Ultimo assalto al rifugio afghano di Osama di Maurizio Molinari

Ultimo assalto al rifugio afghano di Osama Ultimo assalto al rifugio afghano di Osama Mille suoi uomini difendono le grotte Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Una squadra mista di agenti della Cia e uomini dei reparti speciali britannici «Sas» ha identificato una grotta con più entrate dove si sarebbe asserragliato il leader di Al Qaeda, Osama Bin Laden. Il rifugio sotterraneo è costituito da un cunicolo di tunnel, ha più punti di entrata e si trova fra le due valli parallele di Agam e Wazir, sulle Montagne Bianche al confine con il Pakistan. Oltre un migliaio di guerriglieri di Al Qaeda sono imbot¬ tigliati nelle valli e combattono tenacemente. «Stanno difendendo qualcosa di importante, potrebbe essere Bin Laden» spiegano fonti del Pentagono. Il comandante americano di «Libertà Duratura», Tommy Franks, e il regista dell'assedio: a Nord la valle di Agam è chiusa dalle milizie delle tribù orientali agli ordini dei comandanti Hazral Ali e Mohammed Zaman, a Sud quella di Wazir è bloccata da quattromila soldati pakistani, schierati lungo il confine con carri armati e artiglieria pesante. «Sono fra l'incudine e il martello» dice Franks. Dentro il cerchio della zona dei combattimenti operano migliaia di mujaheddin affiancati da un centinaio di truppe speciali americane e almeno una cinquanti¬ na di Sas britanniche, che guidano le bombe di B-52 su bunker, grotte e postazioni di mitragliatrici anni¬ date fra le rocce. Gli aerei spia U-2 (divenuti famosi durante la Guerra Fredda) pattugliano il cielo senza interruzione, dotati di strumenti elettronici per rivelare la presenza di calore sottoterra. La neve cadu¬ ta negli ultimi giorni rende più difficile la fuga per i guerriglieri di Al Qaeda, in maggioranza arabi. «Loro arretrano e noi avanzia¬ mo - spiega Haji Zahir, il coman¬ dante della prima linea dei mujaheddin - hanno già avuto due occasioni per arrendersi e non lo hanno fatto, non ci fermeremo finché non avranno gettato le armi in terra, in una maniera o nell'al¬ tra». Nei duri scontri in atto i soldati Usa si trovano di fronte i guerriglieri di Al Qaeda: due milita¬ ri americani sono rimasti feriti - rispettivamente a una spalla e a un ginocchio - durante un assalto a una postazione di artiglieria leggera, potrebbero essere agenti della Cia. «La caccia a Bin Laden si è intensificata, potrebbe essere lì dentro» dice Victoria Clarke, porta¬ voce del Pentagono. «Quando lo troveremo? Lo capirete dall'inten¬ sità dell'attività militare» aggiun¬ ge Ari Fleischer, portavoce della Casa Bianca. Il presidente america¬ no, George Bush, è convinto che la sorte di Qsama bin Laden sia segnata ma non si sbilancia sui tempi: «Non so se lo prenderemo fra un giorno, un mese o un anno, non abbiamo un calendario ma di certo lo prenderemo, vivo o mor¬ to». Se Bin Laden dovesse essere preso prigioniero Franks ha pronte due alternative: detenzione in una base Usa in Afghanistan o su una nave da guerra. Dietro la prudenza di Bush c'è il rischio che il leader di Al Qaeda - responsabile dell'attac¬ co all'America dell'I 1 settembre costato la vita a oltre tremila persone - sia riuscito a mettersi in salvo. L'agenzia di stampa afghana Aip rilancia questa pista: «Bin Laden lasciò Kabul il 6 novembre e andò a Torà Bora, da dove si allontanò per un luogo segreto nella notte fra il 25 e 26 novem¬ bre». Nel mirino del Pentagono resta anche il mullah dei deposti taleban Mohammed Omar: il segre¬ tario alla Difesa, Donald Rura- sfeld, ha messo sulla sua testa una taglia di dieci milioni di dollari, oltre venti miliardi di lire. Rum- sfeld è partito per un breve viaggio nel Caucaso, durante il quale si consulterà con Armenia, Azerbai¬ gian e Georgia sulla continuazione della guerra al terrorismo, prima di arrivare a Bruxelles. Nel Sud dell'Afghanistan i mari- nes si sono impossessati la notte scorsa dell'aeroporto della città di Kandahar. Il blitz non ha incontra¬ to resistenza e si è concluso in poche ore: una colonna di mezzi della I5a Expeditionary Unit ha raggiunto la pista via terra attra¬ versando il centro di Kandahar mentre une ventina di elicotteri trasportavano gli uomini della 26a Expeditionary Unit. In tutto sono stati circa duecento i marines impiegati, tutti provenienti da «Camp Rhino», a poche miglia di distanza. Lo spazio aereo sopra la pista è stato però chiuso ieri a seguito della presenza di impreci¬ sati «rischi di attacchi antiaerei» contro i velivoli in arrivo. Da «Camp Rhino» è stato trasferito su una nave da guerra Usa John WaLker, il taleban americano cattu¬ rato a Mazar-i-Sharif. L'ingresso di una delle caverne di Bin Laden a Torà Bora: le strutture di cemento armato sono state divelle dalle bombe