La Casa Bianca: propaganda terroristica

La Casa Bianca: propaganda terroristica La Casa Bianca: propaganda terroristica prigionieri di Al Qaeda trasferiti alla base di Guantanamo dal corrispondente da NEW YORK E' l'introvabile Osama bin Laden il primo motivo di attrito fra il neo- governo afghano ad interim e il Pakistan: deve intervenire Washington per calmare le acque fra i due Paesi. Poche ore dopo aver saputo dell'esistenza del nuo¬ vo video del leader di Al Qaeda, il ministro della Difesa di Kabul, Mohammad Fahim, ha dato incari¬ co al proprio portavoce di far sapere che Bin Laden è stato loca¬ lizzato dai mujaheddin: si trove¬ rebbe in Pakistan, in una zona montagnosa poco distante da Torà Bora, al ucnfìne afghano, sotto il controllo del gruppo fondamentali¬ sta Jamiat Ulema-i Islam, lo stesso che organizzò le violente dimostra¬ zioni di piazza a favore del leader di Al Qaeda subito dopo l'inizio dell'attacco militare degli Stati Uni¬ ti. La reazione dal Pakistan è giun¬ ta puntuale. Prima ha parlato il leader del gruppo fondamentali¬ sta, il maulana Fazalur Rehman, rilasciando un comunicato di fuo¬ co nel quale respinge ogni accusa e definisce un «trucco politico» il sospetto avanzato da Kabul: «Né Bin Laden né i suoi uomini sono qui». Poco dopo è intervenuto il ministero degli Esteri di Islama- bad, smentendo decisamente la possibilità che Bin Laden sia giun¬ to sul territorio nazionale. La ten¬ sione fra Kabul e Islamabad è continuata per tutta la giornata con le due capitali impegnate ad attribuirsi reciprocamente la re- ponsabilità di non riuscire a cattu¬ rare Bin Laden. Il premier afghano Hamid Karzai ha mostrato tutta la tensione accumulata dichiarando nervosamente: «Non ho idea di dove sia, comunque ovunque que¬ sto signore si trovi deve essere arrestato e portato davanti alla giustizia». La marcia indietro di Karzai rispetto a quanto dichiarato dal proprio ministero della Difesa na¬ sce dalle forti pressioni giunte da Washington, dove c'è grande preoc¬ cupazione per il rischio di tensioni fra Kabul e il Pakistan, già stretto alleato del governo dei taleban. Il 'Segretario alla Difesa, Donald Ru¬ msfeld, ha tentato di chiudere il caso riaffeimando la propria «grati- Itudine per la grande collaborazio¬ ne fornita dal Pakistan nella lotta al terrorismo» e smentendo il ritiro di truppe pakistane dal confine afghano a seguito della crisi con l'India. E' comunque evidente che la ricomparsa di Bin Laden sul video e quindi la possibilità che sia anco¬ ra vivo e vegeto si profila come un elemento di instabilità nella regio¬ ne delle operazioni militari. La Casa Bianca se ne mostra consape¬ vole e liquida il video come pura e semplice «propaganda». I grandi network televisi seguono scrupolo¬ samente le indicazioni dell'Ammi¬ nistrazione e non trasmettono il video integrale, limitandosi ad un' informazione frammentaria su quello che Bin Laden ha detto. Nel tentativo di sminuire l'effetto del video il presidente americano, Ge¬ orge Bush, è tornato anche sulla decisione di affidare a Chris Ross - ex ambasciatore Usa a Damasco - il compito di andare sugli schermi di Al Jazira per replicare in lingua araba al video. «Il prestigio di Bin Laden nei Paesi musulmani sta diminuendo - spiegano fonti dell' Amministrazione - non c'è alcuna necessità di replicare». Rumsfeld tace per mezzora sul video durante il briefing al Penta¬ gono, soffermandosi a lungo sulla politica di investimenti per la dife¬ sa, fino a quando un giornalista straniero non gli chiede brutalmen¬ te cosa pensa della ricomparsa tv di Bin Laden. A quel punto il capo del Pentagono non lesina termini per delegittimare qualsiasi parola Monunciata da Bin Laden: «Non io visto il nastro e non so se contenga degli elementi di interes¬ se per la nostra intelligence, ma quest'uomo è uh assassino che ha fatto morire migliaia di innocenti, un bugiardo matricolato, ha stru¬ mentalizzato per i suoi fini ima religione, manda la gente a morire per realizzare i suoi disegni,diaboli¬ ci, non perdo il mio. tempo per ascoltare ciò che dice». Di fronte all'accusa rivolta da Bin Laden agli americani di aver colpito ima mo¬ schea con due bombe da sette tonnellate uccidendo decine di civi¬ li, Rumsfeld replica: «Bugie, que¬ sta gente non ha mai detto altro che menzogne, nell'incidente della moschea vi fu un civile ucciso e fummo i primi ad ammetterlo, esprimendo rincrescimento, ma ad uccidere quel civile sono state le scelte taleban e di Al Qaeda». In Afghanistan, intanto, i mari- nes hanno smantellato la base di Camp Rhino, trasferendosi all'areo- porto di Kandahar, dove sono ora¬ mai oltre quaranta i guerriglieri di Al Qaeda detenuti in attesa di essere interrogati dall'Fbi: dopo saranno trasferiti nella base Usa di Guantanamo, a Cuba. Il Pentagono ha deciso di non impegnare i marines nell'esplo¬ razione delle grotte di Torà Bora, offrendo incentivi - dena¬ ro, cibo e abbigliamento - ai mujabeddin afghani che si offri¬ ranno volontari. [m. mo;l li capo del Pentagono Rumsfeld: quell'uomo è un bugiardo matricolato Manda la gente a morire per fini diabolici Il governo di Kabul dice che il miliardario saudita sarebbe stato localizzato in Pakistan, ma Islamabad nega