Scuola. oggi il corteo nazionale «Assedio pacifico al ministro»
Scuola. oggi il corteo nazionale «Assedio pacifico al ministro» Scuola. oggi il corteo nazionale «Assedio pacifico al ministro» Casarini: saremo in migliaia sciolti tra le file del movimento. Ieri prove generali con la manifestazione degli studenti medi romani. Il prefetto: per ora è soltanto una festa juido Ruotolo i(0MA Via Cavour, il corteo passa velo¬ ce. Un cartello: «Siamo demorat- tizzati». Siamo che? Sorride Lud¬ ovica: «'AMarta... vienilo a spie¬ gare tu...». Le percussioni danno il ritmo festante al corteo. «Una gran festa - commenta il prefet¬ to di Roma, Emilio Del Mese, "infiltrato" nel corteo - vedo girotondi e non caschi o passa¬ montagna». Girotondi, saltarel¬ li, corsette rapide. Fa freddo, anche se è una giornata stupen¬ da, e il corteo, diecimila ragazzi ^ra il 15 e i 16 anni, scivola via in un batter d'occhio. Da piazza Esedra al Colosseo, un'ora di marcia: «Liberiamo i saperi, as¬ sediamo gli Stati generali». Un allenamento per gli studenti me¬ di romani, in previsione del corteo nazionale di stamani che partirà dallo sprofondo della pe¬ riferia romana, piazzale Douhet sulla Laurentina, per tentare appunto l'assedio, pacifico e sim¬ bolico naturalmente, del palaz¬ zo dei Congressi dell'Eur, dove si stanno celebrando gli Stati generali della scuola. Piazza delle Nazioni Unite, quartiere dell'Eur, è attraversa¬ ta dalla Cristoforo Colombo. Di fropte al palazzo dei Congressi, in via della Civiltà del lavoro, alle tre del pomeriggio c'è il presidio dei Cobas della scuola, unscentinaio; di professorine di una delegazione di studenti che giocano anche a pallavolo. «Per l'ordine degli insegnanti. Contro il disordine della Moratti». Lo striscione ha un che di sinistro. «Determinazione e vigilanza», invita uno studente che parla con un megafono, riferendosi alla manifestazione di oggi. Paci¬ fica e di massa? O davvero si tenterà l'assedio del palazzo dei Congressi? A sentire Vincenzo Miliucci, leader storico romano dell'Auto¬ nomia operaia e oggi dei Cobas, sarà pacifica: «E' il governo Berlusconi che vuole le vetrine rotte. Al movimento, non inte¬ ressa». Volevano, i Cobas, tenta¬ re una catena umana attorno al palazzo dei Congressi. Non ci hanno neppure prova¬ to, vista la scarsa presenza dei professori e gli spazi immensi dell'architettura e dell'urbanisti¬ ca dell'Eur. Il Colosseo a mezzogiorno è il riflusso del corteo degh studenti medi. L'immagine della scuola che la ministra Moratti vuole riformare è sfocata, nella rappre¬ sentazione degli studenti con¬ tro. Gli slogan più gettonati nel corteo: «Non vogliamo diventa¬ re prodotti, siamo esseri uma¬ ni», «la scuola non è una merce», «Moratti non ci fermeremo, do¬ mani ti assedieremo». La ferma¬ ta della metro è stata chiusa (dalle 11 alle 15), per evitare «scherzi» di trasferte di massa non annunciate in direzione del¬ l'Eur. Ci sono anche i turisti che fotografano gli studenti. Danilo, del movimento universitario, spiega le ragioni della protesta: «Rivendichiamo il carattere pub¬ blico dell'istruzione. Siamo con¬ tro la bozza Bertagna. La rifor¬ ma che vuole la ministra Morat¬ ti pretende di imporre a 14 anni la scelta dell'indirizzo degli stu¬ di, affidandola alle famiglie. Le 300 ore facoltative non garanti¬ ranno una istruzione uguale per tutti». L'aula magna del liceo «Ma- miani», in via delle Milizie, alle sei di sera è un happening. SquiUano i cellulari, arrivano delegazioni di Napoli e Perugia. Ma l'assemblea non si doveva tenere alle 17? ((Alle tre si sono tenuti due gruppi di lavoro, uno creativo e l'altro sul servizio d'ordine per domani (per stama¬ ni, ndr)». Si giustifica Alberto. Toh, arriva anche Franco Russo, altro leader storico del '77 roma¬ no. Parla con i leader di questo nuovo movimento di questioni organizzative: «Allora, ci saran¬ no i compagni alla stazione Ter¬ mini... come avevate chiesto... ecco ti dò direttamente i loro numeri...». Di questo nuovo mo¬ vimento. Franco Russo ne parla come un padre che guarda il proprio piccolo: «Noi, come So¬ cial Forum ci siamo tenuti in disparte. E' un movimento che deve crescere da solo...». Via Internet arriva il comuni¬ cato di Luca Casarini del Nord- Est, di Francesco Caruso di Na¬ poli e di Peppe De Cristofaro di Rifondazione: «Noi del Laborato¬ rio della Disobbedienza sociale saremo per le strade dell'Eur non solo insieme al movimento ma confuso con esso. Saremo migliaia di disobbedienti sciolti nefle file del movimento...». L'as¬ semblea al Mamiani inizia in ritardo. «C'è una troupe di Rai Tre che chiede di poter fare delle riprese. Chi è d'accordo?». Nes¬ suno alza la mano. «Chi è con¬ tro?». Saranno una decina i voti contrari. Quanto basta perché l'operatore del Tg3 se ne vada infastidito ben prima del verdet¬ to finale. .~»n- -^ V, » .,,- #.-; v-»» i \ ? p ?m, Roma: migliaia di studenti in corteo per la manifestazione contro gli Stati Generali convocati dal ministro Letizia Moratti
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