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Brucia una casa di cura Nl rogo 19 cadaveri i I DISABILI VIVEVANO NEI PREFABBRICATI COSTRUITI PER IL TERREMOTO DELL'80. SOTTO ACCUSA I MATERIALI: «TROPPO INFIAMMABILI» Brucia una casa di cura Nl rogo 19 cadaverii La tragedia in una zona isolata dei Salernitano, molti ricoverati salvati dagli infermieri Fuori uso il telefono, l'allarme scatta in ritardo perché non c'è segnale per i cellulari Federico Geremicca SOFFOCATI e poi carbonizzati come topi in trappola, rinchiusi nelle loro stanzette proba¬ bilmente serrate addirittura a chiave. Soffocati e poi carbonizzati, mentre risultava impossibile dare perfino l'allarme, considerata la distanza del più vicino centro abitato e l'impossibilità - in quella sorta di buco nero - di utilizzare i telefoni cellulari. Soffocati e poi carbonizzati: e nemmeno il più cinico degli osservatori avrebbe potuto prevedere che, a ventun anni di distanza da ima terribile domenica di fine novembre, il terremoto che squassò Irpinia, Alto Sele e parte della Basilicata, avrebbe continuato a mietere le sue vittime. E invece così va, in certe aree del nostro Mezzogiorno: dove Cristo sarà finalmente anche sceso più a Sud di Eboli, ma lo ha fatto lentamen¬ te. Troppo lentamente. Ci sono tante verità e tante morah possibili, dietro il rogo di San Gregorio Magno: ma quella più avvilente, forse, sta nella constatazione - certo non nuova - del risultato che continua a produrre, in alcune aree del Sud d'Italia, una micidiale miscela fatta di arretratezza quasi medioevale e di salti in avanti, di fughe verso il futuro, di moderni¬ tà a volte impraticabile. Un dato per tutti sintetiz¬ za l'antico e U nuovo che, fusi insieme, hanno fatto da miccia per quest'ultima tragedia: i poveri prefabbricati nei quali hanno trovato la morte i diciannove disabili psichici erano lì da dopo il terremoto, da quasi vent'anni, utilizzati, poi inuti¬ lizzati e infine utilizzati di nuovo; la trentina di persone che vi era ricoverata stava lì in osf^tuìo a ima legge di certo «moderna» - la cosiddetta legge-Basaglia - che ha disposto la chiusura dei manicomi, finendo però per occuparsi (per proprie carenze o per irresponsabile appheazione) più del prima che del dopo dei malati di mente. Verranno avviate, come da prassi, una o più inchieste. Su quei prefabbricati in fiamme e sui poveri morti leggeremo j'accuse e denunce. Si ricorderà perfino che, non lontano dalla zona del tragico rogo, vivono in catapecchie e roulotte i figli e i nipoti delle vittime del sisma del 1930. Qualcu¬ no, infine, risolleverà il velo che ha ricoperto la vergogna di vent'anni di post-teiremoto. E dire che non fu ima tragedia minore, quella del 23 novem¬ bre '80. Non lo fu e non lo è per le migliaia di morti che seminò; non lo fu e non lo è per le inchieste, le commissioni d'indagine e i protagonisti che, in un modo o nell'altro, segnarono gli anni immediata¬ mente successivi il terremoto. Oscar Luigi Scalfaro e Giuseppe Zamberletti, Sandro Pertini e Ciriaco De Mita, Antonio Bassolino ed Elveno Pastorelli: tutti, da un versante o dall'altro, a indagare e denuncia¬ re, a difenderei e ad accusare. Polemiche e scaricabarile dureranno una setti¬ mana, o foree meno. Le indagini faranno il loro corso, e finiranno in un vicolo cieco. Quel che resterà, al termine, sarà solo un'immagine: le strutture annerite e i corpi fumanti di quei «matti» sistemati lontani da tutti, dentro prefab¬ bricati altamente infiammabili, in uno sprofondo dove nemmeno la tecnologia dei telefoni cellulari ha voglia di arrivare. SALERNO. Un incendio, causato probabilmente da un.cprto circuito, ha ucciso 19 disabili mentali ricoverati in una struttura di San Gregorio Magno, un paese di montagna della provincia di Salerno. I ricoverati vivevano nei prefabbricati costruiti per il terremoto dell'Irpinia del 1980, trasformati in casa di cura. I soccorsi sono arrivati in ritardo anche per il totale isolamento della zona: la linea telefonica fissa era fuori uso per le fiamme, i cellulari inservibili per la mancanza di segnale. Molti malati sono stati salvati dagli infermieri. Dopo la tragedia, le polemiche: sotto accusa il presunto mancato rispetto delle norme di sicurezza, in particolare il materiale infiammabile dei prefabbricati trasformati in ricovero. Galeazzl e Milone alle pagine 2-3 I vigili del fuoco sono stati ostacolati anche dal maltempo nella casa di cura di San Gregorio Magno (Salerno)

Persone citate: Antonio Bassolino, Ciriaco De Mita, Elveno Pastorelli, Federico Geremicca, Giuseppe Zamberletti, Milone, Oscar Luigi Scalfaro, Sandro Pertini

Luoghi citati: Basilicata, Eboli, Italia, Salerno, San Gregorio Magno