«CHE BELLI QUEI FISCHI PER STRADA»

«CHE BELLI QUEI FISCHI PER STRADA» MONROE, CONFESSIONI SEGRETE «CHE BELLI QUEI FISCHI PER STRADA» Marilyn Monroe A volte mi metto uno scialle e un giaccone, non mi trucco e vado a fare shopping o semplice¬ mente a guardare la gente vivere. E a volte incontro ragazzi svegli, che mi dicono: «Ehi! Solo un minuto, sai chi penso che tu sia?». E cominciano a pedinarmi. Capi¬ sco che qualcuno voglia vedere se sei vera. I ragazzi, i bambini: le loro facce s'illuminano. Dicono: «Buon Dio!» e non vedono l'ora di raccontarlo agli amici. Gli anziani mi vengono vicino e dico¬ no: «Aspetta, aspetta, che lo racconto a mia moglie». Hai cambiato la loro giornata. Al mattino, quando mi affac¬ cio alla porta, gli spazzini che vanno lungo la 57a mi dicono: «Ciao, Marilyn! Come va oggi?». Per me è un onore e li adoro per questo. Gli operai... passo loro vicino e fischiano. Prima fischiano perché pensano: «Toh! Una ragaz¬ za! È bionda e non è sfasciata». Poi dicono: «Buon Dio, ma è Marilyn Monroe». Quelle sono le volte che è bello, la gente che sa. chi sei. E senti che per loro hai rappresentato qualcosa. Non so perché, ma in qualche modo sento che capiscono che sono presente in tutto quello che faccio - quando recito, quando appaio sullo schermo, o se li vedo di persona e li saluto: quando dico «Ciao, come stai?» intendo pro¬ prio dire ciao, come stai. Quando sei famoso, in un certo senso vai a sbattere nella natura umana in modo totale, la tocchi sul vivo. A PAGINA 11 Nel luglio 1962, un mese pri¬ ma di morire, Marilyn Monroe concesse una straordinaria in¬ tervista a Richard Meryman, La Bbc la trasmetterà stasera in esclusiva, per la prima volta. Ne pubblichiamo ampi stralci.

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