«Bin Laden da dieci giorni in Pakistan» di Paolo Mastrolilli

«Bin Laden da dieci giorni in Pakistan» «Bin Laden da dieci giorni in Pakistan» Un bombardiere B-1 precipita nell'Oceano Indiano Paolo Mastrolilli NEW YORK Il primo ultimatum è scaduto ieri senza la resa dei guerriglieri di Al Qaeda, e oggi ce n'è un altro che pretende la consegna di Bin La¬ den. Gli americani temono che Osama sia già scappato in Paki¬ stan da alcuni giorni e continuano a bombardare la zona di Torà Bora, anche se ieri hanno subito ima perdita, quando un bombar¬ diere B-1 che rientrava alla base di Diego Garda è precipitato nell'Oce¬ ano Indiano. Il Pentagono non ha spiegato le cause di questo incidente, che comunque non sarebbe collegato ad azioni nemiche. I quattro uomi¬ ni dell'equipaggio hanno fatto in tempo a lanciarsi con i paracadute e i soccorsi sono scattati subito. In serata erano stati recuperati tutti, anche se le loro condizioni restano incerte. La perdita del B 1, bombar¬ diere convenzionale di .medio e lungo raggio, non ha fermato le operazioni miHtari. Ieri mattina è scaduto il primo ultimatimi lanciato dall'Alleanza dell'Est, che raggruppa le forze dell'opposizione nella zona di Torà Bora, però i guerrigheri di Al Qaeda non si sono mossi, chieden¬ do la presenza di rappresentanti dell'Onu e diplomatici dei loro Paesi per monitorare la resa. I mercenari asserraghati nelle mon¬ tagne sono circa nulle, provenien¬ ti da Sudan, Arabia Saudita, Libia, Egitto, Kuwait, Yemen, Emirati Arabi Uniti, Iraq e Cecenia, e gli oppositori hanno rifiutato la loro richiesta. In cambio però hanno fatto una seconda offerta: li lasce¬ ranno andare se entro mezzogior¬ no di oggi consegneranno tutti i capi di Al Qaeda, compreso Bin Laden. Gli americani non si fidavano del primo ultimatum e non si fidano del secondo, il portavoce Kenton Keith ha detto di temere che Osama sia già scappato in Pakistan con i collaboratori più stretti. Questa versione è stata confermata ieri dal giornale «Chri¬ stian Science Monitor», citando come fonte il finanziere di Al Qaeda Abu Jaffar, raggiunto in un vihaggio dell'Afghanistan. Secon¬ do Jaffar, Osama è stato a Torà Bora due volte dall'inizio del Rama¬ dan, ma poi è andato a Kandahar per incontrare il mullah Omar e quindi è fuggito in Pakistan circa dieci giorni fa, con l'aiuto degli uomini della tribù pashtun di Ghil- zi. Solo il figlio Salah Uddin sareb¬ be rimasto nella zona della caver¬ ne, anche se alcuni comandanti locali hanno detto di aver intercet¬ tato diverse telefonate satellitari che parlavano dello «sceicco» e confermavano la presenza di Bin Laden in Afghanistan. In questo clima di incertezza gli americani hanno proseguito le ope¬ razioni militari, e già martedì sera gli AC-130 avevano continuato a mitragliare l'area di Torà Bora. Mercoledì mattina, poi, i B-52 hanno volato in circolo sulla zona fino alla scadenza dell'ultimatum, ricominciando poi a bombardare subito dopo la mancata resa. Se¬ condo i comandanti locali, 60 uo¬ mini delle forze speciali america¬ ne e 40 di quelle britanniche guida¬ no i raid aerei, con cui vogliono dimostrare ai guerrigheri di Al Qaeda che l'alternativa è tra arren¬ dersi o morire. Anche se i fedelissimi di Bin Laden sono circondati, le loro cel¬ lule all'estero non hanno ancora rinunciato a colpire gli Stati Uniti. Infatti, secondo le rivelazioni of¬ ferte dal «taleban americano» John Walker Lindh durante gli interrogatori, i suoi, ex amici si preparano a scatenare nuovi atten¬ tati con armi biologiche a partire da domenica, ultimo giomo del Ramadan. Le autorità americane dubitano che un soldatino della manovalanza come lui possa ave¬ re informazioni credibili di questo livello, ma comunque hanno con¬ fermato lo stato di allarme nazio¬ nale. La preoccupazione è stata accresciuta anche da un articolo del quotidiano «Washington Post», secondo cui i due scienziati pakistani Sultan Bashiruddin Mah- mood e Abdul Majid hanno ammes¬ so di aver discusso con BiaLaden lo sviluppo di armi nucleari, chimi¬ che e biologiche. Anche gli austrahani hanno sco¬ perto di avere il loro «traditore». Si chiama David Hicks, ma sarebbe andato a combattere con i taleban per amore dei soldi e dell'avventu¬ ra, piuttosto che per convinzione religiosa. In attesa di vedere l'esito delle ultime battaglie, l'ex presidente afghano Burhanuddin Rabbani ie¬ ri ha dato ufficialmente via libera al nuovo governo provvisorio gui¬ dato da Hamid Karzai che proprio ieri sera è arrivato a Kabul, accolto dal ministro degli Esteri Abdullah Abdullah e dal ministro della Dife¬ sa Mohammed Fahim. Rabbani si è lamentato per le «ingerenze esteme» che hanno forzato l'accor¬ do di Bonn, dicendo che in questo modo i problemi dell'Afghanistan continueranno. Però ha detto che Karzai è l'uomo giusto per guidare il Paese e ha promesso di sostener¬ lo. Questo potrebbe accelerare an¬ che lo schieramento della forza intemazionale di pace cui sta lavo¬ rando l'Onu, che avrebbe anche il compito di accelerare l'arrivo degli aiuti umanitari per fronteggiare l'emergenza deU'invemo. Gli sviluppi militari positivi in Afghanistan continuano anche ad alimentare le speculazioni sulla seconda fase della guerra. Il vice presidente Cheney è tornato ad ammonire Saddam, sempre in ci¬ ma alla lista dei possibili bersagli, mentre Hussein Aideed, capo del Somali Reconciliation and Restora- tion Council, ha detto che 57 leader di Al Qaeda si sono già rifugiati nel suo Paese e ha solleci¬ tato l'intervento degli americani. Aideed però è un oppositore del govemo transitorio della Somalia, e quindi ha un interesse diretto a provocare un attacco contro i suoi avversari da parte degli Stati Uni¬ ti, che solo domenica scorsa hanno mandato alcuni inviati nella regio¬ ne. Altre fonti sostengono che Washington sta valutando l'aper¬ tura di basi in Kenya, ma se Bin Laden è davvero scappato, la prio¬ rità di Washington diventa inse¬ guirlo. Lo dice il finanziere di Al Qaeda. Scaduto il primo ultimatum per Torà Bora, un secondo scadrà questa mattina Un gruppo di marines avanza nel deserto afghano. In una fase di perlustrazione attorno a Torà Bora, per impedire la fuga dei militanti di Al Qaeda