Moratti: farò la riforma con l'accordo di tutti di Raffaello Masci

Moratti: farò la riforma con l'accordo di tutti Moratti: farò la riforma con l'accordo di tutti Via agli Stati Generali. Ciampi: il ruolo del servizio pubblico è insostituibile Raffaello Masci ROMA Dialogare (ma poi agire) è la parola d'ordine della Moratti. Dis¬ sentire (e poi protestare) è quella degh studenti. E così, nel fatidico giorno d'apertura degh Stati generali della scuola al palazzo dei con¬ gressi dell'Eur, il ministro Letizia Moratti ha ribadito che lei non vuole fare alcuna rifonna che non abbia un consenso reale, che il «documento Bertagna» è solo una ipotesi di riflessione, che il tempo pieno non salterà, che l'educazione fisica resterà mate¬ ria cumcolare, che per la scuola ci saranno soldi e così per gli insegnanti, che il lavoro del mini¬ stro Berlinguer verrà comunque valorizzato, che le istanze degli studenti saranno prese in consi¬ derazione. Per contro gli studenti delle associazioni di sinistra (sini¬ stra giovanile, uds, studenti.net, collettivi) non è che non accetti¬ no il dialogo e la mano tesa del ministro, ma più semphcemente esprimono un dissenso radicale già sull'impostazione medesima della bozza di cui si parla, e quindi l'auspicato dialogo diven¬ ta difficile. Stando così le cose era inevitabile che gli animi si scal¬ dassero, tant'è che tra studenti di diverso orientamento alla fine c'è scappato uno spintone dopo un diverbio. A tutti ha parlato Ciam¬ pi in un telegramma: «Il vostro sarà un utile momento di confron¬ to sul futuro della scuola e costi¬ tuirà l'occasione per ribadire il ruolo insostituibile del servizio pubblico che essa è chiamata a svolgere». Ieri mattina alle nove, mentre si apre la maggiore assise della scuola, sotto il cielo gelido e sereno di Roma sfilano gli studen¬ ti medi mentre i loro insegnanti aderenti ai Cobas si dispongono a seguirli alle due del pomeriggio. Il Palazzo è protetto da una sorta di «zona rossa», salvaguardata da transenne e dallo schieraménto di duemila agenti di polizia. La signora Moratti apre i lavo¬ ri con un discorso: «Nessuna riforma - assicura - sarà fatta senza la partecipazione di tutti i soggetti della scuola. Quella che stiamo vivendo è solo una tappa. Io non ho ricette in mano e siamo aperti ad ascoltare,'verificare e anche modificare, avendo a cuo¬ re la qualità del sistema educati¬ vo e il futuro dei nostri ragazzi». Ciò detto, dichiara di avere cinque obiettivi da perseguire: incoraggiare tra i giovani l'acqui¬ sizione di nuove conoscenze, riav- vicinare scuola e impresa accor¬ ciando le distanze fra formazione e mercato del lavoro, lottare con¬ tro le esclusioni di ogni tipo e natura, diffondere le lingue comu- nitarie, trattare unitamente inve¬ stimenti materiali e investimenti nella formazione. Quindi parla il convitato di pietra di tutti i dibat¬ titi sulla scuola che si sono tenuti da luglio a oggi: il prof. Giuseppe Bertagna, presidente della com¬ missione che ha prodotto il docu¬ mento in discussione agli Stati generali. Il testo diffuso alla fine di novembre ieri viene distribui¬ to in una edizione riveduta. Il professore illustra, con l'aiuto di slides, i termini della «bozza di riforma» orniai noti. I cronisti cominciano a farsi mille domande e a sollevare dub¬ bi. Il ministro Moratti indice ima conferenza stampa per fornire ogni chiarimento: «lì consenso sull'impianto della riforma credo che si sia già espresso, come conferma l'indagine Istat su otto¬ mila soggetti. Comunque rivedre¬ mo i punti di criticità». «Gli investimenti nella scuola sono ima priorità del governo» e ribadisce le cifre già note (210 miliardi in più per gli insegnanti nel 2002, più 68 per il loro aggior¬ namento professionale, e poi 19 mila miliardi entro il 2007). E ancora: Il tempo pieno resterà, sarà pubblico e gratuito, così come gratuite e obbhgatorie re¬ steranno alcune discipline che sembravano in forse, come l'edu¬ cazione fisica. Gli studenti però sono inquie¬ ti, e anche numerosi, consideran¬ do che solo i presidenti di Consul¬ ta sono 105, e poi ci sono i rappresentanti delle associazio¬ ni. Nei corridoi del palazzo comin¬ ciano a fare un intenso lavoro di lobbing con i cronisti. Sono bra¬ vissimi: contattano, espongono i punti di vista, diffondono comu¬ nicati e dichiarazioni dopo aver raccontato della nottataccia tra¬ scorsa a discutere tra loro. A un certo punto viene fatto circolare un documento, firmato da una sessantina di presidenti (quindi la maggioranza) e fortemente cri¬ tico su tutta la linea Moratti-Ber- tagna. Il casus belli scoppia quan¬ do il presidente della consulta di Roma, Mattia Stella, esponente di Studenti.net (vicino ai ds) lo legge sul palco. Un altro «presi¬ dente», quello di Milano, Andrea Trianni di Alternativa studente¬ sca (vicina a Forza Italia), replica con forza. Il diverbio accende la platea. Gli studenti «consenzien¬ ti» (con il ministro) restano nel¬ l'aula dei lavori, mentre i «dissen¬ zienti» escono. La tensione sale, a un certo punto vola imo spinta¬ ne. La rissa è evitata, ma oggi i «dissenzienti» saranno non lì ma alla manifestazione. Ieri a Caghari si sono verificati alcuni tafferugli tra gli studenti di diverse scuole che partecipava¬ no a un corteo. Due ragazzi sono rimasti feriti in modo leggero. «Non salteranno né il tempo pieno né l'educazione fisica Ci saranno soldi per strutture e insegnanti» Gli studenti di sinistra stilano un documento fortemente critico Incidenti a Cagliari due ragazzi feriti

Luoghi citati: Cagliari, Milano, Roma