Diliberto: a sinistra una confederazione di Maria Grazia Bruzzone

Diliberto: a sinistra una confederazione Diliberto: a sinistra una confederazione Il segretario alla Quercia: un errore pensare ad un partito unico Chiuso il congresso di Bellaria: sintonia con Verdi e con Cofferati Polemica sotterranea con il leader dell'Ulivo, applausi a Berlinguer Maria Grazia Bruzzone ROMA Hanno tributato standing ova- tions a Giovanni Berlinguer e Sergio Cofferati, applaudito Antonio Di Pietro e (moderata¬ mente) Vittorio Agnoletto, te¬ so la mano a Fausto Bertinotti e criticato aspramente la Quer¬ cia «che ha rinunciato a opera¬ re per il cambiamento, essen¬ za della politica di sinistra, imboccando una via che non è laburista né socialdemocrati¬ ca ma liberaldemocratica». Oliviero Diliberto ha un bel ribadire, davanti al congresso del Pdci che lo ha confermato segretario, che «l'Ulivo è la scelta strategica» dei comuni¬ sti italiani. Anche a Bellaria, come all'assemblea nazionale dei Verdi a Chianciano, si è visto quanto «l'altro Ulivo», quello dei piccoli partiti, sia sempre più insofferente per l'emarginazione subita nel centro sinistra e desideroso di parlarsi e di organizzare una comune strategia contro l'as¬ se privilegiato Ds-Margherita. E la «buca» data all'ultimo momento da Francesco Rutel¬ li, che pure Diliberto non ha voluto enfatizzare definendo¬ la «una mancanza di stile», non ha fatto certo una buona impressione. Certo, i comunisti italiani guardano prima di tutto a sinistra. Si sentono anzi gli eredi veri e puri del Pei di Togliatti e Longo, cantano commossi a pugno chiuso «Bandiera rossa e r«Intérna- zionale» e non hanno proble¬ mi a rivendicare la modernità di Marx «riconosciuta recente- mente anche da Lucio Collet¬ ti», sono orgogliosi di un sim¬ bolo «per cui tanti uomini sono morti» e hanno persino recuperato il centralismo de¬ mocratico, «perché il partito è come un treno che raccoglie tutti ma poi procede su un unico binario». Eppure si sentono una for¬ mazione «moderna», «che guarda avanti», «più di sini¬ stra» di Bertinotti, al quale Armando Cossutta l'altro ieri aveva parlato «da compagno a compagno» invitando Rifonda¬ zione a trovare «convergenze parziali» su temi caldi. E perfi¬ no quando Bertinotti a distan¬ za ha risposto che l'Ulivo va liquidato, Diliberto ha Sì criti¬ cato la «demagogia delle ban¬ diere rosse» ma anche insisti¬ to che l'opposizione deve fare fino in fondo il suo dovere, cercando impedire «le nefan¬ dezze» della destra. Molte invece le sintonie coi Verdi sulla guerra, con Coffe¬ rati sui temi del lavoro e delle pensioni, con Berlinguer sulle strategie. Sull'Afghanistan, Di¬ liberto ha ribadito l'opposizio¬ ne del Pdci al conflitto e alla sua eventuale estensione ad altri paesi. «C'è costato rompe¬ re l'unità della sinistra - ha sottolineato - ma ci sono mo¬ menti in cui si ha il dovere di far sentire la propria opposi¬ zione quando sono in gioco principi fondanti». Il Pdci è favorevole a una «confederazione» e contrario al partito unico della sinistra - la cui strada, per Berlinguer, «dopo Pesaro è già sbarrata». Il leader del «correntone» ha pure esortato a frenare «la libidine del patteggiamento bi¬ partisan», criticando - come Di Pietro - la politica di accor- di con Berlusconi, in primo luogo sulla giustizia, sulla qua¬ le si è soffermato pure Diliber¬ to. «Berlusconi può lavorare solo per l'ingiustizia dell'Ita¬ lia», ha detto, paragonando gli incubi dei magistrati del pre¬ mier all'ombra di Banquo che perseguitava i sogni di Mac- beth. Per combattere il governo Berlusconi che rischia «di evol¬ versi, o involversi in regime» occorre insomma, per il segre¬ tario dei comunisti italiani, «evitare di «incorrere negli errori della scorsa legislatu¬ ra». E senza larghe alleanza democratiche, come lo si scon¬ figge Berlusconi, o «quella ca¬ lamità naturale per la scuola che è la Moratti?». E qui Diliberto ha riproposto l'idea di confederazione. «Facciamo¬ la con chi ci sta» ha detto, ma poi si è corretto, e ha spiegato che il Pdci vuol farla «con tutti i Ds e non solo con un pezzo, perché sarebbe sbagliato e vel¬ leitario». Fassino a Pesaro a detto di non volersi impiccare alle formule. «Vuol dire che c'è una fessura e io ci voglio lavorare». In seguito, si vedrà. Cossutta confermato alla presidenza del Pdci Nasce un asse con la sinistra diessina per condizionare la coalizione guidata da Rutelli? Oliviero Diliberto e Armando Cossutta, confermati segretario e presidente del Pdci

Luoghi citati: Afghanistan, Pesaro, Roma