Rischio di un altro attacco dopo il Ramadan di Maurizio Molinari

Rischio di un altro attacco dopo il Ramadan Rischio di un altro attacco dopo il Ramadan Mei video Bin Laden fa il nome di potenti alleati sauditi Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Il video su Osama bin Laden trovato in una casa di Jalala- bad e reso pubblico dal Penta¬ gono contiene quattro noti¬ zie e fa trapelare un dubbio: il leader di Al Qaeda non fa mistero di essere stato il regista dell'attacco all'Ameri¬ ca; lo sceicco saudita Sulay¬ man che dialoga con lui parla di un nuovo attentato entro la fine del Ramadan; entram¬ bi fatto riferimento a perso¬ naggi del clero, soprattutto saudita; (chè ' ^ofetètigóntó Al Qaeda e Bin Laden viene paragonato ai califfi che go¬ vernarono l'Islam dopo la morte di Maometto. Il dub¬ bio da sciogliere invece è sull'origine della videocasset¬ ta. Bin Laden regista dell'at¬ tacco. «Avevamo calcolato il numero delle vittime», am¬ mette il super-terrorista, sve¬ lando di aver applicato le proprie conoscenze professio¬ nali per valutare l'impatto degli aerei sulla struttura delle Torri. Ma l'effetto fu maggiore di quanto da lui stesso sperato: Bin Laden pensava che solo i piani supe¬ riori dei grattacieli sarebbe¬ ro crollati. Poi aggiunge, sor¬ ridendo raggiante, i dettagli del piano: il gruppo dei piloti non conosceva gli altri dirot¬ tatori, tutti erano stati adde¬ strati ma nessuno sapeva perché erano stati mandati in America, appresero lo sco¬ po della missione solo al momento di salire a bordo degli aerei, il capo della mis¬ sione era l'egiziano Moham- med Atta, gli stretti collabora¬ tori di Bin Laden vennero tenuti del tutto all'oscuro. Il leader di Al Qaeda si vanta del successo ottenuto e della segretezza dell'operazione e chiede allo sceicco paraplegi¬ co quali sono state le reazio¬ ni all'attacco in Arabia Saudi¬ ta. La rete saudita. Lo sceicco Suleyman discute con Bin Laden di numerose figure religiose del clero, soprattut¬ to ma non solo saudite. I frequenti riferimenti agli sce¬ icchi Bahrani, Ulwan, Al-Ra- yan, Al-Shuabi ed Al Rabbani fanno emergere per la prima volta i nomi degli alleati - politici, religiosi e finanziari - della rete di Al Qaeda. Aver svelato queste identità - an¬ che se si dovesse trattare solo di nomi di battaglia - è da parte di Al Qaeda un'aper¬ ta sfida alla monarchia saudi¬ ta ed agli sforzi dell'intelli¬ gence Usa di smantellare ogni tipo di sostegno. In una occasione lo sceicco saudita - ma il Pentagono non esclude che sia in realtà un egiziano - fa un riferimento chiaro ad una «mamma» che avrebbe ricevuto numerose telefona¬ te di congratulazioni dopo l'il settembre. Potrebbe na¬ scondersi dietro questa «mamma» il regista politico di Osama bin Laden, di cui Cia ed Fbi da tempo sospetta¬ no l'esistenza. Minaccia a fine Ramadan. «Allah ci ha onorato e ci benedirà con ulteriori vitto¬ rie durante questo mese sa¬ cro di Ramadan». La frase pronunciata dallo sceicco saudita è stata letta dai servi¬ zi di intelligence Usa come la conferma del rischio di un nuovo attacco terroristico nei prossimi giorni: Rama¬ dan termina domenica sera. «L'America è uscita dalle ca¬ verne, l'abbiamo colpita una volta e la prossima volta la colpiremo ancora con le brac¬ cia dei credenti», aggiunge lo sceicco, mostrando costante¬ mente deferenza e rispetto per Osama bin Laden. il nuovo Califfo. L'inviato del clero saudita incaricato di ringraziare Bin Laden per l'attacco all'America parago¬ na il leader di Al Qaeda.ai califfi che governarono l'Islam dopo la morte di Mao¬ metto: Abu Bakr, Othman e Ali. La citazione dei nomi non è casuale perché affianca sciiti e sunniti, proiettando Bin Laden nel ruolo di grande riunificatore dell'Islam. I pa¬ ragoni fra la guerra santa di Al Qaeda contro gli infedeli di oggi e quella del profeta Maometto che diede i natali all'Islam ricorrono spesso nel¬ la videocassetta, arricchite da numerose citazioni e riferi¬ menti a sogni preveggenti. Il dubbio. Il portavoce del¬ la Casa Bianca, Ari Fleischer, ha detto che il presidente George Bush non è rimasto «sorpreso» dal contenuto del video, mentre il Pentagono ha giustificato il ritardo nella diffusione delle immagini con la necessità di curare la traduzione e di soppesare «reazioni emotive dei parenti delle vittime» e «necessità di conoscere i responsabili dell' attacco». Ma restano alcuni j punti oscuri, a cominciare dalle circostanze in cui il video è stato ottenuto dai militari americani a Jalala- bad. Fra gli esperti di intelli¬ gence e terrorismo dei centri studi di Washington c'è chi ha avanzato il dubbio che sia stato proprio Bin Laden - assediato dall'offensiva degli antitaleban in Afghanistan - a far trovare la cassetta per far arrivare il messaggio che a lui preme di più: «Fra un cavallo forte ed uno debole la gente naturalmente preferi¬ sce quello forte». E le immagi¬ ni del video dicono che Osa¬ ma bin Laden si sente un «cavallo forte». La sfida all' America non è finita. ' L'esplosione alle Torri: nel video Bin Laden spiega come fu preparato il dirottamento

Luoghi citati: Afghanistan, America, Arabia, New York, Usa, Washington