Prodi: «Molto soddisfatto L'Italia non resta indietro» di Enrico Singer
Prodi: «Molto soddisfatto L'Italia non resta indietro» Prodi: «Molto soddisfatto L'Italia non resta indietro» Enrico Singer inviato a STRASBURGO Alla fine, chi aveva scommesso su un accordo e aveva lavorato, più o meno nell'ombra, per rag¬ giungerlo, ha tirato un grande sospiro di sollievo. Lo «strappo» tra Italia e Uè non c'è stato. E il primo a rallegrarsene è il presi¬ dente della Commissione, Roma¬ no Prodi. «Sono molto soddisfat¬ to perché l'Europa, così, fa un passo avanti e l'Italia non resta indietro». L'idea del mandato di cattura europeo era nata nella Commissione Prodi, era stata ri¬ lanciata dopo l'attacco dell'11 settembre come risposta concreta alla sfida dei ter¬ roristi e, di fronte alle difficoltà esplose la scorsa settimana, l'ese¬ cutivo dell'Unio¬ ne aveva temuto una battuta d'ar¬ resto che sarebbe stata molto gra¬ ve, ma aveva cer¬ cato in ogni modo di favorire quel¬ l'intesa che è sta¬ ta raggiunta ieri a Roma. Adesso Prodi può dire che l'ac¬ cordo «consente all'Italia di parte¬ cipare all'avanza¬ mento a 15 per la costruzione in Eu¬ ropa di uno spa¬ zio comune di giu¬ stizia» che è, poi, uno dei grandi obiettivi che la Uè si è data, dopo la moneta unica, il coordinamen¬ to delle politiche economiche, le frontiere aperte. E può guardare con meno affanno al vertice dei capi di Stato e di govemo dei Quindici che si aprirà venerdì a Laeken e che deve affrontare nodi complessi, come il lancio della Convenzione per la riforma delle istituzioni europee in vista dell'allargamento a Est e la scel¬ ta del suo presidente. O come l'assegnazione delle «agenzie eu¬ ropee» - da quella per la sicurez¬ za alimentare a quella sulla navi¬ gazione - che molti Paesi si con¬ tendono. Uno «strappo» sul mandato di cattura europeo avrebbe avvele¬ nato il vertice di Laeken. Anche presidente de per questo a Bruxelles tutti ave¬ vano puntato sull'accordo con l'Italia. Il Commissario per la Giustizia e gli Affari intemi, il portoghese Antonio Vitorino, che si può considerare il padre della proposta, è tra i più soddisfatti: «Mi felicito sinceramente perché sono convinto che ora abbiamo uno strumeento per combattere più efficacemente il terrorismo e la criminalità organizzata». Ma, aggiunge subito Vitorino, «nel pieno rispetto dello stato di dirit¬ to di tutti i Paesi Uè»; una frase che suona come il riconoscimen¬ to della legittimità della richiesta italiana di avere il tempo necessa- rio per riformare le leggi, ove necessario. Una richiesta, del re¬ sto, che avevano avanzato anche Paesi come l'Irlanda e l'Austria. Molto soddisfatto anche il commissario alla Concorrenza, Mario Monti: «Questo poteva essere un caso dehcato e (Ufficile da far capire al resto d'Europa. Credo sia importante che l'Italia faccia sentire sempre di più la sua voce nelle questioni comuni¬ tarie, cosa che non sempre ha fatto compiutamente in passato, in particolare quando si tratta di spingere più di altri per far avan¬ zare l'integrazione». Se la reazio¬ ne di Prodi e degli altri commissa¬ ri è di unanime approvazione dell'intesa raggiunta a Roma, quella degli europarlamentari che, ieri, erano riuniti in seduta plenaria a Strasburgo, è ancora attraversata dalle polemiche. Nel fronte di chi si dichiara «molto contento» c'è il Partito popolare europeo che era stato in imbarazzo nei giorni scorsi, so¬ prattutto per l'allarme aperta¬ mente espresso da politici tede¬ schi di primo piano di fronte al rischio di un «no» italiano. Il capograppo del Ppe.. Hans Gert Poettering, adesso sorride: «E' la conferma che avevamo ragione ad avere fiducia nel govemo Berlusconi». Antonio Tajani - ca¬ pogruppo europeo di Forza Italia - è stato il primo ad annunciare l'accordo, quasi «in diretta» in aula, chiedendo la parola per una comunicazione urgente. E defini¬ sce «tanto rumo¬ re per nulla» le critiche. Che con¬ tinuano. Per la presidente della delegazione italia¬ na nel partito so¬ cialista europeo, Pasqualina Napo¬ letano, quella di Berlusconi è stata una «spettacolare marcia indietro» sotto la pressione dei governi euro¬ pei. Polemiche a parte, si deve an¬ cora trovare la strada per arriva¬ re alla ratifica del¬ l'accordo sul man¬ dato di cattura eu- ropeo prima del vertice di Laeken. Prodi e i suoi commissa¬ ri non voigliono fare anticipazio¬ ni sull'iter pratico. Le ipotesi sono due. Un consiglio straordi¬ nario dei ministri della Giustizia dei Quindici convocato in extre¬ mis per domani, se non addirittu¬ ra per venerdì mattina in con¬ temporanea all'apertura del ver¬ tice di Laeken. Oppure un «pas¬ saggio tecnico» dell'accordo, sen¬ za alcuna discussione, in margi¬ ne alla riunione dell'Ecofin che, come sempre, precede il summit dei capi di Stato e di govemo. Deciderà il premier belga, Guy Verhofstadt, presidente di tumo della Uè. Che, come ha dimostra¬ to già ieri a Roma, ha una gran vogha di chiudere in fretta que¬ sta vicenda. presidente della Commissione Europea Romano Prodi
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