Morire in Argentina in due giorni di follia

Morire in Argentina in due giorni di follia if RIMI A PACARE IL CONTO DI UN DISASTRO NAZIONALE NELLA TERRA DI SORIANO, GARDEL E MARADONA Morire in Argentina in due giorni di follia Le vicende personali dei desaparecidos dei nostri tempi, le «morti sospette» che accusano l'ex presidente De la Rua. Da Buenos Aires a Rosario il filo conduttore comune della miseria e della disperazione le storie Jacopo lacobohi RAMON Alberto Arapì, nettur¬ bino da tre giorni. Claudio Leprati detto Pocho, custode dai Salesiani e filosofo. Miguel Pasi¬ ni, 15 anni. Romina Icurain, an¬ che lei 15 anni. Diego Rancarla, 26 armi. Gastón Marcelo Riva, 30. Carlos Almirón, 24. Alberto Màrquez, 57. Gustavo Benedet¬ to, 23. Walter Campos, 16 anni. Ecco il cuore dell'Argentina che è tornata a sparire dalle piazze trent'anni dopo Videla, ecco i primi a pagare il conto della pazzesca bancarotta del Paese. Nove vittime nei sobborghi di Buenos Aires, sette nella capita¬ le, sei a Rosario, due a Parane, una a Santa Fa, una a Corrientes, ima a Cordoba, ima a Cipolletti, e il conto cresce ancora, salatissi¬ mo. Non sono, tecnicamente, de¬ saparecidos, ma nella terra di Soriano, Gardel e Maradona si rivedono gh spari in piazza e gli scontri, e qualcuno già indaga l'ex presidente De la Rua parlan¬ do di «morti sospette». Queste sono alcune delle vite che c'era¬ no dietro, e la via brevissima che hanno percorso per bruciarsi. Ramon Alberto Arapi. Ave¬ va cominciato tre giorni prima a lavorare in ima delle piccole società municipali incaricate del¬ la pulizia della città. Lo faceva con la cura che merita un primo lavoro, Ramon. Era felice, rac¬ conta chi lo ha conosciuto, di aver trovato un'occupazione «onesta». All'alba di un paio di giorni fa si trovava a due isolati da casa, barrio San Marcello, più o meno quattro chilometri dal centro. Era con un amico ed è lui che, assieme ai familiari di Ramon, ha raccontato questa storia. Sono le tre del mattino di giovedì, Ramon si trova a otto isolati dal supermercato Parada Ganga preso d'assedio: troppi, dicono i familiari, per partecipa¬ re a im saccheggio. Secondo loro, Ramon sta parlando con amici in una zona tranquilla, se lo può essere Corrientes nel mezzo di un'Argentina così. All'improvvi¬ so, da un angolo della strada, sbuca una camionetta rossa sen¬ za nessuna scritta. Sopra, tre poliziotti. La macchina si ferma, i tre scendono per fermare Ramon e i suoi amici. Provano a scappare ma Ramon viene colpi¬ to da uno dei poliziotti mentre cerca di saltare ima staccionata. Testimoni riferiscono a giornah- sti argentini: «È stato fucilato con un colpo che gh ha passato il petto». Il calibro: 32. Giurano i familiari: «Ramon non partecipa¬ va a nessun saccheggio». Non è la prima volta che piangono un figlio. Otto mesi fa un altro dei nove «hermanos» Arapi, Ariel, è stato ucciso durante disordini che la polizia ha bollato come «rissa di quartiere». Adesso quel¬ li del «clan» dicono che Ramon è stato ucciso alle tre di mattina a otto isolati dal supermercato, la Polizia sostiene che è morto alle quattro a non più di duecento metri dal luogo dell'assedio, men¬ tre stava scappando. Chi ha ragio¬ ne, chi ha torto? Il giudice istrut¬ tore, Mario Payes, ha aperto un'inchiesta, sta esaminando i bossoli per capire se appartengo¬ no alla polizia, o a chi altro. I poliziotti presunti assassini non sono stati trovati. U Corpo li difende spiegando che la camio¬ netta rossa è una macchina che ha trasportato molti «saccheggia¬ tori» dalle parti del supermerca¬ to. Romina Icurain. Aveva 15 anni ed è morta nei disordini, dopo che alcuni concittadini di Paranà avevano tentato di entra¬ re in una succursale della catena di ipermercati Wal Matt. È stata ammazzata a casa sua, un'abita¬ zione bassa, vicino al luogo degh scontri. Lei è appena rientrata dentro, fuggendo dal caos assie¬ me ad alcuni familiari, quando si becca il suo colpo. Non si sa se il proiettile è stato esploso dalla polizia o da altre armi nella folla. Walter Campos. Viveva a Ro¬ sario nel barrio Luduena, zona disgraziata di ragazzini scalzi e piccole gang. Senza scuola e sen¬ za lavoro, la mattina di giovedì Walter si mette in fila assieme a mamma Gregoria Luna, sua so¬ rella Claudia, 26 anni, e duecen¬ to vicini, a Olive, nel Nord della città. Sperano che il comune distribuisca roba da mangiare. Qui si conosce questa versione: la polizia dice che Walter, avver¬ tito dell'arrivo di un giovane armato, lo affronta e muore nella sparatoria che ne nasce. Morti in lotta per il cibo. Claudio «Pocho» Leprati. Stava sul tetto della scuola dove lavorava come custode. Osserva¬ va i disordini di barrio Las Flores quando è stato colpito da un proiettile di fucile Itaka. Era, Claudio, collaboratore dei Sale¬ siani, seminarista e prete manca¬ to: aveva deciso così. Inclinazio¬ ni religiose, però, gh erano rima¬ ste: trentacinque anni, studi in filosofia e, a detta di suo padre Nestor Gastaldi, animo gentilissi¬ mo, «tutto quello che. guadagna¬ va a scuola lo metteva a disposi¬ zione delia comunità». La comu¬ nità, barrio Luduena, Rosario, a quanto è dato sapere ne aveva bisogno. «L'angelo della biciclet¬ ta», dice di lui il padre, ricordan¬ do la grazia leggera con cui si spostava. Per spiegare chi fosse il figlio ammazzato ricorda: «Un giorno, tornato a casa, scopri che gh avevano rubato il computer. Noi cominciammo subito a cerca¬ re il ladro, Claudio ci fermò. Preferiva lasciare la cosa così». Qualcun altro ne aveva più biso¬ gno. Miguel Pasini. Aveva 15 anni e viveva alla periferia di Santa Fé, barrio Cabana Leiva. È morto perché gh avrebbe sparato un commerciante a difesa del forti¬ no, l'ipermercato Benestar, asse¬ diato da trecento persone. Sì, Miguel e i suoi fratelli cercavano di portar via borsoni pieni di cibo. «I ragazzi avevano deciso di andare», ammette papà Miguel Angel, muratore a giornata, una pensione di 140 pesos al mese. «Miguel era quello più vicino a me, mi aiutava anche nel lavo¬ ro». Anonimo. Nove anni, viveva, anzi vive, a Cordoba, dove si contano 150 feriti di cui sei da arma da fuoco. Il più grave è lui, «nino» disgraziato del barrio Gui- nazù. S'è preso una pallottola di gomma sparata chissà da chi e, come tutta l'Argentina, anche lui adesso è moribondo. Ramon, falciato da una camionetta rossa: vittima di una «rissa di quartiere», secondo la versione della polizia Miguel, 15 anni, abbattuto dall'arma di un commerciante che difendeva il suo «fortino» dall'assalto della folla Poliziotti arrestano un dimostrante In una piazza di Mendoza

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