Il ragazzo che vede la Moratti di Aldo Cazzullo

Il ragazzo che vede la Moratti SIMONE PAINI, 19 ANNI, PRESIDENTE DEI GIOVANI DI FORZA ITALIA: «SI COMPORTA COME UNA MAMMA. E PER ME E' UN COMPLIMENTO» Il ragazzo che vede la Moratti «E' l'ottava volta che la incontro, e troppo buona» personaggio Aldo Cazzullo ROMA " — CHI non è rivoluzionario a vent'anni, diceva Nenni, a quaranta è un informatore della polizia. Simone Paini non finirà certo così; anche perché ne ha diciannove ed è più morattiano della Moratti. «E' l'ottava volta che la vedo» dice e pare Bernadet¬ te nei suoi momenti più ispirati. Perché la Moratti, come la Signora di Lourdes, ha un solo difetto: «E' troppo buona. Una mamma». Per questo l'ha criticata, una volta: «quando ha ricevuto gli studenti del Tasso. Che non avevano nes¬ sun diritto di essere ricevuti». Un'altra volta l'ha richiamata, ad¬ ditandole l'esempio di Formigoni: ((Anche il governo si impegni a presentare al più presto un dise¬ gno di legge sul buono scuola». Ma le altre volte... 18 settembre: «La sinistra utilizza la tragedia Usa per mobilitare le piazze e far figurare i cortei come dimostrazio¬ ne di avversità al ministro Morat¬ ti». 26 settembre: «Solo chi per anni ha sostenuto Berlinguer e il suo progetto di cancellazione del¬ la libertà di apprendimento può vedere con occhio non benevolo le proposte del ministro Moratti». Primo ottobre: ((Avremo solo com¬ missari intemi per l'esame di maturità; un provvedimento atte¬ so da armi, un primo successo per il ministro Moratti». 24 ottobre: «Queste mutili manifestazioni ser¬ vono soltanto a perdere preziosi giorni di lezione, proprio ora che il ministro Moratti ha avviato una fase di ottimizzazione delle risorse». 26 novembre: «La prote¬ sta contro il ministro Moratti è sbagliata, strumentale, e per alcu¬ ni lati grottesca». Oggi Simone, presidente di Alternativa studen¬ tesca (i giovanissimi di Forza Ita¬ lia), uno dei padri delle Tute azzurre, punto di riferimento del¬ la «McGeneration», ideatore dello sciopero della barba contro le barbose proteste degli studenti rossi, sta ripassando il discorso per gli Stati generali. Discorso importante: c'è la Moratti. Abito grigio scuro, camicia bian¬ ca, cravatta blu. Sbarbato. Qual¬ che chilo di troppo, «ma da ragaz¬ zo ero uno sportivo. Arbitro di pallacanestro. Ho fatto anche lo speaker a radio Bonaria, la radio Ufficiale del santuario della Ma¬ donna di Bonaria. Certo che ho fatto anche cortei. Per l'edilizia scolastica». E' diventato governati¬ vo, spiega, quando in un'assem¬ blea sentì dileggiare il ministro di allora, Giancarlo Lombardi. «Ci rimasi male». Liceo a Cagliari, «lo stesso di Gramsci. Ma non amo i classici. Certo, ho letto la Tamaro. Ma preferisco giovani scrittori sco- nosciuti». Prego? «Ragazzi che pubblicano su Lntemet. Ha presen- te? "Storia d'amore a scuola" di Giorgio Radegani. Parla di un ra¬ gazzo dell'ultimo banco che si innamora di ima compagna del primo banco, alla fine arriva nel primo banco anche lui. Una meta¬ fora alla Pirandello. E poi le "Poesie delle vacanze estive", di Giorgia Rabinzi». In politica gli piacciono «i giovani alla ribalta». «Sto imparando molto da Simone Baldelli, il capo di Forza Italia giovani. Apprezzo Basilio Catano- so di An, che da anni si batte contro la mafia». Catanoso quello indagato? «E' assolutamente estra¬ neo. Poi mi affascina molto Pili, il presidente della mia regione». Quello che ha copiato il discorso di insediamento da Formigoni e ha attribuito alla Sardegna nove pro¬ vince come la Lombardia? «Un errore può capitare a tutti. Per me resta una fonte di ispirazione». La fonte di ispirazione generale, ov¬ viamente, è «il presidente Silvio Berlusconi. Non l'ho ancora incon¬ trato, spero di farlo qui agli Stati generali. Una figura carismatica. Un modello in tutto: comunicazio¬ ne, volontà, idee, concretezza. Un difetto? Non saprei». Raccontato così Simone parreb¬ be antipatico, ma non lo è. Sorride, va al cinema, ascolta musica, cor¬ teggia le ragazze, fa sapere di aver appena preso un caffè con il capo degli studenti diessini. E' il lessi¬ co, che colpisce. Gli scrittori prefe¬ riti diventano le ((persone cui fac¬ cio riferimento nelle mie letture». E non che sia obbligatorio citare Kerouac o Salinger; è la risposta: Adomato, che incuriosisce. «Ma apprezzo anche Veneziani e Biagi. E leggo tutti i giornali. Unità com¬ presa, esclusi Liberazione e Mani¬ festo».Apprezza anche i politicidi sinistra; purché non si lascino andare a «eccessi». Ad esempio non è male Fassino; peccato che a volte ecceda pure lui. Bene Amato, perché ((pacato». D'Alema, conce¬ de, non è una cattiva persona, ((però la sua politica della scuola era una calamità». Per Veltroni invece non c'è speranza. Peggio ci sono soltanto i no global, perché «chi contesta non è un modello da seguire. Questa è gente che non rispetta l'ordine costituito. Casari¬ ni sarebbe capace di contestare Babbo Natale perché fa il testimo¬ nial della Coca Cola o perché sfrut¬ ta le renne». Le ironie dei «tassisti» sulla Moratti le ha prese come un af¬ fronto personale: «Hanno detto che il ministro si è comportato come una mamma. Non potevano farle complimento migliore. Per¬ ché la mamma è la figura più bella. E lei è così. Ti ascolta per ore, e la volta dopo si ricorda tutto. Non ha perso una seduta del Forum delle associazioni, dove Berlinguer e De Mauro mancava¬ no sempre qualcun altro. Lei no, lei ti guarda negli occhi e ti dice: "Questa non è la mia riforma, è la vostra. Fatela con me". Così abbia¬ mo raccolto 20 mila firme in pochi giorni in suo favore». Scusi, ma la simpatia è corrisposta? «Spero di sì. Ora vedremo». Simone parla a braccio e chiude alla grande: «Ministro Moratti, siamo con lei; per cambiare ci vuole coraggio; vada avanti». Co¬ m'è andata? «Nei suoi occhi ho letto un segno di approvazione». Anche tu Simone; avanti così. «Avremo solo commissarinterni per l'esame di maturità: un nostro primo successo» : J •/t^ ^ L'interno dell'Eur (sopra) e una studentessa che protesta in piazza (a sinistra)

Luoghi citati: Cagliari, Lombardia, Roma, Sardegna