Toccar con mano le monetine non basta a vincere le paure di Alessandro Mondo

Toccar con mano le monetine non basta a vincere le paure GLI ITALIANI DI FRONTE ALL'OPERAZIONE CHANGEOVER Toccar con mano le monetine non basta a vincere le paure analisi Alessandro Mondo C'È chi storce la bocca nel soppesare il sacchetto gonfio di monete di tagho diverso e quello che protesta perchè non può acqui¬ stare più di tre «minikit» in un colpo solo. Entusiasmi, perplessi¬ tà, qualche imprecazione e molta curiosità fra i torinesi al loro primo giomo alla corte di re Euro, distri¬ buito in tutti gh uffici postah (e da domani nelle banche) a diciassette giorni dal suo arrivo nei portafogli degh itahani. Chea tre milioni di «minikit» (12,91 euro, pari a 25 mila lire) e «starterkit» (315,04 euro, pari a 610 mila lire) venduti ieri mattina in Itaha, oltre 65 mila nei 98 uffici postali cittadini: i numeri di un successo destinato a crescere via via che si approssima il traguardo del primo gennaio 2002. Per valutare l'approccio dell'ita¬ liano mediò alla moneta unica bastava osservare ieri mattina l'an¬ dirivieni in un qualsiasi ufficio | postale, con un occhio di riguardo agli sportelli destinati esclusiva¬ mente alla vendita delle monete confezionate nei sacchett timbrati dalla Zecca deho Stato. Coda in via Alfieri 10, sede centrale deUe Poste a Torino, ben prima dell'orario di apertura al pubblico; coda e scenet¬ te davanti agli impiegati incaricati non solo di venderlo, il benedetto euro, ma di spiegarlo alla gente esorcizzando dubbi, imbarazzi, perplessità. Diversi i pareri, comu¬ ne la rincorsa a quelle prime 53 monete con le quali - piaccia o meno - bisognerà familiarizzare. Di norma, il «rendez-vous» è meno traumatico per le persone di una certa età, quelle che i centesimi h avevano congedati nel secondo do¬ poguerra senza immaginare di ri¬ trovarseli fra le mani. «In un certo senso siamo già abituati - spiega un pensionato, Lorenzo Gaudio- monti, attendendo il suo turno -: mi rivedo sul tram, davanti al bighettaio col borsello alla cintola gonfio di monetine tintinnanti. La differenza è che allora con pochi centesimi ci si passava una gioma¬ ta, oggi hai vogha..». «Nessun pro¬ blema, andrà benone», taghano corto Luigi Porzio e Roselma Berto- ne infilando in tasca il loro piccolo bottino metallico. Anche il partito dei contrari ha buone argomenta¬ zioni per storcere il naso di fronte al nuovo arrivato: «troppe monete con cui riempirsi le tasche», è la più banale; ((bisognerà fare atten¬ zione: c'è il pericolo che i bambini finiscano per ingoiarne qualcuna», la più pretestuosa. Senza conside¬ rare la diffidenza verso il rischio di arrotondamenti disinvolti: molto più di un sospetto, alla luce delle prime fregature conclamate. A diciassette giorni dalla sua entrata in servizio la nuova unità monetaria è ancora un mistero. Fanno fede le contraddizioni nelle quali si avvitano le decine di son¬ daggi in materia. Gh itahani sareb¬ bero i più propensi e i meno preoc¬ cupati ad adottare la nuova mone¬ ta - ha reso noto il «Wall Street Journal» qualche tempo fa -: il 510Zo ha risposto che preferisce usare l'euro contro una media europea del 350Zo. Gh stessi itahani che, stando ad un'altro sondaggio, nel 6607o dei casi temono un aumen¬ to vertiginoso delle truffe. Secondo il recente monitoraggio della rivi¬ sta «Bancafinanza» e della Camera di commercio milanese, svolto su un campione di 920 unità, il «chan- geover» preoccupa il 680Zo degli uomini e U 4707o delle donne. Inquie¬ tudine che sul fronte delle impre¬ se, in ritardo sui tempi, sfocia in una vera «sindrome» condivisa da¬ gli addetti ai lavori. Bancari e commesse le categorie più esposte aU'((eurologoramento», con brutte conseguenze sulla salute: insonnia (430Zo), emicrania (400Zo), disturbi alimentari WS^i). Come se non bastasse, l'aumentare del nervosi¬ smo moltiplica le hti in famigha (390Zo); sotto la pressione dell'euro capita che la coppia scoppi (450Zo). Insomma, l'euro o si ama o si odia. Nella prima categoria rientra¬ no quelli che lo hanno già trasfor¬ mato in alleato sul fronte defati¬ gante dei regali natalizi, regalando a frotte di ignari nipoti e nipotini un «europensiero» variamente ap¬ prezzato. E' il caso del signor Francesco Spiga, commercialista, fermo sostenitore della nuova mo¬ neta: «E' una cosa buona. Adesso però bisogna lavorare all'unione pohtica, oltre che monetaria, sen¬ za rinunciare alla sovranità nazio¬ nale». Intanto si prepara a piazza¬ re tre «minikit» sotto altrettanti alberi di Natale. Alla fine l'unico comun denominatore che sembra legare ghitahani in coda davanti allo sportello è 0 desiderio di acce¬ lerare il «rendez-vous» con l'euro, fra curiosità e una buona dose di tattica. Il nemico bisogna pur cono¬ scerlo, confida scherzosamente un ragazzo: non per combatterlo, que¬ sta volta, ma per imparare a convi¬ verci. Aggiustamenti, truffe insonnia e emicrania Anche il peso preoccupa: «Sono troppo leggere» Sindrome da cambiamento o c'è qualcosa di più? Il pessimismo però non coinvolge tutti

Persone citate: Chea, Lorenzo Gaudio, Luigi Porzio, Roselma Berto

Luoghi citati: Torino