Clown, jazz e un granello di sabbia

Clown, jazz e un granello di sabbia Clown, jazz e un granello di sabbia Musica e un po' di circo con i duo Non Nova ili 5 e 16 dicembre sul palcoscenico del Gobetti NUOVO spettacolo del Pro¬ getto Internazionale che il Teatro Stabile ha inseri¬ to anche questa stagione in cartellone grazie al contributo di Regione, Compagnia San Paolo e Fondazione CRT. Si intitola «Le grain»,fe debutta sabato 15 dicembre' al Teatro Gobetti rimanendovi sino a domenica 16 e proponendo in tutto tre rephcbe: una il sabato alle 20,45, e due la domenica, alle 15,30 e aUe 20,45. Lo spettacolo è presentato dalla Compagnia Non Nova formata da un giocoliere di straordinaria abilità, Philip Ménard, e un musicista, Guil¬ laume Hazebrouck. A chi chie¬ deva loro qualche tempo fa perché avessero scelto un no¬ me simile per il loro sodalizio artistico, i due rispondevano che significava «niente di nuo¬ vo sotto il sole: giocolieri, clown; un po' di jazz, qualche vecchia luna» e poi spiegavano ancora «ma è solo invecchian¬ do che l'arte ringiovanisce; non inventiamo niente, solo vediamo le cose in modo diver¬ so». Philippe Ménard si è forma¬ to alla scuola e con la troupe di Jerome Thomas; risale al 1996 l'incontro e la fondazione del duo con Hazebrouck, che porta a focalizzare interesse e campo d'azione sulla contiguità pro¬ fonda e su tutte le contamina¬ zioni possibili esistenti tra l'ar¬ te del giocoliere e quella del musicista. «Le grain» è uno spettacolo che ha debuttato nel 1998 e rappresenta il primo capitolo di una trilogia che i due artisti hanno deciso di dedicare alla figura del clown «augusto». Si raccontano le disavventure di due artisti di cabaret: Popox (interpretato da Ménard), e un musicista, suonatore di piano e trombone. Il primo è gracile e lunare, perennemente sottoposto ad angherie di cui non sempre avverte la malignità, zimbello inconsapevole in situazioni che lo lasciano attonito e confu¬ so. Il secondo è corpulento e terreno, perfetto contraltare alla svagata presenza dell'al¬ tro, acuto ai limite della perfi¬ dia nell'escogitare tranelli gra¬ tuiti e ripicche premeditate. Il loro sarebbe dunque un normale numero di giocoleria di media-alta abilità, un mecca¬ nismo ben oliato e rodato dove l'arte circense e la musica si accompagnano in armonica compresenza se non ci fosse uno scarto, il «granello di sab¬ bia» appunto (il significato del titolo) che si insinua nel mecca¬ nismo e lo fa inceppare, devia¬ re, divenire «altro». E' l'inizio di una storia inte¬ ressante, di cui non si riesce a sospettare né l'andamento, né la soluzione e che dunque vale la pena di seguire fino in fondo. [m. bo.l INTERPRETI MÉNARDE HAZEBROUCK Philip Ménard e Guillaume Hazebrouck in «Le grain»

Persone citate: Gobetti, Guillaume Hazebrouck, Hazebrouck, Hazebrouck Philip, Jerome Thomas, Philip Ménard, Philippe Ménard

Luoghi citati: San Paolo