Riforma previdenza, no dei sindacati di Roberto Giovannini

Riforma previdenza, no dei sindacati DOPO L'ULTIMO INCONTRO DI IERI CON LE PARTI SOCIALI OGGI IL CONSIGLIO DEI MINISTRI VARA LE DELEGHE SUL FISCO E SUL WELFARE Riforma previdenza, no dei sindacati Confindustria: intervento parziale ma appoggiamo la scommessa Roberto Giovannini ROMA E rottura tra governo e sindacati sulle pensioni. Una rottura forse non «cruenta» e traumatica, ma che ri¬ schia di sommarsi agli altri temi del contenzioso in atto: licenziamenti, contratti del pubblico impiego, scuo¬ la, trasporti. E in prospettiva, altre polemiche sono prevedibili sulla ri¬ forma fiscale. Ieri a Palazzo Chigi l'Esecutivo (assente Berlusconi) ha illustrato alle parti sociali l'ultima versione della delega legislativa sul¬ la rifonna della previdenza. Che conteneva la decontribuzione (da 3 a 5 punti) a favore delle imprese per i loro nuovi dipendenti, contestata dal sindacato, nonostante le assicu¬ razioni che la prestazione previden¬ ziale verrà lasciata inalterata. Il Consiglio dei ministri oggi pomerig¬ gio discuterà e approverà sia la delega previdenziale che quella fisca¬ le; domattina Cgil-Cisl-Uil discute¬ ranno il da farsi, e decideranno eventuali iniziative. A far scattare la reazione negati¬ va dei sindacati (anche di quelli autonomi o di destra) non è stato soltanto il taglio dei contributi per i nuovi assunti. Nel mirino, in primo luogo, c'è la cancellazione del pubbli¬ co impiego dall'ambito di applicazio¬ ne della rifonna, imposto (contro l'opinione del ministro del Welfare Maroni da Giulio Tremonti e dal titolare della Funzione Pubblica Franco Frattini): niente Tfr ai fondi pensione per i pubblici dipendenti, niente incentivi a rimanere al lavo¬ ro. H problema, in questo caso, è che per questi lavoratori lo Stato non dispone materialmente del Tfr; per trasferirlo ai fondi pensione occorre¬ rebbe disporre di nuovi stanziamen¬ ti che non ci sono. Ancora, viene bocciato il meccanismo che impone ai lavoratori che desiderassero rin¬ viare il pensionamento di siglare un nuovo contratto a termine: così fa¬ cendo, contestano i sindacalisti, di fatto sarebbe l'azienda a decidere chi può lavorare e chi no. Terzo elemento, l'obbligatorietà di trasferi¬ re il Tfr (e integralmente) alla previ¬ denza complementare: il lavoratore non potrà eventualmente lasciare le cose come stanno, e l'unica possibili¬ tà di scelta sarà se destinarlo a un fondo aperto 0 a quello contrattuale di categoria. Molti dubbi, poi, solle¬ va la possibilità di assegnare la vigilanza sui fondi pensione a un'Au¬ torità che segua anche il risparmio finanziario e assicurativo. Infine, la delega fiscale: il sindacato ha avuto i testi all'ultimo minuto. E c'è la decontribuzione, che se¬ condo Sergio Cofferati (emetterà in discussione l'equilibrio del sistema pensionistico, scardinando la rifor¬ ma Dini: un fenomeno positivo, quel¬ lo delle assunzioni di giovani, diven¬ terebbe l'incrinatura del sistema». Per il leader della Cgil, dunque, «ci sono elementi profondi di dissenso. Se dovessero permanere dopo il varo dei provvedimenti esprimeremo la nostra opinione e decideremo cosa fare». Sulla questione della delega fiscale Cofferati è durissimo: «Non c'è più la concertazione, dal momen¬ to che siamo di fronte ad una indispo- nibilità oggettiva del governo a di¬ scutere con noi politiche che riguar¬ dano milioni di persone che noi rappresentiamo». E se Savino Pez- zotta (Cisl) e Luigi Angeletti (Uil) usano toni più moderati, nel merito della proposta del governo le criti¬ che sono sostanzialmente analoghe. «La progressività dell? imposte è, fondamentale - afferma Angeletti - in proporzione la-riduzione delle tasse dovrebbe essere uguale per tutti». Il ministro Maroni, poco prima di iniziare la discussione con Confindu- stria, cerca di gettare acqua sul fuoco. «Abbiamo tenuto conto delle esigenze e delle richieste di tutti - spiega - non è stato facile. Costruire una proposta che avesse il merito di piacere a tutti era un compito impos¬ sibile. Ci sarà il tempo per continua¬ re il dibattito, non è un decreto legge». Per Maroni, la rifonna gene¬ rerà maggiore occupazione grazie ai tagli contributivi e all'aumento del¬ l'aliquota per i collaboratori. E in questo modo assicurerà le risorse necessarie a colmare il deficit nelle casse dell'Inps, che dovrà fare i conti con i minori contributi pagati dalle imprese per i nuovi assunti, che a loro volta non subiranno decurtazio¬ ni della futura pensione. L'altro car¬ dine, consentire il decollo della previ¬ denza integrativa con il conferimen¬ to obbligatorio di tutto il Tfr ai fondi pensione. Insomma, «l'obiettivo del governo non è andare allo scontro, ma fare una proposta di sintesi». A seguire, l'incontro con la delega¬ zione degli industriali. Da Confindu- stria arriva un via libera sostanziale al testo illustrato dal governo. Per Guidalberto Guidi, consigliere incari¬ cato delle relazioni industriali, si tratta di «una rifonna ancora parzia¬ le, ma rappresenta una scommessa. Il governo - ha detto Guidi - è convinto che gli obiettivi della rifor¬ ma saranno raggiunti. Siamo dispo¬ nibili a credere a questa scommessa, anche se su alcune cose siamo molto perplessi». E la decontribuzione pro¬ posta non è considerata sufficiente: «chiediamo che la riduzione dei con¬ tributi previdenziali vada estesa an¬ che ai lavoratori che passano da un contratto a tempo determinato ad uno a tempo indeterminato». Decontribuzione A Cgil, Cisl é Uil non piace il taglio a scapito dei neoassunti Statali L'intero settore escluso per ora dall'introduzione delle tante novità Proposta aperta Maroni: non cerchiamo lo scontro, pronti a discutere ancora LA DELEGA SULLE PENSIONI Certificazione dei diritti previdenziali acquisiti Previste misure per l'emersione del lavoro nero dei pensionati Possibilità per il lavoratore di optare per il proseguimento dell'attività lavorativa firmando un contratto a termine :l?V*!s?*W?*^^ Liberalizzazione dell'età pensionabile, prevedendo l'accordo preventivo dell'azienda se il lavoratore ha i requisiti per la pensione di vecchiaia Cumulo pensione anzianità-redditi da lavoro: verrà progressivamente abolito Pubblico impiego: questo resterà escluso dalla riforma Parasubordinati: aumento al 16,90Zo dell'aliquota contributiva per i collaboratori coordinati e continuativi Tfr: sarà conferito obbliga- toriamente.Decontribuzione per tutti i nuovi assunti, le imprese risparmìeranno dai 3 ai 5 punti di contribuzione, la pensione però resterà inalterata

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