«Ho diritto a un giudizio imparziale»
«Ho diritto a un giudizio imparziale» «Ho diritto a un giudizio imparziale» L'imputato: qui non ce l'ho, non mi resta che tornare a casa MILANO Se la dichiarazione ufficiale di ((protesta estrema» di Cesare Pre¬ viti al processo Sme-Ariosto si svolge per dieci lunghi minuti davanti ai giudici della prima sezione penale - con revoca dei difensori e attacco a tutto campo al tribunale - quella ufficiosa rilasciata alla stampa fuori dal¬ l'aula dura appena dieci secondi ed è molto più efficace: «Credo di aver diritto a un processo giusto davanti a giudici imparziali. Quando non serve avere ragione davanti alla Corte Costituziona¬ le, alla Cassazione e al Parlamen¬ to, che cosa si deve fare? Non mi resta che tornare a casa e aspetta¬ re gh eventi». E dunque, al pari di una meteo¬ ra, il deputato-imputato Previti, così com'era apparso, scompare, portandosi appresso il suo ag¬ guerrito collegio di difesa. «A causa - scrive nella lettera indiriz¬ zata ai giudici della prima sezio¬ ne penale - della sistematica sop¬ pressione del diritto al giusto processo che questo collegio di Milano mi ha riservato e mostra tutt'ora di riservarmi...Del resto - prosegue - il presente collegio non ha avuto difficoltà, pur di giungere a una condanna ingiu¬ sta ma "in tempi ragionevoli", a travolgere i poteri e le prerogati¬ ve del Parlamento tutto visto che un'intera legge dello Stato (quel¬ la sulle rogatorie, ndr.) è stata sempUcemente ignorata, della Corte Costituzionale e oggi ap¬ punto, come dicevo, della Corte di Cassazione». Ricorda Previti come il presidente della Camera Casini sia rimasto (dnorridito per l'iniziativa quanto meno anoma¬ la che questo Collegio avrebbe disatteso la sentenza della Corte Costituzionale». E parla di «un vero coordinamento ambientale ai miei danni tra i giudici proce¬ dente), denunciando un raccordo tra «i magistrati di Milano e la precedente maggioranza parla¬ mentare» per rinviarlo a giudi¬ zio. Definisce la mancata applica¬ zione della sentenza della Consul¬ ta sulla nullità di alcune ordinan¬ ze del gup Rossato, «un atto illegittimo e espressivo di stam¬ po autoritario», parla di «manipo¬ lazione delle norme» e di «abuso giudiziario». «Ricordo, per chi ha voghe di sapere, che i "famigerati" impegni parlamenta¬ ri dei quali mi sarei strumental¬ mente avvalso, sono arrivati, in questo processo, su un totale di 52 udienze, all'impressionante numero di 3 (dicesi tre) ivi com¬ preso quello che ha determinato la ritorsione natalizia». Insom¬ ma, un vero e proprio complotto di fronte al quale Previti si sente «privato della possibilità di difen¬ dermi» e al quale risponde revo¬ cando la difesa di fiducia. Lasciando dietro sé un vento di tempesta è un processo sull'or¬ lo di una crisi di nervi: costretto a convocarsi nei periodi festivi (per evitare d'incorrere nelle se¬ dute della Camera, sostengono i giudici; per una «ritorsione nata¬ lizia punitiva e vessatoria», so¬ stiene Previti), condannato a non entrare mai nel merito per rispon¬ dere a eccezioni e istanze di ogni tipo. Tanto che ieri, dopo la di¬ chiarazione di Previti, l'accusa ha chiesto da un parte che la sua lettera venisse trasmessa alla procura per valutarne eventuah risvolti penali di oltraggio al tri¬ bunale e dall'altra che la sua posizione venisse stralciata per dar modo al processo di prosegui¬ re. Perché è chiaro che con que¬ sta mossa di rinunzia alla difesa di fiducia, già collaudata un mese fa al processo Imi-Sir e motivata dalla decisione dei giudici «di negarmi per la terza o quarta volta il diritto a un prosciogli¬ mento immediato rispetto a un reato che non solo non ho com¬ messo ma non è neppure previ¬ sto per legge». Previti e i suoi avvocati preparano il terreno per future invalidità del processo ed eventuah remissioni per legitti¬ ma suspicione. A questo si ag¬ giunga la comparsa nottetempo di scritte vergate a spray intorno al tribunale dove si parla di ((toghe rosse al rogo» e si attacca in tennini irripetibili il pm Boc¬ cassini. [p.col.]
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