Rumsfeld: rischio di attentati in Europa di Enrico Singer

Rumsfeld: rischio di attentati in Europa Rumsfeld: rischio di attentati in Europa «Dopo Kabul, una nuova fase della campagna anti-terrore» Enrico Singer corrispondente da BRUXELLES La guerra al terrorismo non finirà in Afghanistan, ma «en¬ trerà in nuove fasi». E gli europei non devono abbassare la guardia, perché «se i terrori¬ sti dovessero entrare in posses¬ so di armi di distruzione di massa non esiterebbero a usar¬ le contro Londra, Parigi o Berli¬ no». E' un Donald Rumsfeld molto deciso e preoccupato quello che parla di fronte agli altri ministri della Difesa dei Paesi della Nato, riuniti a Bru¬ xelles. «Vedendo gli effetti de¬ vastanti di quello che hanno fatto contro di noi, potete im¬ maginare i disastri che potreb¬ bero provocare in Europa, ma anche di nuovo negli Stati Uni¬ ti, con armi nucleari, chimiche o batteriologiche». Non solo; c'è la minaccia del terrorismo elettronico, che potrebbe colpi¬ re ì sistemi informatici occiden¬ tali. Per il Segretario alla Difesa degli Usa, «gli attacchi dell' 11 settembre, per quanto orribili, potrebbero essere soltanto un'anticipazione di quanto po¬ trebbe ancora accadere». E' un segnale di allarme preciso? Washington ha forse delle informazioni su nuovi piani di Osama bin Laden o di altri terroristi? Rumsfeld non lo dice. Il suo è, soprattutto, un appello agli alleati della Nato perché non si sfaldi la grande coalizione contro il terrorismo nel momento in cui le operazio¬ ni militari potrebbero spostarsi contro altri obiettivi. «L'Afgha¬ nistan non è il solo Paese in cui i terroristi sono attivi e Al Qaeda non è la sola rete che ci minacci», ha spiegato il Segreta¬ rio alla Difesa Usa ai suoi colleghi. Donald Rumsfeld ha voluto lanciare un avvertimento mol¬ to chiaro agli «altri regimi» che appoggiano i terroristi: «I tale¬ ban sono stati espulsi dalle loro piazzeforti. Questa deve essere una lezione per chi li sostiene». Aiutare i terroristi, ha detto Rumsfeld, «avrà conseguenze gravissime». E il Segretario alla Difesa ha parlato anche di quan¬ to è successo ieri nello Yemen, dove elicotteri dell'esercito hanno colpito alcune case di un villaggio dove era stato segnala¬ to un commando di Al Oaeda. Ha detto che è la prova che i terroristi «agiscono in decine di Paesi» e, oltre allo Yemen, ha citato il Sudan e la Somalia. Il ministro della Difesa italia¬ no, Antonio Martino, ha riferi- to che Rumsfeld non ha prean¬ nunciato alla Nato azioni degli Stati Uniti contro altri Paesi, ma «ha molto insistito sui ri¬ schi della situazione». Il segretario alla Difesa ame¬ ricano ha chiesto agli europei di «essere pronti a dare un contributo importante anche quando la guerra entrerà in nuove fasi». E su questo delica¬ to capitolo ha sondato anche il ministro della Difesa russo, Sergej Ivanov, che era a Bruxel¬ les per partecipare al «consiglio permanente» Nato-Russia. E da Ivanov ha ricevuto un ìmpor- tante sostegno. Il capo della diplomazia di Mosca ha detto che la Russia è pronta ad appog¬ giare operazioni militari anche fuori dall'Afghanistan «se avrà prove chiare sul coinvolgimen¬ to di altri Paesi in azioni terrori¬ stiche». Ivanov, parlando con alcuni giornalisti russi, ha det¬ to che le «strutture terroristi¬ che intemazionah devono esse¬ re distrutte». Sulle operazioni in Afghani¬ stan, Rumsfeld ha riferito agli alleati della Nato che l'offensi¬ va degli ultimi giorni, in parti¬ colare nella regione di Torà Bora, ha «ridotto notevolmen¬ te» le possibilità di movimento e i nascondigli dei capi di Al Qaeda e del regime dei taleban. Ma ha anche avvertito che «la caccia non sarà conclusa in poco tempo» e, soprattutto, che c'è un forte pericolo di imbosca¬ te e di azioni terroristiche, più che militari, da parte di Al Qaeda, che «è sconfitta, ma non ancora del tutto debellata». Questi pericoli dovranno es¬ sere affrontati anche dalla for¬ za di pace che l'Onu sta.per varare e di cui farà parte il contingente italiano - assieme ad altri cinque contingenti eu¬ ropei - sotto il comando del generale inglese John McColl. Questa forza, ha detto Rum¬ sfeld, sarà «nettamente separa¬ ta» dal contingente americano che ha condotto, e che continua a condurre, le operazioni milita¬ ri. Ma «in caso dì bisogno», ha assicurato il Segretario alla Di¬ fesa, le forze Usa «daranno una mano». In particolare, gli elicot¬ teri e gli incursori dei gruppi di ricerca e soccorso, che saranno sempre pronti a intervenire per quelle operazioni che sono det¬ te «di estrazione»; in pratica, di salvataggio di militari che do¬ vessero trovarsi in situazioni critiche. Perché, come Rum¬ sfeld ha detto a Martino, la missione di pace in Afghani¬ stan è ad alto rischio; «Non è davvero una parata militare». Appello a Bruxelles del segretario alla Difesa ai ministri dell'Alleanza e all'inviato russo «Al Qaeda non è ancora sconfitta e non è l'unica rete che ci minaccia»