Le piante e che non dicono auguri

Le piante e che non dicono auguri Le piante e che non dicono auguri -HjjWMjjjijMBjBBaiKSBSSKBSìBIBI ELENA ACCATI ELLA gioia e nel dolo¬ re, molte specie di pian¬ te e varietà di fiori si intrecciano con le vi¬ cende umane divenendo, per i popoli più diversi, di volta in volta simbolo di speranza, di mistero, di fede religiosa o di sentimenti di fratellanza. Gli antropologi ci dicono che sono innumerevoli i riti strettamente collegati a piante particolari, che cambiano significato a se¬ conda delle culture e delle latitu¬ dini. Con questo pensiero abbia¬ mo scelto una decina di specie significative per augurare ai lettori di «Tuttoscienze» qual¬ che momento di gioia in un passaggio storico per tanti versi così difficile. La scelta è caduta sull'immancabile abete, sul¬ l'agrifoglio, sul vischio, sulla Stella di Natale: tutte piante notissime. Ma abbiamo voluto riservare qualche riga anche a specie meno frequentate, come i muschi, le Monete del Papa, Comus alba. Ci piacerebbe, con queste ri¬ ghe, aiutare i nostri lettori a ricordare episodi, aspetti e senti¬ menti dell'infanzia, quando in compagnia del padre o della madre, dei fratelli e degli amici facevano preparativi di festa raccogliendo rami e bacche, ab¬ bellendo la casa di suoni, luci e profumi. Buon Natale. AGRIFOGLIO. Con il nome scientifico di Ilex aquifolium, appartiene alla famigha delle Aquifoliacee. Cresce spontaneo neiboschi, ha foglie lucide, di colore verde scuro, ondulate, con margini spinosi negli esemplari giovani e margini non spinosi in quelli vecchi. E' una specie sempreverde molto utilizzata per formare siepi in giardino, e anche come esemplare singolo per costituire un punto focale o per preparare ghirlande rese belle dalle drupe (frutti) di colore rosso che maturano in autunno e si conservano per tutto l'inverno. Già gli antichi Romani amavano l'agrifoglio e solevano piantarlo accanto alle loro abitazioni nella convinzione che riuscisse a tenere lontani i malefìci, mentre in Germania i contadini lo disponevano sulle porte delle stalle come propiziatore di fecondità. In tempi recenti gli ibridatori hanno ottenuto varietà di agrifoglio dalle forme particolarmente eleganti, alcune con foghe argentee, altre con foghe dai margini di color giallo oro, nonché esemplari con rami penduli, come nella varietà "Perry's Silver Weeping". MUSCHI. Sono Briofite, piantrizoidi (filamenti brevi semplinon hanno foglioline in senso cnegli organi della riproduzionacquatico. I muschi vivono analtitudini. Forse il più bello è qraccoglieva da bambini perchedella capanna, era un componcielo e averlo trapuntato di ste ABETE. Due sono gli abeti che vengono soprattutto utilizzati in Italia come albero di Natale: l'Abies alba (abete bianco) e la Picea abies (abete rosso), mentre negli Stati Uniti 25 sono le specie utilizzabili, anche se non tutte sono consigliabili come forma, colore, disposizione dei rami. L'abete bianco è la conifera tipica dell'Appennino centrale dove vegeta sopra la zona del castagno: lo si incontra nelle foreste di Vallombrosa e di , Camaldoli in formazione pura; nelle Alpi spesso è mescolato all'abete rosso o al faggio. Ha ima chioma piramidale di colore verde cupo con riflessi argentei dovuti al lato inferiore deUe foghe. I coni sono eretti. L'abete rosso, noto anche come peccio, è tipico della zona alpina, dà il nome alla sua zona fitoclimatica "Picetum",, :' dove cresce' spontaneo tra 1000 e ' 2000 metri. fatto che lo contrad- distin- MONETE DEL PAPA. Il nome scientifico è Lunaria annua; cresce spontanea in Italia su terreni marginah. Ha fiori violetti di scarso interesse; la sua bellezza sta soprattutto nei frutti (cioè le silique, essendo una Crucifera, la stessa famigha dei cavoli), a forma di luna, trasparenti, dalla consistenza madreperlacea, portati da lunghi steli; si usano nelle composizioni di fiori essiccati proprie del periodo natalizio, insieme con le capsule di papavero e di nigella, con le rosse lanterne dell'alchechengi e coni semi di scabiosa. ROSA DI NATALE. L'HeUeborus niger, elleboro, famigha delle Ranuncolacee, è originario dell'Europa centrale e meridionale e dell'Italia. Ha foghe sempreverdi grandi, lanceolate, lucide, cuoiose, di colore verde scuro, molto decorative. I fiori sono grandi, bianchi con antere dorate, sbocciano dalla fine di dicembre a marzo. E' una pianta molto rustica che tollera anche gli inverni più freddi. A lungo fu ritenuta utile per guarire le