Lo strappo dei post De «Non irrigidiamoci» di Federico Monga

Lo strappo dei post De «Non irrigidiamoci» Lo strappo dei post De «Non irrigidiamoci» Federico Monga ROMA Il fronte del «no» alla riforma dell'ar¬ ticolo 18 attraverso la delega sconfi¬ na nella maggioranza. Martedì pros¬ simo la patata bollente della libertà di licenziamento o flessibilità in uscita che dir si voglia arriva in Parlamento. La prima analisi del testo spetterà alla Commissione La¬ voro del Senato dove il dibattito si annuncia subito difficile. Proprio ieri infatti, mentre il ministro del Welfare Roberto Maroni si «augura¬ va un passaggio senza modifiche in aula», i centristi sono usciti allo scoperto. Una presa di posizione che lascia poco spazio ad interpretazio¬ ni. Luca Volente, capogruppo alla Camera del Ccd-Cdu, ha sollevato molti dubbi: «La richiesta del sinda¬ cato di accantonare le norme sulla sospensione dell'articolo 18 è ragio¬ nevole». Lo strappo dalle posizioni del govemo e di Confindustria si è consumato ieri pomeriggio, appena dopo l'incontro con i leader sindaca- li. «Mi sembra serio e opportuno - ha commentato Volente - che il govemo acquisisca la disponibilità del sindacato a discutere su una riforma complessiva e non si inte¬ stardisca». Maroni, che ieri ha incas¬ sato senza battere ciglio le ormai quotidiane promesse di battagha (in aula e in piazza) da parte di sindaca¬ ti e opposizione, non ha certo gradi¬ to 0 serrarsi delle truppe contrarie alla modifica dell'articolo 18 in tem¬ pi brevi e senza tanti confronti, «la nostra proposta - ha detto il mini¬ stro - è corretta sotto tutti i punti di vista e va nella direzione di aumen¬ tare l'occupazione. Ora il govemo non può più ritirarla, se lo farà il Parlamento prenderà una decisione sbagliata. Sbagliata davvero». Sul fronte opposto i sindacati hanno incassato anche il pieno appoggio della Margherita che «sosterrà in Parlamento ha fatto saper il segreta¬ rio della Cisl Savino Pezzotta - tutte le nostre posizioni». «Sull'articolo 18 noi siamo molto aperti», ha com¬ mentato Roberto Pinza, deputato della Margherita ed ex sottosegreta¬ rio al Tesoro. Tuttavia, ha aggiimto, siamo per conservarlo, perché è evidente che l'articolo 18 è usato dal govemo come strumento per attac¬ care il mondo del lavoro cosi come attacca il mondo delle cooperative e quello delle fondazioni». Le riserve e i malumori nella maggioranza, come era già avvenu¬ to, per stare in tempi recenti, sul caso Taormina, arrivano sempre dalle stesse aree: Ccd e Cdu ma anche Alleanza nazionale. Oreste Tofani, relatore del provvedimento per la maggioranza, nel presentare il testo ha teso una mano verso il centrosinistra: «Bisogna approfondi¬ re meglio, chiarire tutti i dubbi e le critiche al testo della nuova legge, soprattutto non bisogna avere fret¬ ta». Tofani non si spinge in avanti come il Biancofiore ma nutre dubbi sulla necessità di chiudere la partita in fretta e furia e per giunta senza coinvolgere minoranza e sindacati. «Nel provvedimento - dice e scrive Tofani nella sua relazione - c'è la volontà di ristrutturare iint ero siste¬ ma del mercato del lavoro. La dele¬ ga infatti, - prosegue- sarà tanto più forte quanto più chiaro sarà quello che esce dal dibattito parlamentare. Uno stralcio invece negherebbe tut¬ to, ricreando lo stesso vulnus occu¬ pazionale che dobbiamo superare».

Persone citate: Luca Volente, Maroni, Oreste Tofani, Roberto Maroni, Roberto Pinza, Savino Pezzotta, Tofani

Luoghi citati: Roma, Taormina