Stefania da De Michelis «Non vi siete mai arresi» di Aldo Cazzullo

Stefania da De Michelis «Non vi siete mai arresi» Stefania da De Michelis «Non vi siete mai arresi» La figlia di Craxi si è divisa tra i due alberghi della diaspora socialista Il segretario: «Non ci sono due Psi, domani Bobo è solo un cittadino» Aldo Cazzullo ROMA «Ma chi è, la Madonna di Fatima?» sbotta Lucio Barani, sindaco di Aulla e inventore del calendario di Bettino, in vendita a 10 mila lire. No, è una Craxi. Cioè molto di più per i mille dell'Ergife, tutti in piedi ad applaudire, Stefania- Stefania, e lei non li delude, l'ira non le è passata, a giudica¬ re dall'incipit: «Cari compa¬ gni, sono qui per rendere omag¬ gio all'unica pattuglia sociali¬ sta che non ha mai ceduto», applausi, «che ha tenuto alta l'indignazione per il modo infa¬ me, turpe, orrendo, criminale in cui è stato distrutto il parti¬ to socialista italiano», boato, «e il suo leader Bettino Craxi», e qui è un ruggito: Bettino-Bet¬ tino. Gente che ha sofferto, che ha perso chi l'assessorato, chi la moglie, chi la libertà, tutti la loro frazione grande o minu¬ scola di potere, che ha visto in Craxi e nella sua fine dramma¬ tica il segno della propria di¬ sgrazia, e ritrovano stasera nella figlia la propria rabbia duratura. Stefania lo sa, e conosce le corde da toccare, ad esempio con una citazione: «Sono i comunisti una baraon¬ da di ubriachi, violenti e setta¬ ri». Voce dalla platea: chi l'ha detto Stefania? «L'ha detto la persona di cui Labriola scris¬ se: "A Milano non c'è che un uomo, che viceversa è una donna". L'ha detto Anna Kuli- sciov, la russa dai capelli d'oro», altro che la Madonna di Fatima. Grido dal fondo: «Sei l'unica con le palle!». «Adesso non esageriamo». Bionda è anche lei, con il maglione rosso, i jeans e gli stivali da campagna: arriva da Grosseto, dove d'abitudine cac¬ cia il cinghiale e ieri ha fonda¬ to il cinquantesimo circolo Cra¬ xi. Negli anni ricchi del Psi la sua vita era altrove, la società di produzione televisiva, i tre bambini. Federico che somi¬ glia al nonno, Anita come l'ero¬ ina del nonno. Benedetta che del nonno ha il nome. La malattia le ha restituito un padre che al tempo del potere pareva un'ombra autoritaria e distante, la morte gliel'ha tolto ma le ha riconsegnato la memo¬ ria, e una seconda vita per perpetuarla. Questo dal palco non lo dice, ma il suo progetto è andare oltre il miniPsi che si è appena diviso in due, qui all'Ergife i berlusconiani di De Michelis, 500 metri oltre sulla via Aurelia, all'hotel Summit, Martelli e Bobo. Stefania pre¬ para una rete da stendere so¬ pra le fazioni di destra, di sinistra o indecise, lo Sdi e la Uil (sia Boselli sia Angeletti l'hanno invitata ai loro con¬ gressi), i grandi e i piccoli, l'ex premier Amato e la commoven- te Rifondazione socialista di Fiandrotti. Una rete nel nome di Craxi e della Fondazione di cui la figlia è presidente. Il 23 febbraio tocca al circolo mila¬ nese; presidente, Carlo Togno- li. Poi si lavora negli archivi. Le carte di Hammamet sono tornate tutte in Italia, ci vorrà ancora un anno per riordinar¬ le, ma qualcosa è già spuntato. Domani ministri e parlamen¬ tari troveranno nella cassetta delia posta un pamphlet che Craxi scrisse in Tunisia insie¬ me con l'avvocato Lo Giudice; «Un modo - spiega Stefania - per riproporre la commissione d'inchiesta su Tangentopoh», quella di cui Berlusconi parlò a inizio legislatura. Titolo: «Le urne e le toghe». Una condan¬ na deir«aggressione politico- giudiziaria» ma anche della «pusillanimità di una classe