Sme, Previti in aula «Processo ingiusto, rinuncio ai difensori» di Paolo Colonnello

Sme, Previti in aula «Processo ingiusto, rinuncio ai difensori» Sme, Previti in aula «Processo ingiusto, rinuncio ai difensori» Il tribunale respinge la richiesta di proscioglimento fatta dai legali di Berlusconi e dell'onorevole forzista, che per protesta revoca i suoi avvocati: «Contro di me sistematica soppressione del diritto» Paolo Colonnello MILANO Non è esattamente un regalo di Natale quello che Cesare Previti decide di fare ai giudici del processo Sme-Ariosto presentan¬ dosi per la prima volta in aula dopo oltre sei mesi di assenze («legittimi impedimenti») e di polemiche feroci. Perché alla fine di una serie d'istanze dei suoi avvocati e di quelli di Silvio Berlusconi che culminano in una richiesta di proscioglimento immediato - respinta da un tri¬ bunale sempre più sconcertato - alle due e mezzo del pomeriggio il deputato di Forza Italia si alza e legge il suo "j'accuse" contro i giudici. Che si conclude, come già aveva fatto nel processo Imi-Sir un mese fa, con la revo¬ ca della sua difesa di fiducia. «Mi trovo ancora una volta - scrive Previti - a dover adottare un mezzo di protesta estrema d'innocenza e di reclamo di lega¬ lità e giustizia, a causa della sistematica soppressione del di¬ ritto al giusto processo che que¬ sto Collegio di Milano mi ha riservato e mostra di riservar¬ mi...» Un abbandono che costringe il tribunale a sospendere nuova¬ mente il processo, a nominare in fretta e furia un difensore d'uffi¬ cio - individuato nel giovane avvocato Alessandro Bastianel- lo - e a porsi il problema dell'in¬ terpretazione di una norma che consenta la prosecuzione delle udienze pur concedendo dei ter¬ mini a difesa fino al 21 gennaio al nuovo legale di Previti, visto che oggi ci sarebbero in program¬ ma le testimonianze, tra gli al¬ tri, di Romano Prodi e Giuliano Amato. Il risultato della giorna¬ ta è che comunque vengono rispediti a casa i sette testimoni che per la quarta volta erano stati convocati nella speranza di poter entrare nel merito del dibattimento, incardinato or¬ mai quasi un anno fa e nella pratica non ancora iniziato. L'udienza è cominciata con un intervento del difensore di Berlusconi, avvocato Niccolò Ghedini, che dopo aver fatto notare «l'anomalia di questo pro¬ cesso che si svolge, oggi 27 dicembre, unico ii\ un tribunale pressoché vuoto», a sorpresa ha cercato di anticipare addirittura la sentenza finale chiedendo che il suo cliente fosse assolto aper¬ ché il fatto non sussiste». Una richiesta che ha fatto sussultare dalla sedia i pm e che il legale ha spiegato con le recenti motiva- ziom della sentenza di Cassazio¬ ne che il 19 dicembre scorso hanno confermato il prosciogli¬ mento per prescrizione di Silvio Berlusconi dal processo Lodo Mondadori, assolvendolo dal¬ l'accusa di corruzione in atti giudiziari. La Corte suprema infatti aveva ritenuto non puni¬ bile Berlusconi come presunto corruttore di magistrati in quan¬ to nel periodo in cui si sarebbero svolti i fatti, ovvero tra il '91 e il '92, per una dimenticanza del legislatore, il reato di corruzio¬ ne giudiziaria era stato contem¬ plato solo per i magistrati e non esteso ai privati cittadini (nel '92 la norma venne corretta). Così la Cassazione, conferman¬ do il reato di «corruzione sempli¬ ce» perii premier, aveva applica¬ to le attenuanti generiche e pre¬ scritto il reato. Per questo l'avvocato Ghedi¬ ni ieri ha depositato la sentenza di terzo grado definendola «un passaggio che fotografa in modo impeccabile ciò che è stato fatto da questa procura della Repub¬ blica e da questo tribunale» perché «l'accusa di corruzione in atti giudiziari non poteva essere contestata». Circostanza alla quale si sono accodati anche le difese di Previti e dell'avvoca¬ to Attilio Pacifico, accusati con Berlusconi di aver concorso alla corruzione di magistrati romani per modificare con una senten¬ za la promessa di vendita del colosso alimentare Sme (Iri) alla Cir di De Benedetti. «Possono non piacere la legge, le sentenze della Corte Costituzionale e del¬ la Cassazione - ha concluso Ghe¬ dini - ma oggi questo tribunale dovrebbe prendere una decisio¬ ne». Un tribunale che viene assai criticato anche dagli altri legali. L'avvocato Perrone per Previti, sostiene infatti che «si è posto contro la Corte Costituzionale, contro il presidente della Came¬ ra dei Deputati e ora voghe vedere se, non accogliendo le richieste della difesa, si pone anche contro la Cassazione». Ma il presidente Luisa Ponti non la pensa così e ha respinto le istan¬ ze giudicandole «inammissibi- li». Infatti, il collegio giudicante fa notare che non avendo neppu¬ re iniziato ad ascoltare i testimo¬ ni del processo, riesce difficile ai giudici poter concedere agli im¬ putati le attenuanti generiche e che, inoltre, la sentenza della Cassazione riguarda un altro processo e non questo e non trattandosi di una decisione a sezioni riunite, la giurispruden¬ za conseguente potrebbe essere modificata da una nuova senten¬ za. Oggi, teoricamente, il proces¬ so dovrebbe continuare ma è probabile che prevalga la deci¬ sione di rinviarlo, in attesa che il nuovo avvocato d'ufficio di Pre¬ viti finisca di studiarsi i 400 faldoni del dibattimento. Per la prima volta in udienza dopo sei mesi di assenze per «legittimi impedimenti» La sua mossa costringe i magistrati a sospendere il dibattimento e a nominare un procuratore d'ufficio Oggi ci sarebbero in programma le testimonianze di Prodi e Giuliano Amato Una sentenza della Cassazione vanificherebbe l'accusa di «corruzione in atti giudiziari» La vicenda aggiornata di ventiquattr'ore Ma è probabile che si decida il rinvio Cesare Previti: «Un vero coordinamento ambientale ai miei danni tra i giudici»

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