«L'Italia era un paese illiberale noi lo stiamo trasformando» di Gigi Padovani
«L'Italia era un paese illiberale noi lo stiamo trasformando» BERLUSCONI FA GLI AUGURI ALLO STAFF DI FORZA ITALIA, PRONTO A LANCIARE INIZIATIVE A SOSTEGNO DEL GOVERNO «L'Italia era un paese illiberale noi lo stiamo trasformando» retroscena Gigi Padovani Inviato a ROMA CARO presidente, adesso che sei a Palazzo Chigi non hai più il tempo di occuparti del partito. Sappi però che qui sei tra amici: presto awieremo un grande piano di comu¬ nicazione per far sapere agh itahani cosa sta facendo il governo». Sono quasi le tredici, quando Berlusconi entra al quinto piano della palazzina di via dell'Umiltà, accolto con que¬ ste parole da Roberto Antonione, il sottosegretario agh Esteri fresco co¬ ordinatore di Forza Italia. Schierati nella sala riunioni, tra panettoni e spumante, lo staff dei funzionari «azzurri», alcuni parlamentari, il re¬ sponsabile nazionale dei Diparti¬ menti, Sandro Bendi, nuovo asso nella manica del Cavaliere. Berlusconi si ferma il tempo di un brindisi, di qualche stretta dì mano, di una raccomandazione. A tutti: «E' Natale, dobbiamo essere tutti buo- ni». Poi, rivolto ai suoi uomini comu¬ nicazione: «D'ora in poi seguirò il consigho che mi ha dato la signora Thatcher: non leggere i giornali che parlano male di me». Quindi guar¬ dando Antonione: «Abbiamo preso un paese illiberale e lo stiamo tra¬ sformando. Perciò bisogna fare subi¬ to le grandi riforme, come quella della giustizia, perché non c'è alcun nesso tra le vicende giudiziarie e i problemi generali. Sono del tutto tranquillo. Sulla vicenda del manda¬ to d'arresto europeo non ho mai pensato ai miei interessi personali. Sono bugie che danneggiano l'imma¬ gine del nostro Paese anche all'este¬ ro. Così come non è vero che sono in arrivo condanne contro di me». E più tardi incontrando i suoi europar- lamentari ha ipotizzato una revisio¬ ne della legge elettorale, rilandiando l'ipotesi di una maggior presenza del proporaionale. Il premier ha sottoli¬ neato come le spinte vadano in quel senso, e ha deciso di affidare a un comitato di esperti azzurri una anah- si sui meccanismi elettorali, per poi decidere come riformare la legge. Dunque, un'immagine sicura e serena di questi primi sei mesi a Palazzo Chigi, in una «festa in fami¬ glia» che è stata anche il viatico del premier ad una modifica a 180 gradi che il partito di maggioranza relati¬ va si appresta a vivere nel prossimo anno sotto la guida della coppia Antonione-Bonch. I due dirigenti vo¬ gliono trasformare Forza Italia da «macchina di guerra elettorale» per vincere le elezioni, in un partito più leggero, ma «pesante di idee». Anche perché, come ha detto qualche gior¬ no fa un coordinatore regionale. quella macchina rischia di «andare in sovracombustione». Serve una forza tranquilla come Antonione, già presidente della Re¬ gione Friuli e stretto collaboratore di Ruggiero come sottosegretario alla Farnesina. Al suo fianco c'è Bendi: ex sindaco comunista in Garfagna- na, spesso nel suo ufficio di Arcore dove per tre anni - prima di diventa¬ re parlamentare - è stato segretario di Berlusconi, sta portando nei Di¬ partimenti (sono più di trenta) nuovi esperti: gli ultimi sono Marcello Bacini (ex direttore Fondazione Agnelli) alle riforme istituzionah. Egidio Steipa all'editoria, Mario Mauro all'Università, con una ag¬ giunta di particolare ((peso», Marcel¬ lo Dell'Utri alla cultura. ((Adesso che il dottore è al governo - spiega Bendi Drima che nel "tonino" di via del¬ l'Umiltà arrivi il premier - non può occuparsi come prima dell'elabora¬ zione programmatica. E poi serve un contributo leale al governo, da parte di tutta la Casa delle libertà: dobbiamo ritrovare un luogo di di¬ battito simile alla Fondazione Offici¬ na che a Milano, in via Rovani, servì a scrivere il programma elettorale». Il senatore Antonione, da organiz¬ zatore qual è, immagina una «task force» per cambiare immagine al partito. Spiega il Coordinatore azzur¬ ro: «Dobbiamo utilizzare Forza Ita¬ lia come collegamento tra il governo e la periferia, con una doppia direzio¬ ne. Dobbiamo far sapere come stia¬ mo lavorando alla guida del paese, ma anche ricevere informazioni per tarare la nostra azione». Nel proget¬ to di rilancio è prevista una mobilita¬ zione azzurra, anche in vista dei congressi «a tesi» - da quelli comuna- li di gennaio ai regionah di primave¬ ra fino al nazionale nell'autunno - su tre temi prioritari: scuola, giustizia, riforme istituzionah. Tra le iniziative in cantiere, an¬ che la «formazione»: scuole di parti¬ to? «Non proprio, ma un modo per attrezzare i nostri dirigenti periferi¬ ci». E si prepara un «avvicendamen¬ to» tra i coordinatori, in primis Roberto Rosso per il Piemonte (che ieri sera ha avuto un incontro con il Cavaliere), ma pure per chi ha incari¬ chi di governo, come Miccichè in Sicilia, Pili in Sardegna, e Romani e Tajani, die dovrebbero assurgere a moli nazionah. Infine, un punto dolente: il rapporto con i gruppi parlamentari. Racconta Antonione: «Ci accusano di aver trasformato deputati e senatori in un "votificio": perciò i Dipartimenti di Bendi sono stati pensati in stretto riferimento alle commissioni parlamentari». In via dell'Umiltà rimane un dubbio: Gabriella Carinoci rimarrà responsa¬ bile del settore Spettacolo? Agli europarlamentari «Sto anche pensando di riformare la legge elettorale» Il sottosegretario agli Esteri Roberto Antonione: è da poche settimane il coordinatore nazionale di Forza Italia
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