Saccheggi e scioperi L'Argentina barcolla

Saccheggi e scioperi L'Argentina barcolla Saccheggi e scioperi L'Argentina barcolla Ondata di proteste e disordini in tutto il paese per la decisione del governo di restringere la circolazione dei contanti. A Rosario i supermercati distribuiscono cibo per evitare un assalto di massa Francesca Ambrogetti BUENOS AIRES Saccheggi ai supermercati, scio¬ peri, manifestazioni di protesta accompagnate dal suono assor¬ dante dei «bombos» (le rumorose grancasse del folklore peroni- sta), blocchi stradali: le lancette dell'orologio deUa Storia sembra¬ no aver fatto un salto all'indietro in Argentina. Come nel 1989, nell'ultimo drammatico periodo di governo di Raul Alfonsin, la tensione sociale sta esplodendo in diverse regioni di questo imm- menso Paese. A Mendoza, nella zona centro- Ovest deh'Argentina quasi a ri¬ dosso dehe Ande, per la quarta giornata consecutiva sono stati presi d'assalto vari negozi ali¬ mentari. La polizia è dovuta intervenire nella località di Las Heras, con il lancio di gas lacri¬ mogeni e pallottole di gomma per fermare un gruppo di dimo¬ strati particolarmente violenti, alcuni dei quali sono stati arre¬ stati. A Rosario, nella regione di Santa Fé, una città industriale dove la recessione ha colpito duramente vasti strati della po- polaziono, i supermercati per evitare saccheggi "Hanno deciso di distribuire nei quartieri più poveri 20 mila scatole con ali¬ menti. I treni si sono fermati per 24 ore e nel popolare quartiere «de la Matanza», nei pressi di Buenos Aires, i commercianti colpiti duramente dalla decisio¬ ne del governo di restringere la circolazione di contanti, hanno bloccato la strada di accesso alla capitale. Tredici anni fa il malessere sociale causato allora da un'in¬ controllabile iperinflazione, pro¬ vocò l'insediamento sei mesi pri¬ ma del previsto del presidente eletto Carlos Menem. Oggi la situazione economica è molto più grave e il mandato dell'attua¬ le governo scade tra due anni, ma solo i più acenimi oppositori del presidente Fernando de la Rua - dell'Unione civica radica¬ le, lo stesso partito di Alfonsin - chiedono la fine anticipata del suo ciclo. Alcuni settori sono anche deh'opinione che è giunto il momento di cambiare la condu¬ zione dell'economia affidata nel marzo scorso a Domingo Caval¬ lo. Ma non si tratta di un'opinio¬ ne largamente condivisa. «Mai cambiare cavaUo in mezzo al fiume», è un motto popolare argentino (che oggi si presta a un facile gioco di parole) e anche l'opposizione peronista è con¬ vinta della validità del supermi-v nistro, almeno per quanto ri¬ guarda la continuità del gover¬ no nella coalizione guidata dà de la Rua. CavaUo, che dieci anni fa, nella precedente gestione dei pri¬ mi anni del governo di Menem, riuscì a stabilizzare l'economia fissando la parità ancora in atto del peso con il dollaro, sta tentan¬ do con difficoltà crescente di evitare la bancarotta. Una possi¬ bihtà che incombe da tempo e che venerdì è stata evitata all'ul¬ timo momento facendo ricorso ai fondi privati di pensione per pagare una scadenza del debito. Il successivo ostacolo per Ca¬ vaUo è l'approvazione del bilan¬ cio preventivo per U prossimo anno, imperniato sul prosegui¬ mento deUa politica di deficit zero. E' la condizione imposta dal Fondo Monetario Intemazio¬ nale per sbloccare un versamen¬ to di 1260 milioni di doUari: una boccata d'ossigeno per l'econo¬ mia suU'orlo deU'asfissia. L'opposizione deUa maggio¬ ranza aUa Camera e al Senato e gh operatori pohtici del governo sono impegnati in febbrili tratta¬ tive, non certo favorite dai catti¬ vi rapporti tra U ministro del¬ l'Economia e il peronismo. Ma U centro del dibattito in Argentina oggi è la convertibilità che dopo quattro anni di recessione è giu¬ dicata da alcuni economisti la madre di tutti i mah. Che sia necessario mutare le regole deUa parità del cambio ne sono ormai quasi tutti convinti, ina sul come. farlo le ipotesi e le piroposte sono tante quante gh esperti che parla¬ no. Carlos Menem, da poco usci¬ to dagh arresti domiciliari, insi¬ ste suUa proposta di doUarizza- zione, condannando a morte U peso argentino. Questo provve- dimento secondo alcuni dovreb¬ be essere preceduto da una svalutazione, mentre altri so¬ stengono che la fluttuazione nehe attuali circostanze sareb¬ be U male minore. In questo mare di incertezze e timori gh argentini si preparano a festeggiare un Natale diverso, con poche spese perché i contan¬ ti in circolazione sonò scarsissi¬ mi e 8hi può h usa per tentare di comprare doUari. Non sono con-r sentiti infatti prehevi mensili da ogni conto superiori ai 1000 pe- sos e nessuno può avere più di due conti. Non è molto in un Paese dove il costo deUa vita è tra i più alti del mondo. Queste restrizioni colpiscono in partico¬ lare l'economia sommersa e i settori più sofferenti per la crisi. Per far fronte aU'emergenza sociale, forse la più grave che ricorda questo Paese un tempo tra i più ricchi del mondo, U governo ha annunciato - ma non ancora varato - un programma che prevede aiuti diretti ai capi¬ famiglia sènza lavoro. Con un indice di disoccupazione record che sfiora U 20 per cento Ila suboccupazione è quasi analoga) questa categoria è numerosissi¬ ma. Organizzazioni politiche e sindacali progressiste hanno in¬ detto in questi giorni un referen¬ dum popolare contro la povertà, con proposte concrete a favore dehe fasce più a rischio deUa popolazione, al quale hanno par¬ tecipato votando «sì» oltre due milioni di persone. In questa difficUe congiuntu¬ ra si è immerso per quattro giorni U sottosegretario agh Este¬ ri itahano Mario Baccini che alla fine deUa sua recente visita a Buenos Aires ha detto che l'Italia è pronta ad aiutare l'Argentina presso gh organismi intemazio- nah. Ma ha anche chiesto garan¬ zie per gh investimenti italiani in questo Paese. Manlfestanti lanciano sassi contro la polizia nella città meridionale di Neuquen in Argentina

Persone citate: Alfonsin, Carlos Menem, Francesca Ambrogetti, Heras, Mario Baccini, Mendoza, Menem, Raul Alfonsin

Luoghi citati: Argentina, Buenos Aires, Este, Italia