Il Santo Pallone restituisce speranza all'Argentina

Il Santo Pallone restituisce speranza all'Argentina NEL GIORNO IN CUI LA BORSA FA UN ALTRO TONFO E IL PRESIDENTE DEL BANCO DE LA NACION VIENE CACCIATO Il Santo Pallone restituisce speranza all'Argentina Vincenzo Tessandori CROLLA la Borsa, un disastro che si somma a innumerevoli altri, e la gente ha un nuovo tuffo al cuore, ma neppure troppo forte; viene cacciato David Exposito, fresco presidente del Banco de la Nacion, e la cosa non provoca emozioni; arrestano Alfredo Astiz, un protagonista della «guer¬ ra sporca» che costò migliaia di morti e 30 mila desaparecidos: e la notizia viene accolta con inte¬ resse assai relativo; dopo 35 anni vince il campionato di. calcio il Racing Club di Avellaneda e, come colpita da una folgore, almeno metà degh argentini esplode in un urlo di gioia. Così, in un solo giorno si fondono i tre volti di un'Argentina che, sull'orlo di una crisi di nervi quale non ne aveva patite prima, si trova ora fra le braccia della vecchia sirena, quel «justicialismo» ideato da Peron, e soprattutto da Evita, che già allo¬ ra aveva capito pregi e difetti dei sudditi e proclamava come «il primo problema dell'uomo risieda nell'uomo stesso». Se è vero, come pare, che tutti i nodi vengono al pettine, dietro l'angolo, quelli di Buenos Aires e dintorni, rischiano d'imbattersi in disastri anche più seri di quelli appena attraversati. E se il buon dì si vede dal mattino, quello deh'Argentina rischia.di essère catastrofico. All'apertura, la Bor¬ sa accusava una flessione deU'8 per cento, rotolata poi al 10,5: e i nuovi padroni-padrini, i peroni- sti, ci hanno impiegato un amen a ottenere la testa del presidente del Banco de la Nacion. Certo, lui ci aveva messo, del suo, con J'idea di stampare 15 milioni di «argenti- nos», la moneta parallela al «pe¬ so»: proposta che aveva intorbida¬ to ancor di più lo scenario e scatenato l'ira di quelli che sosten¬ gono il governo neoperonista, ap¬ pena nato. Così, la sentenza l'ha pronunciata il potente senatore Eduardo Dualde: «Se io fossi Rodri- guez Saà, quello non resterebbe al suo posto un secondo di più». Detto fatto: per il momento le cento anime del peronismo paiono unite, forse semplicemente per¬ ché non considerano questo il momento per una guerra intesti¬ na. Chissà, manana... Fra alti e bassi in Borsa, som- . mosse dLpiazza, repressione sel¬ vaggia, morti e feriti, presidenti costretti alla fuga, ritomo del pero¬ nismo che viene visto all'estero come la ricaduta di una malattia più che seria, gh argentini sono alla ricerca di qualcosa di presenta¬ bile da mostrare in giro. Per que¬ sto, dopo decenni di dinieghi, l'al¬ tro giorno hanno deciso di dire sì alla richiesta svedese di arresto per Àstiz, che fra le accuse di repressione selvaggia coUezionate negh anni della «junta», ha anche quella per la scomparsa nel genna¬ io 1977 di Dagmar Hagelin, una giovane scandinava. E l'ex capita¬ no della Marina è stato catturato nella sua casa di Mar del Piata. Anche Angela Maria Arieta, e Susa- na e Jan Pegoraro, italiani, sono «scomparsi», dice l'imputazione sottoscritta dal nostro governo, dopo esser finiti neUe mani del marinaio Astiz. Il quale, arrestato tempo fa, venne rimesso in libertà dopo un mese dal giudice federale Maria Servini de Cubria perché il governo di Buenos Aires aveva negato l'estradizione. Il fatto è che gh spettri non guastano le notti degh ..argentini Non queUe di tutti, per lo meno. Ed è stata sufficiente la vittoria del Racing a portare una ventata di ottimismo, magari ingiustifica¬ to, ma forte. Follia? Un modo d'intendere la vita, piuttosto. Tan¬ to che «Pagina 12», giornale raffi¬ nato e discosto dal potere, titola: «Qualsiasi miracolo è possibile». Eppoj spiega: «Se il Racing è riusci¬ to ad aggiudicarsi il campionato dopo 35 anni e attraversando tutti i gironi deh'infemo, perfino le utopie più audaci, come quella che l'Argentina possa un giorno uscire da questa crisi, non sembrano ora fuori luogo». Insomma, il Santo PaUone rimane la grande speran¬ za, quella che non delude mai. La gente di Avellaneda, che è il sobborgo di questa squadra dalla maglia biancoceleste, identica a quella della nazionale, e che ha nell'Independiente la formazione più celebre, ha puntato sull'obeli¬ sco dell'avenida 9 de Julio, fino all'altro giorno teatro con la Plaza de Mayo degh scontri più cruenti. Questo successo per gh argentini è un ritomo al passato. Come il peronismo. .Qui .ancora si jiccrda che, nel 1967, il Racing con la vittoria sugh scozzesi del Celtic, quelli ^e^vevano piegatO:itIJ|jg?r, era stata la prima formazione ar¬ gentina a conquistare la Coppa Intercontinentale. Certo, non ha il seguito del Roca Juniors, la squa¬ dra degh itahani, anzi, dei genove¬ si, quella per la quale, dice la mitologia, tifano «il 50 per cento degh argentini più uno». Un punto sul River e 10 proprio sul Boca significano «il nuovo», o l'antico: fa lo stesso. Per questo Buenos Aires è in festa. Leìacrime, manana. La vittoria in campionato del Racing Club fa urlare di gioia mezzo Paese alle prese con il dissesto

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