioni fomite dalla conferenza intemazionale che a Londra ha discusso proprio l'or¬ ganizzazione e la'compòsizdòhè della missione di pace. Prima di tutto problemi di sicurezza a Bagram, lo scalo aereo funzio¬ nante più vicino alla capitale Kabul: una bomba inesplosa posi¬ zionata sotto una delle piste, poi disinnescata. In secondo luogo, l'inaccessibilità del maggiore ae¬ roporto, l'ex scalo intemaziona¬ le della capitale afghana, quello dove è previsto l'arrivo di 1200 soldati tedeschi della forza inter¬ nazionale di stabilizzazione. «

Persone citate: Berlusconi, Domenico Giorgi, Giorgio Battisti, Vittorio Sgarbi