Così Venezia entro nove anni fermerà l'assalto dell'acqua alta

Così Venezia entro nove anni fermerà l'assalto dell'acqua alta j DECISA LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO «MOSE» Così Venezia entro nove anni fermerà l'assalto dell'acqua alta GIGANTESCHE PARATOIE MOBILI SBARRERANNO LE TRE BOCCHE DI PORTO PER SEPARARE ADRIATICO E LAGUNA Roberto Antonetto DA quindici anni si di¬ scuteva, si studiava, si sperimentava. Final¬ mente, giovedì scorso, la decisione. Ora che le paratoie mobih alle Bocche di porto di Venezia hanno vinto la loro battaglia ed entrano nella fase della progettazione esecutiva, vediamo di capire come funzio¬ nerà il colossale dispositivo - peraltro completamente nasco¬ sto sott'acqua in condizioni nor¬ mah - che entro otto-nove anni dovrà proteggere Venezia dalle acque alte, comprese quelle estreme e più pericolose. Bisogna tener presenti alcuni dati. La laguna comunica con il mare attraverso tre varchi nella linea dei litorali, le "Bocche di porto" di Lido, Malamocco e Chioggia. Il volume medio gior¬ naliero d'acqua che mare e lagu¬ na si scambiano è di 400 milioni di metri cubi. E' noto che i fenomeni combinati dell'abbas¬ samento del suolo di Venezia (subsidenza) e dell'innalzamen¬ to del livello dell'Adriatico (eu¬ statismo), misurabili in 23 centi¬ metri in un secolo, hanno molti¬ plicato la frequenza delle maree capaci di allagare i centri abita¬ ti. Nei prossimi cento anni, se¬ condo l'ipotesi del Consorzio Ri¬ cerche Lagunari, organismo del Ministero della Ricerca Scientifi¬ ca, l'innalzamento eustatico sa¬ rà di ulteriori 22 centimetri. Oggi basta che la laguna salga di 80 centimetri rispetto al me¬ dio mare registrato al mareogra¬ fo di punta della Salute perché piazza San Marco, il punto più aasso della città, venga allaga¬ ta: ciò è avvenuto nel 2001 almeno 90 volte, mentre negh Anni 20 accadeva solo 4-5 volte all'anno. Ovviamente quanto mù l'acqua è "alta", tanto mag¬ giore è fa superficie di Venezia che viene mondata: è già abba¬ stanza estesa con maree appena superiori a 100 centimetri (le quali si ripetono ormai sette volte l'anno in media), diventa di un terzo con 120 centimetri, e di due terzi con 130 centimetri. Rimane come un incubo nella memoria dei veneziani la cata¬ strofica alluvione del 4 novem- bre 1966: 194 centimetri di marea, Venezia completamente sommersa, danni incalcolabili. Le paratoie alle Bocche sono cassoni metallici, larghi 20 me¬ tri, spessi 5 metri e alti fino a 30 metri, pesanti da 250 a 350 tonnellate ciascuno. Sono incer¬ nierati sul fondale dei tre var¬ chi, l'uno accanto all'altro (da 8 a 15 centimetri di distanza) e l'uno svincolato dall'altro. Nor¬ malmente i cassoni saranno pie¬ ni d'acqua e perciò adagiati in un alloggiamento sul fondale: saranno perciò invisibili e non interferiranno con la navigazio¬ ne. All'approssimarsi di una ma¬ rea superiore al metro verranno svuotati con l'immissione di aria compressa e si soheveran- no per spinta di galleggiamento fino ad emergere con la sommi¬ tà e ad assumere una inclinazio¬ ne di 45-50" verso la laguna. In questo modo faranno argine al mare che potrà salire fino a due metri rispetto al livello della laguna senza invaderla. Poiché le paratoie saranno libere di osciUare, assorbiranno gran par¬ te della forza delle onde marine e non avranno bisogno