malattie mentali: il suo rizoma contiene un glucoside dall'azione calmante. PUNGITOPO. Ruscus aculeatus, famigha delle Liliacee, è un arbusto sempreverde con steli eretti robusti che si ramificano neUa porzione superiore, coperti da cladodi, foglie trasformate, piccole, ovali, spinose all'apice; i fiori sono seguiti da bacche rosse che si mantengono durante l'inverno molto ornamentali. Occorre che le piante femminili siano poste accanto a quelle maschili in quanto i fiori maschili e femminili sono portati da individui separati. SALICE. Salix alba, Salix triandra, Salyx viminalis, S. babylonica... Ecco un genere ricchissimo di specie molto note già nell'antichità: i romani chiamavano vimen (vimine) le varietà utili per fabbricare cesti e panieri. Il Viminale si chiama così perché era ricoperto di salici. Il salice aveva un ruolo importante nella festa ebraica delle capanne, quando per ricordare dell'uscita dall'Egitto, secondo quanto è descritto nel Levitico, ogni famiglia costruiva una capanna in memoria dei padri che nel deserto avevano vissuto sotto le tende. Una proprietà della corteccia del salice è quella di combattere la febbre e i reumatismi: contiene la salicina, donde l'acido acetilsalicilico. STELLA DI NATALE. Euphorbia pulcherrima (sin. Poinsettia pulcherrima), famigha delle Euforbiacee, è originaria del Messico, da dove l'ambasciatore Robert Poinset la portò dapprima nella Carolina e poi in California. Qui, grazie alla intuizione di Paul Ecke e alle sue sapienti ibridazioni, questa specie è divenuta, a partire dagli anni '60, la pianta incontrastata per il Natale. Il suo pregio sta nelle brattee colorate, ovali, lanceolate, lunghe fino a 15 centimetri, che nelle varietà tradizionali sono di colore rosso cremisi. Una novità assoluta di quest'anno sono le Stelle di Natale con brattee non hsce ma increspate. Pare che la durata in acqua dei loro steli fiorali sia ottima. VISCHIO. Il Viscum album, appartenente alla famiglia delle Lorantacee, vive spontaneo in Italia. E' un arbusto semiparassita incapace di vivere aulonomamente nel terreno: infigge i suoi austori, simili a radici, nel tronco di un'altra pianta dalla quale succhia ciò di cui necessita. Il vischio è ritenuto pianta augurale, lo si offre, secondo un'usanza nordica, all'inizio dell'anno. I rami sono verdi, articolati, con foglie opposte, coriacee. L'aspetto decorativo è dato dai frutti; bacche bianche, madreperlacee, sferiche, con polpa gelatinosa. La diffusione dei semi in natura è affidata agli uccelli, che li depongono direttamente sopra le cortecce degli alberi contro cui sfregano il loro becco. CORNUSALBA.E'un arbusto vigoroso e deciduo che in inverno forma steli di colore rosso vivo, svettando anche da superfici coperte di neve. E' molto utilizzato a Natale nelle composizioni sia di fiori freschi sia essiccati, in quanto il rosso è simbolo del cuore, della passione, ma anche del martirio e del sacrificio. Può essere abbuiato ad altri fiori rossi, come le bocche di leone, e rosa o bianco puro come la calla, il lilium, il pisello odoroso e i tulipani che, grazie a sapienti tecniche di alternanza di basse e alte temperature per rimuovere la dormienza del bulbo, possono portarci una ventata di primavera anche nel pieno dell'inverno. i Vallombrosa e di , li in formazione le Alpi spesso è o all'abete rosso o al a ima chioma ale di colore verde riflessi argentei lato inferiore deUe oni sono eretti. osso, noto anche ccio, è tipico della ina, dà il nome zona atica m",, :' sce' eo e ' insieme con le capsule di papavero e di nigella, con le rosse lanterne dell'alchechengi e coni semi di scabiosa. freddi. A lungo fu ritenuta utile per guarire le malattie mentali: il suo rizoma contiene un glucoside dall'azione calmante. quanto i fiori maschili e femminili sono portati da individui separati. secondo quanto è descritto nel Levitico, ogni famiglia costruiva una capanna in memoria dei padri che nel deserto avevano vissuto sotto le tende. Una proprietà della corteccia del salice è quella di combattere la febbre e i reumatismi: contiene la salicina, donde l'acido acetilsalicilico. me m, lle de i o se in er chi lio to a e n i di i, VISCHappartdelsnel trdalla qnecesspiantasecondall'inizverdi, oppostdecorabacchmadrepolpa dei semagli ucdirettadegli asfregaCORNarbusche in

Persone citate: Abies, Del Papa, Di Natale, Paul Ecke, Robert Poinset, Silver Weeping

Luoghi citati: California, Egitto, Europa, Germania, Italia, Messico, Stati Uniti