«Ora l'Italia rispetti gli impegni» di Emanuele Novazio

«Ora l'Italia rispetti gli impegni» «Ora l'Italia rispetti gli impegni» Prodi: l'intesa ha evitato l'isolamento del nostro paese Emanuele Novazio inviato a BRUXELLES «Prendo alla lettera la dichiara¬ zione italiana. Mi auguro quindi che l'Italia rispetti i suoi impe¬ gni». Romano Prodi risponde con una significativa sospensio¬ ne di giudizio, a chi gli domanda se i tempi di adesione del nostro Paese al mandato di cattura europeo potrebbero allungarsi, considerata la necessità di ap¬ provare riforme costituzionali. Ma alla vigilia del vertice di Laeken dedicato a temi decisivi per il futuro dell'Unione - dall'al¬ largamento al varo della Conven¬ zione incaricata di preparare le riforme istituzionali necessarie a garantire il passagio da 15 a 27 membri - al presidente della Commissione preme soprattut¬ to sottolineare la soddisfazione per l'accordo raggiunto martedì a Roma tra Silvio Berlusconi e il premier belga Guy Verhofstadt, presidente di turno dell'Ue. Perchè l'intesa ha evitato l'iso¬ lamento dell'Italia. E perchè il progetto comunitario - che do¬ mani sarà portato all'attenzione dei 15 capi di governo riuniti nel castello reale alla periferia di Bruxelles - va nella giusta dire¬ zione: le norme sull'arresto euro¬ peo, ribadisce Prodi, «sono es¬ senziali per la libertà e la sicu¬ rezza quanto la moneta unica lo è per l'economia europea». Insi¬ ste il presidente della Commis¬ sione: con il mandato di arresto comune, «i cittadini europei sa¬ ranno garantiti nello stesso mo¬ do in tutta l'Unione», e «la no¬ stra battaglia quotidiana è pro¬ prio quella di portare avanti tutti i Paesi insieme». E l'Europa «forcolandia», secondo la discu¬ tibile e discussa definizione di Umberto Bossi? «Non soltanto l'Europa non è liberticida, ma stiamo facendo passi enormi per dare garanzie ai cittadini», è la risposta. Se l'accordo sul mandato di arresto è motivo di soddisfazio¬ ne - assieme all'azione congiun¬ ta contro il terrorismo e alla Convenzione, della quale entro il fine settimana sarà scelto il presidente fra Giuliano Amato e il francese Giscard D'Estaing, favorito - nella consueta confe¬ renza stampa di introduzione al vertice comunitario Prodi non nasconde gli «elementi di diffi¬ coltà» destinati ad affiorare a Laeken. A cominciare dalla bat¬ taglia per l'assegnazione delle agenzie europee, nelle quali l'Ita¬ lia è in lizza con Parma (alimen¬ tare) e Genova (navigazione). «Un pacchetto che richiederà discussioni», avverte il presiden¬ te della Commissione: senza «troppo enfatizzare» la scelta delle sedi («sono preoccupato ma non scandalizzato» dalla pro¬ spettiva di un mercanteggiamen¬ to fra i leader europei, confessa), ma augurandosi che «le decisio- ni vadano nel senso dell'efficien¬ za» e «corrispondano agli inte¬ ressi dell'Unione». A turbare un Prodi molto battagliero e particolarmente at¬ tento a sottolineare la buona salute della Commissione è, so¬ prattutto, «l'incapacità del Con¬ siglio dei ministri Uè (l'organo che rappresenta i governi) di mostrarsi all'altezza delle deci¬ sioni da prendere»: «Il costo dei mancati risultati sta rapidamen¬ te diventando insostenibile», è l'accusa. Prodi pensa al mancato accordo su temi importanti qua¬ li il «brevetto comunitario» - la tutela delle proprietà intellettua- U considerata fondamentale per la crescita - e altre riforme economiche promesse al vertice di Lisbona del marzo 2000 e non mantenute: dalla liberalizzaz- zione dell'elettricità al progetto del sistema di navigazione satel¬ litare Galileo che dovrebbe met¬ tere l'Europa in grado di compe¬ tere con il sistema americano GPS. I capi di governo ne riparle¬ ranno certamente a Laeken: ma, è la seconda accusa, «i loro vertici europei non devono servi¬ re a risolvere i problemi nei quali i ministri hanno falUto». La conclusione è affilata: «Biso¬ gna rispettare gli impegni già presi, e sottolineo il "già". Biso¬ gna che gli Stati si assumano le loro responsabilità». C'è spazio per una significativa messa a punto con detrattori e critici. Tutti domani saluteranno il va¬ ro della Convenzione che con¬ sentirà di mettere a fuoco «i futuri cambiamenti dell'Unio¬ ne»: «L'avevamo chiesta per pri¬ mi, provocando ironia e scettici¬ smo». Le norme comuni sono «essenziali per la giustizia quanto la moneta unica lo è per l'economia» Romano Prodi presidente della Commissione Europea

Persone citate: Biso, Giscard D'estaing, Giuliano Amato, Guy Verhofstadt, Prodi, Romano Prodi, Silvio Berlusconi, Umberto Bossi