di strut¬ ture straordinariamente podero¬ se sul fondale, indispensabili invece se fossero rigide. Le paratoie rimarranno soUe- vate solo per il tempo necessa¬ rio al ritomo alla normalità, mediamente quattro ore e mez¬ zo. Sarà quindi un danno mini¬ mo per le attività portuah vene¬ ziane e un impatto irrilevante sui ricambi mare-laguna. I cassoni saranno in tutto 79: una schiera di 18 alla Bocca di Chioggia, che è larga 360 metri, una di 20 alla Bocca di Malamoc¬ co, larga 400 metri, e una di 41 alla Bocca di Lido, larga 800 metri: qui la schiera sarà suddi¬ visa in due sezioni coUegate da un punto di appoggio interme¬ dio, un isolotto artificiale. Questo il progetto di massi¬ ma come è stato elaborato dal Ministero dei Lavori Pubbhci- Magistrato alle Acque tramite il Consorzio Venezia Nuova, con¬ cessionario degli interventi che la legge n. 798 del 1984 assegna allo Stato nel piano generale di salvaguardia di Venezia: inter¬ venti che sono proprio la difesa dalle acque alte, la protezione dei litorali adriatici dalle mareg¬ giate e il riequilibrio dell'eco-si- stema. Da ultimo il progetto è stato integratocon una nuova ipotesi, con la quale il Magistrato alle Acque ha risposto a una diretti¬ va del Consiglio dei ministri, del marzo scorso. L'indicazione era quella di "aumentare la capacità dissipativa dei canali delle boc¬ che di porto", restituendola alle condizioni esistenti prima della costruzione dei moli: dunque prima del 1850. Fuori dal gergo tecnico, ciò significa che si dove¬ va trovare il modo di ridurre la velocità, e quindi il volume deh' acqua entrante. Di qui l'idea di diminuire la profondità dei cana- h deUe Bocche, e di creare davan¬ ti a ciascuna una lunga scoghe- ra ricurva emergente dal mare per un'altezza di due metri. Queste modificazione morfologi¬ che delle Bocche aggiungerebbe¬ ro una spesa di 900 mihardi ai quasi 4000 previsti per la realiz¬ zazione delle paratoie mobih. Il "Gomitatone" per Venezia ha deciso giovedì una graduale pro¬ gettazione e una verifica di que¬ ste opere, a cominciare dall'in¬ nalzamento del fondale di Mala¬ mocco dagh attuali -16 di media a -14. Per le "lunate" si vedrà in base ai risultati ottenuti. C'è da ricordare che mentre il sistema deUe dighe a scomparsa è chiamato ad evitare a Venezia le acque alte superiori a HO centimetri, quelle inferiori do¬ vranno essere neutralizzate dal rialzo delle rive, cioè dalTinnal- zamento del suolo pubblico del¬ le parti più basse della città fino a 110 centimetri e anche un po' di più dove possibile: è già stato fatto o lo si sta facendo in cinque aree del centro storico, per un totale di cinque chilome¬ tri. Di grande portata, infine, l'annunciato progetto di estro¬ mettere il traffico delle petrohe- re dalla laguna. L'ABBASSAMENTO DEL SUOLO E L'INNALZAMENTO DEL MARE, COMPLESSIVAMENTE PARI NEL NOVECENTO A 23 CENTIMETRI, CAUSANO ORMAI 90 ALLAGAMENTI ALL'ANNO DI PIAZZA S. MARCO. TRE SCHIERE DI CASSONI (79 IN TUTTO), EMERGENDO AL MOMENTO OPPORTUNO, CHIUDERANNO IL PASSAGGIO TRA IL MARE E LA LAGUNA Quando alle normali maree si aggiungono particolari condizioni meteo, dal Mare Adriatico una grande Quantità i acqua si riversa nella laguna allagando interi auartieri i Venezia: il «Mose» funzionerà come una diga protettiva

Persone citate: Cassoni, Di Piazza, Di Porto, Final, Roberto Antonetto