dirigente». C'è anche un appun¬ to sul presidente del Consiglio: «Rapporto Berlusconi-sociali¬ sti; problema complicato». Per il 19 gennaio, anniversario del¬ la morte, la Fondazione orga¬ nizza due voli charter ad Ham¬ mamet. Il 22 commemorazio- ne solenne a San Macuto, nella biblioteca della Camera, con Casini e Berlusconi. «Mia sorella sbaglia e non è la prima volta, quando noi facevamo l'accordo con il Cava¬ liere lei commemorava papà con Amato e Violante» sibila Bobo mentre la attende al suo congresso. Per il fratello lei ha solo parole di affetto, per Ama¬ to meno, «è un uomo solo, non rappresenta nessuno. Vedo che ora benedice i no-global. Se lo seguono, i Ds si riducono più magri del loro segretario». Neanche Fassino le è simpati¬ co: «Mi ha offesa profondamen¬ te il mercanteggiamento sulla visita alla tomba di mio padre. Chi venisse ad Hammamet per calcolo politico troverà il can¬ cello del cimitero chiuso. Ne riparleremo a Rimini. Conven¬ tion in primavera, vent'anni dopo la conferenza da cui uscì il progetto liberalsocialista di mio padre». A Rimini, Craxi era arrivato sull'auto guidata da Nicola Mansi, l'operaio tessile di Schio diventato factotum negli anni del governo e rimasto fedele in quelli della rovina, che ora si divide tra gli ulivi dell'orto di Hammamet e gli impegni di Stefania. Tra^it d'union tra i fratelli è l'avvoca¬ to Roberto Ruggero, quello che riuscì a ripetere in aula per 12 volte l'epiteto con cui la Craxi aveva salutato il capo dell'op¬ posizione. L'elemento di divi¬ sione è Martelli. Bobo lo adora, Stefania lo detesta. Lui la te¬ me, e prudentemente non si fa trovare. L'accoglienza all'altro congresso è meno entusiasta, applausi brevi, un fischio solo, lei si volta di scatto, chi è stato? Silenzio. Poi fa una, sintesi del primo intervento, cita non a caso socialisti che guardano a sinistra come Pelli¬ cani, comunisti convertiti in punto di morte come Tromba- dori, il migliorista Macaluso, l'antigiustizialista Morando. Si torna a Grosseto. Quand'è già lontana riappare Martelli, che parlerà stamattina per pro¬ porre un partito democratico da costruire con la Margheri¬ ta. «Tutto mi sarei atteso dalla vita, tranne vedere Claudio al fianco di Prodi nello stesso partito di Di Pietro» scuote il capo Mauro Del Bue, che dopo una vita insieme ha lasciato Martelli con mossa a sorpresa tipo Romina Power e ora spie¬ ga: «Claudio non è rimasto soddisfatto della formazione del governo». Seduto al centro di un palco sovietico a due piani, velluti rossi e riproduzio¬ ne del Quarto Stato alle spalle, baciato da Chiara J'oroni e dall'ex sindaco di Venezia La- roni, ecco De Michelis ricon¬ vertitosi a star televisiva: «Un gigante tra i nani» ha titolato il Foglio; «ma no, un orbo tra. i ciechi» sorride lui. «Bobo, pove¬ rino, è vittima di Martelli. Il congresso vero è questo, sta¬ notte cambiamo lo statuto, e chi parla di due Psi lo querelo». Nell'incertezza Berlusconi ha puntato su De Michelis e gli ha mandato Tajani. Ciampi ha inviato un messaggio a entram¬ bi. Il più carino è stato Aristide Gunnella, il cui saluto comin¬ cia così: «Nel nullismo e nella velleità della diaspora sociali¬ sta...». Stefania non ascolta, a quest'ora è già dai bambini. I berlusconiani all'Ergife la applaudono, tiepidi i rivali del Midas Martelli non si fa vedere perché la teme II fratello: «Lei sbaglia e non è la prima volta» Domani distribuirà un libro ai parlamentari su «urne e toghe» contro «l'aggressione politico-giudiziaria» Una pressione per l'inchiesta Tangentopoli Stefania Craxi con Gianni De Michelis