Paciotti: sono soltanto calunnie di chi vuole sottrarsi ai processi

Paciotti: sono soltanto calunnie di chi vuole sottrarsi ai processi L'EURODEPUTATA DS: UN SISTEMA SCIENTIFICO PER DISTRUGGERE L'IMMAGINE DELLA GIUSTIZIA Paciotti: sono soltanto calunnie di chi vuole sottrarsi ai processi intervista Francesco Grignettì ROMA E LENA Paciotti, eurodepu¬ tata diesse, già magistra¬ ta di grande fama e piglio severo, questa volta l'interro¬ gata è lei. E' stata di recente a Lugano, per l'esattezza in un giorno della settimana scor¬ sa, a incontrare tre giudici in servizio, ossia l'italiana Ilda Boccassini, lo spagnolo Car¬ los Castresana e la svizzera Carla Del Ponte? «Mai. Sono esterrefatta. In que¬ sto istante sono divisa tra l'ilari¬ tà e l'indignazione. Non riesco a immaginare come si possano inventare cose del genere». Intende dire che Lino Jan¬ nuzzi è andato a ruota libe¬ ra? «Guardi, che qualcuno voglia creare un clima di complotto, raccontando che quattro perso¬ ne si sono viste in un albergo di Lugano, e per terribili scopi. che poi sarebbe organizzare una congiura contro Berlusco- ni, posso pure arrivare a capir- lo. Ma se si fanno nomi e cognomi. E quelle persone non si sono mai viste... Dico solo che sono fantasie. E' pura volontà calunniosa». Come lei, anche le altre persone chiamate in causa stanno smentendo. «Ovvio. E' tutto falso». Ma lei conosce i protagoni- sti del vostro presunto in¬ contro carbonaro di Luga¬ no? «Astrattamente non sarebbe im¬ possibile che a un convegno giuridico intemazionale quat¬ tro persone che si occupano di determinati argomenti s'incon¬ trino. Sarebbe normale. Pecca¬ to che in questo caso non è mai successo. In vita mia non ho mai visto il signor Castresana. Da venti anni, poi, non metto piede a Lugano. Sfido chiunque a provare il contrario». E' amica, però, di Carla Del Ponte e di Ilda Boccassini. «Però noi tre, insieme, non ci siamo mai incontrate. Sarà un caso. In tre, mai successo. No, le ripeto, questo presunto scoop è inventato di sana pianta. E' stupefacente. Ma anche allar¬ mante. Mi domando che biso¬ gno c'era. E poi, guardi, io non mi preoccupo tanto per la mia immagine, ma di quello che i cittadini possono pensare della giustizia. Vedo che si sta crean¬ do con sistema scientifico, e con la collaborazione di giornali che secondo me non meritano nep¬ pure la considerazione di tali, un clima strumentale agli inte¬ ressi di chi vuole sottrarsi ai processi». Lei ce l'ha con chi ha ripor¬ tato la notizia del presunto incontro, ossia «Panora¬ ma» e «Il Giornale». «Eccome. Spudoratezza a parte, . queste testate appartengono en¬ trambe a una certa area. Voglio essere espheita: non una generi¬ ca area culturale, ma di interes¬ si affaristici. Conosciamo la pro¬ prietà di quei due giornali». Onorevole Paciotti, lei que¬ relerà? «Sicuramente. Mi trovo a Bru¬ xelles come eurodeputata. In questo momento sono in viag¬ gio. Stamattina mi hanno avver¬ tito degli articoli e ho fatto i salti mortali per trovare i gior¬ nali in edicola. Ma appena tor¬ no a Milano mi consulterò con il mio avvocato. Non ho dubbi che questa cosa non può passar¬ la liscia. Non deve restare impu¬ nita». Insomma lei grida all'in¬ venzione... «No, peggio, io grido alla calun¬ nia. Mi sembra un caso concre¬ to di quel proverbio che dice "calunniate, calunniate, qualco¬ sa resterà". E' terribile». Invenzione pura. «Guardi, io accetto che intorno ad un fatto ci possano essere mille interpretazioni. Anche le più esagerate. Ma il fatto deve essere sicuro. Non inventato di sana pianta. Qui non ci sono fischi, non possono sembrare fiaschi». «Chi si è inventato questa enormità non deve passarla liscia La prima cosa che farò al ritorno a Milano sarà una querela» L'eurodeputata deiDs Elena Paciotti ex presidente della Associazione magistrati

Luoghi citati: Lugano, Milano, Roma