Droga, pene alternative: Giovanardi rilancia

Droga, pene alternative: Giovanardi rilancia AN SI DIVIDE. LA RUSSA: CHI HA COMMESSO REATI DEVE ESSERE PUNITO. SELVA: E UN'INIZIATIVA POSITIVA Droga, pene alternative: Giovanardi rilancia «Presenteremo un disegno di legge. Anche chi ha precedenti potrà scegliere» ROMA Sulle pene alternative al carce¬ re per i tossicodipendenti la maggioranza si divide mentre le sinistre affermano di atten¬ dere ora «fatti» dal governo. Il ministro dei rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi non è affatto pentito di aver sollecitato due giorni fa le strutture pubbliche in questo senso, anzi ieri ha rilanciato, proponendo un disegno di leg¬ ge del governo che renda le comunità di recupero una so¬ luzione alternativa al carcere, anche in presenza di una con¬ danna passata in giudicato. Assolutamente «contraria» alla proposta è An - precisa il capogruppo alla Camera Igna¬ zio La Russa - se in questo modo «un condannato per rea¬ ti gravi, si pensi per esempio alla rapina, all'omicidio o an¬ che all'associazione a delin¬ quere finalizzata allo spaccio. possa evitare di scontare la pena che i giudici gli abbiano inflitta al termine di un equo e giusto processo solo perché è tossicodipendente». Una posizione che può crea¬ re problemi all'interno della coalizione di maggioranza, dunque a moderare e chiarire i termini della posizione di An interviene Riccardo Pedrizzi, responsabile di An per le poli¬ tiche della famiglia a spiegare che «non esistono divisioni né all'interno del governo né all' intemo della maggioranza sul¬ la necessità di prevedere pene alternative al carcere per i tossicodipendenti. Le parole del ministro Giovanardi in materia sono condivise da tut¬ ta la Cdl. Del resto non potreb¬ be essere altrimenti, visto che è una legge dello Stato, il Dpr 309 del '90, a garantire il diritto a ogni persona reclusa, per reati connessi alla tossico¬ dipendenza, di accedere im¬ mediatamente a misure alter¬ native alla detenzione». «Quel¬ lo che bisogna fare, dunque, - conclude Pedrizzi, aggiungen¬ do un ulteriore elemento di polemica all'interno della maggioranza - non è altro che applicare questa norma, con¬ sentendo ai tossicodipendenti di entrare nelle comunità di recupero, e le carceri si svuo¬ teranno. Non c'è alcun biso¬ gno di inventarsi nuove leggi e forme di depenalizzazione dei reati di droga». All'interno di An favorevole alla proposta del ministro Giovanardi si è invece detto Gustavo Selva, presidente della commissione esteri della Camera. «L'inizia¬ tiva - ha affannato - è tanto importante soprattutto per co¬ loro che avendo iniziato un percorso di recupero magari durato già vari anni, si vedo¬ no per una pena di qualche anno costretti a ritornare in carcere, considerato da chi lo conosce non un luogo di recu¬ pero e di redenzione». Alle critiche di La Russa ha risposto anche il ministro Gio¬ vanardi sostenendo che forse si è «trattato di un equivoco, forse la Russa pensava alla depenalizzazione, anche per¬ ché, se voghamo parlare in termini di schieramenti, que¬ sta ipotesi delle pene alternati¬ ve viene caldeggiata proprio dalle comunità che tradizio¬ nalmente sono più vicine al centrodestra». A far discutere è stata poi anche l'idea di affidare alla comunità di San Patrignano l'istituto penale di Castelfran¬ co Emilia per farvi sorgere la prima comunità di stato. Con¬ trarie le altre comunità. «Que¬ st'ipotesi non è la scelta di istituire una comunità di Sta¬ to, ma la voglia di sperimenta¬ re per i tossicodipendenti il carcere privato», ha denuncia¬ to Antigone, l'associazione che si batte per i diritti dei detenuti. Per mons. Vinicio Albanesi, presidente del Coor¬ dinamento nazionale delle co¬ munità di accoghenza (Cnca) si tratta di una vicenda che «sembra, ad un primo colpo d'occhio, scorretta». Sergio Se- gio che nella scorsa legislatu¬ ra si battè insieme con Sergio Cusani per l'amnistia e l'indul¬ to parla di «una strada che cantra poco con la terapia e la riabilitazione ma consente grandi business per le comuni¬ tà compiacenti». Andrea Muc- cioli replica: «Nel concreto siamo molto lontani dalle ipo¬ tesi di comunità di stato o di carcere privato. Nessuno ha pensato di chiederci dati o informazioni, prima di formu¬ lare le sue critiche». «Contrari alla proposta gh agenti penitenziari. «Un'idea che va assolutamente scongiu¬ rata - ha commentato Donato Capace, segretario nazionale del Sappe, il sindacato vdegh agenti penitenziari - È un' idea non nuova che sarebbe solo dannosa. La lotta alla droga nel mondo penitenzia¬ rio va fatta utilizzando e po¬ tenziando le strutture esisten¬ ti sul territorio». [f. ama.] Il ministro: «Le critiche? Un equivoco. Non ci sarà depenalizzazione, ma pensiamo al recupero» Polemica sul progetto di affidare a San Patrignano un istituto penale per la prima comunità di Stato Un'immagine della comunità di San Patrignano

Luoghi citati: Emilia, Roma