Stati generali della scuola da Foligno a Roma di Raffaello Masci

Stati generali della scuola da Foligno a Roma Stati generali della scuola da Foligno a Roma Tensione per il corteo Cobas di domani. Scajola: non tollereremo violenze Raffaello Masci ROMA Nella disputa sugli Stati generah della scuola, c'è un colpo di scena con cambiamento repentino di da¬ ta: invece di tenersi a Foligno nel¬ l'auditorium di San Domenico, si terranno, sempre il 19 e 20 dicem¬ bre, a Roma, al Palazzo dei Congres¬ si. Il motivo, secondo uno scarno comunicato del ministero dell'Istru¬ zione, sarebbe quello di «ridurre al minimo i disagi degh invitati»: Foli¬ gno è fuori mano, ha la ricettività che ha, e poi fa pure freddo. Altro il ministero non ha detto. E, per ora, le cose che non si sanno sono più di quelle accertate: non si conosce, per esempio, il programma dei lavori, non si sa se il ministro terrà oggi la conferenza stampa (sarebbe la pri¬ ma dal suo insediamento) per illu¬ strare la situazione, non si sa se Maurizio Costanzo - indicato come grande anfitrione dell'ancor più grande dibattito - ci sarà o no, non si sa se al progetto di riforma ipotizza¬ to dal professor Giuseppe Bertagna si sia affiancato - come autorevoli fonti sostengono - un «controproget¬ to» di minoranza redatto dal profes¬ sor Silvano Tagliagambe. Passando invece alle cose certe, si sa che i «no global» che si voleva¬ no tenere lontano da Foligno e gh studenti di sinistra che avevano organizzato il controcanto alla si¬ gnora Moratti, sono stati ben felici di sapere che potranno andare a manifestare assai più agevolmente a Roma che non nella cittadina umbra. Si sa che i sindacati più critici verso l'attuale ministro - i Cobas della scuola - si sono dati appuntamento davanti al Palazzo dei Congressi di Roma per la matti¬ na del 19 e che una fitta rete di sigle studentesche hanno fissato un ana¬ logo sit-m per la mattina del 20, proprio quando al Palazzo dei Con¬ gressi dovrebbe apparire lo stesso presidente del Consigho. E il mini¬ stro dell'Interno Scajola assicura: il governo non tollererà violenze. In tutto questo frangente resta da chiarire - al di là del comunicato ministeriale - il perché della repenti¬ na decisione di spostare i lavori da Foligno a Roma. Da ambienti vicini al sindaco della cittadina umbra, si apprende che dopo un momento di titubanza, il Comune di Foligno era stato rassicurato dalla Prefettura e della Questura di Perugia sul fatto che la città avrebbe potuto affronta¬ re la manifestazione e i suoi connes¬ si. La rassicurazione era stata tra¬ smessa a commercianti, albergatori e ristoratori: Foligno avrebbe avuto un suo momento di stress ma anche di massima visibilità nazionale. Sa¬ bato 15, invece, si capisce che una folla di studenti, stimata intorno alle cinquemila unità, sarebbe arri¬ vata la notte del 19 per essere pronta alla manifestazione finale del 20. «Dove li mettiamo? Non possono mica trascorrere la nottata all'addiaccio vagando per la città!», era la preoccupazione del sindaco Salari. Una lettera parte da palazzo di città verso il ministro Moratti: si propongono varie soluzioni, tra cui la possibihtà di utilizzare alcune strutture ricettive alle porte dell'abi¬ tato. In serata il sindaco telefona al ministro per avere lumi ma può parlare solo col capo di gabinetto. Risposte nessuna, se non ieri, a decisione presa: 1'«opzione Foligno» è tramontata. Il sindaco tiene un Consigho comunale: si lamenta, pro¬ testa, «la città ha perso una grande occasione». A Roma, intanto, succede il fini¬ mondo: la decisione ministeriale, presa alla vigilia dell'evento, alimen¬ ta malumori mai sopiti. I Ds bollano gli Stati generah come «mera opera¬ zione pubblicitaria» e oggi Fassino e Rutelh faranno una conferenza stampa in proposito. I sindacati esprimono tutto il loro scetticismo: «Il problema non è la sede, ma l'utilità effettiva degli Stati genera¬ li: insomma, a che servono?», dichia¬ ra Massimo Di Menna, della Uil, mentre Enrico Panini della Cgil con¬ ferma che, in corrispondenza con l'assemblea romana, loro terranno comunque i previsti «controstati generah» a Perugia. Ma i più scatenati sono stati gli studenti : «Meglio per noi se l'assem¬ blea si tiene a Roma», dichiara il leader napoletano dei no-global, Francesco Caruso, «l'unico modo per sottrarsi alla protesta sarebbe stato trasferire i lavori su Marte». Ventotto associazioni studente¬ sche di tutta Italia hanno ieri contat¬ tato «La Stampa» per dire che il 20 mattina a manifestare ci saranno anche loro. Il ministro Scajpla ha avvertito: «Non saranno tollerate manifestazioni violente». «D'accor¬ do - ha replicato Titti De Simone (Prc) - ma la polizia deve essere disarmata». Scambio di vedute acceso tra ministero e comune IDs: è solo pubblicità Scettici i sindacati Uno degli slogan sulla riforma della scuola proposta dal ministro Letizia Moratti