IL PAESE SCESO DALLE NAVI di Enzo Bettiza
IL PAESE SCESO DALLE NAVI IL PAESE SCESO DALLE NAVI Enzo Bettiza ORA che l'Argentina, imboc¬ cando per l'ennesima volta una congeniale soluzione politi¬ ca neoperonista, sembra appre¬ starsi a uscire dal suo ennesimo coma economico, dalla sua enne¬ sima jacquerie urbana, dal suo ennesimo stato d'assedio, dal¬ l'ennesima fuga di un suo presi¬ dente dalla Casa Rosada, molti evocano un vecchio detto latino¬ americano che diceva: «I messi¬ cani discendono dai Maya, i peruviani dagli Inca, gli argenti¬ ni dalle navi». Quasi interamen¬ te popolata da emigranti spagno¬ li, itahani, slavi adriatici e orien- tali, libanesi, tedeschi, irlandesi, inglesi, l'Argentina sul piano et¬ nico e culturale è senz'altro il paese più europeo, più occidenta¬ le, delle due Americhe. Ma il trapianto al di là dell'Atlantico di questo autentico e fantasma¬ gorico pezzo d'Europa è riuscito soltanto a metà, dando vita e infliggendo intermittenti agonie alla più sventurata fra le nazioni ricche. Le categorie di primo, secon¬ do e terzo mondo non dicono nulla quando si tenta di apphcar- le ad un paese anomalo come questo. Negh Anni Venti era fra i dieci più progrediti del pianeta. Negh Anni Trenta e primi Qua¬ ranta i lingotti d'oro che i cave- aux non riuscivano più a conte¬ nere s'accatastavano alla rinfu¬ sa per i corridoi del Banco Cen¬ tral. L'agricoltura fioriva, l'esportazione dei bovini era cre¬ sciuta al punto di far entrare mattatoi e macellerie quah miti¬ ci simboli argentini perfino nel celebre musical biografico su Evita Perón. Da quelle stalle stellari l'Argentina precipitava poi neUe stalle vere e proprie di crisi interminabili quanto inspie- gabili che l'ex presidente Raul Alfonsin ha sintetizzato così: «L'erba cresce, le vacche mangia¬ no, i vitelli crescono. I problemi cominciano alle 7, quando si svegliano gh argentini». I risvegli, a partire dagh Anni Cinquanta, sono stati tanti, trop¬ pi, e tah da far tremare le vene e i polsi a qualsiasi europeo nor¬ male: iperinflazione al 5000 per cento, riciclaggi di sciagurato peronismo, dittatura militare, trentamila desaparecidos, umi- liante sconfitta nella guerra del¬ le Falkland. L'arrivo alla presi¬ denza nel 1989 di Carlos Menem aveva dato qualche speranza e qualche colpo di riassetto all'eco¬ nomia continuamente minaccia¬ ta di bancarotta. Si diceva di jMenem che volesse riformare e corregigere il peronismo più bece¬ ro; ma la cprruzione raggiunge¬ va all'epoca livelli astronomici, mentre l'immagine del Capo del¬ lo Stato; andava somigliando sempre più alla controfigura po¬ litica del primordiale Marado- na. Arriviamo così all'ultimo atto della tragicommedia con morti per le strade, presidenti e super- ministri che scappano, conti cor¬ renti congelati neUe banche, 20 milioni di disoccupati, debito estero per 160 miliardi di dollari corrispondenti al 60 per cento del reddito nazionale. Buenos Aires, devastata da vandali esa¬ sperati e assediata da poliziotti abbandonati a se stessi, assume l'aspetto di ima metropoli mista fra Parigi e Calcutta. Ma la commedia da brutta si fa tragica inserendosi nella più vasta crisi mondiale provocata dal geoter¬ rorismo islamico, dalla globaliz¬ zazione inceppata, dall'America ossessionata dalla caccia a Bin Laden e dall'incubo della reces¬ sione in casa propria. Chi, in questo oscuro contesto planeta¬ rio, darà una mano all'Argenti¬ na? Sul peronismo di ritomo non farei molto affidamento. Ma non lo farei nemmeno sul Fondo monetario intemazionale che, popolato in parte di Chicago Boys, ha suggerito al fantasioso boy di Buenos Aires, il deposto superministro dell'economia Do mingo Cavallo, misure ultralibe¬ riste rivelatesi disastrose come l'insostenibile parità fissa del peso col dollaro. Ora i santoni del Fmi consigliano da un lato agh argentini la dollarizzazione integrale deUe finanze, mentre dall'altro stringono i cordoni della borsa negandogli un crucia¬ le prestito dì 1,3 miliardi di dollari. Cavallo ha provocato già un cataclisma cercando di com¬ binare misure ultraliberiste con provvedimenti ultrasocialisti, fa¬ voriti dalla disintegrata coalizio¬ ne di sinistra, come il blocco dei conti bancari e il saccheggio dei fondi pensione. Ma il peggio toccherà al suo successore: co¬ me farà a dollarizzare il Banco Central, che il Fmi raccomanda, senza i dollari che lo stesso Fmi nega?
Persone citate: Bin Laden, Carlos Menem, Cavallo, Raul Alfonsin, Rosada
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