Antiterrorismo, è legge di Francesco Grignetti

Antiterrorismo, è legge Antiterrorismo, è legge Governo battuto su emendamento garantista Francesco Grignetti ROMA Il decreto antiterrorismo è legge. Con un doppio voto, al mattino la Camera, alla sera il Senato, il Parla¬ mento in un solo giomo ha appro¬ vato le norme che danno alla poh- zia e alla magistratura nuovi e più incisivi poteri di contrasto al terro¬ rismo intemazionale. La soddisfa¬ zione di un voto bipartisan non cancella, però, le polemiche che sono nate dopo che i deputati, a scrutinio segreto, hanno approva¬ to un emendamento garantista di Giuhano Pisapia (Rifondazione co¬ munista). La maggioranza e il go¬ vemo ne sono usciti battuti, infat¬ ti. E la legge è stata modificata sul punto importante delle intercetta¬ zioni preventive. Secondo la nuova formulazione, infatti, la polizia po¬ trà ascoltare le conversazioni di un sospetto terrorista, previa autoriz¬ zazione del magistrato, «qualora vi siano gh elementi investigativi che giustifichino l'attività di prevenzio¬ ne». Nella precedente formulazio¬ ne bastava che 0 pm lo ritenesse «necessario». La polemica è aperta da un furibondo Ignazio La Russa, capo- gruppo di An: «Incredibile. La sini¬ stra prima s'è proclamata partito dei giudici e ci ha accusato di non combattere sufficientemente il ter¬ rorismo, poi ha fatto approvare un emendamento che toglie il potere ai giudici e gli impedisce le indagi¬ ni in caso di sospetti concreti». Incalza anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi: «Il govemo ha difeso il principio che i procuratori della Repubblica potessero disporre in¬ tercettazioni in funzione eh preven¬ zione, ma è stato battuto. C'inchi¬ niamo alla volontà del Parlamen¬ to, ma non si può non sottolineare quanto siano pretestuose le polemi¬ che dell'opposizione quando accu¬ sa l'esecutivo di scarsa fiducia nella magistratura». Paolo Landi di Chiavenna, An, è invece indignato con i deputati della sua maggioranza che votano in segreto gh emendamenti avver¬ sari: «Comportamento equivoco e meschino. Non è possibile che non si abbia il coraggio di esprimere il proprio intento». Landi di Chiaven¬ na è arrabbiatissimo anche con il presidente della Camera, Pier Fer¬ dinando Casini. Al termine del suo intervento il deputato di Alleanza nazionale sbotta: «Spero e mi augu¬ ro che d'ora in poi la Presidenza adotti criteri di prudenza nel conce¬ dere, sempre, il voto a scrutinio segreto». E La Russa lo conforta: «Bravo Landi. Chele hai cantate». L'emendamento di Pisapia era quasi una chiamata alle armi per i garantisti di ogni schieramento. Così Giuseppe Fanfani, della Mar¬ gherita, appoggiava l'emendamen¬ to in nome di «una esigenza di garanzia complessiva degh interes¬ si e dei diritti dei cittadini». Vincen¬ zo Siniscalchi, ds, era d'accordo nel limitare un «potere che altri¬ menti sarebbe dilatato con effetto enormemente invasivo». E si espri¬ meva a favore anche il vecchio liberale Egidio Sterpa, oggi in For¬ za Itaha, orgoghoso che «da questi banchi dove non siedono forcaioli, ma gente responsabile, parta una testimonianza di garantismo libe¬ rale». I capigruppo della maggioran¬ za, a quel punto, hanno cominciato a sentire puzza di bruciato. Paolo Landi di Chiavenna ha cercato di parare il colpo: «Non si tratta di fare battaghe di garantismo, di giustizialismo o di forcaioli. Non vorrei che nascessero degh equivo¬ ci neh'ambito della maggioranza». E' intervenuto Niccolo Ghedini, di Forza Itaha, esperto di diritto: «Non è un problema di garanzie o di liberalismo di cui non vorrem¬ mo ricevere particolari indicazioni sotto il profilo tecnico. Le intercet- tazioni preventive non sono in alcun modo utilizzabili nel procedi¬ mento penale». E' quanto ha soste¬ nuto anche Gaetano Pecorella, di Forza Itaha, presidente della com¬ missione Giustizia: «Non è un pro¬ blema di maggiori o minori garan¬ zie, bensì si tratta di considerare tali intercettazioni spurie rispetto al processo penale. Qui ci si muove nella direzione di evitare reati che potrebbero accadere, non può par¬ larsi di investigazione laddove il reato non è ancora accaduto». Tutto inutile. Una trentina di deputati della Casa deUe Libertà ha votato con la sinistra. La Came¬ ra ha approvato l'emendamento di Rifondazione comunista con 252 voti favorevoh e 235 contrari. Al termine, Giuhano Pisapia era com¬ prensibilmente soddisfatto: «E' sta¬ ta cancellata una norma che avreb¬ be lasciato la più ampia discrezio¬ nalità e il massimo arbitrio a inter¬ cettazioni ambientali e telefoniche preventive, non solo senza alcun controllo del giudice, ma anche senza alcun elemento concreto che ne confermasse la necessità. Era una norma estremamente pericolo¬ sa». E Piero Fassino, segretario ds, lo appoggiava: «E' un fatto positi¬ vo che si sia modificata una norma che aveva sohevato molte obiezio¬ ni, non solo tra i politici, ma anche tra gh operatori del diritto. Una norma che appariva non del tutto coerente con lì nostro ordinamen¬ to giudiziario». Giuliano Pisapia di Rifondazione comunista primo firmatario dell'emendamento approvato a scrutinio segreto

Luoghi citati: Chiavenna, Roma