«Sulla giustizia tutti vogliono l'accordo» di Enrico Singer

«Sulla giustizia tutti vogliono l'accordo» «Sulla giustizia tutti vogliono l'accordo» Ruggiero rassicura i partner a Bruxelles, oggi Verhofstadt a Roma Enrico Singer corrispondente da BRUXELLES «La volontà di trovare un accor¬ do c'è. Da parte di tutti. Adesso bisogna giocare bene, bisogna essere attenti ed è necessario che gli sforzi siano fatti da ogni par¬ te». Quella di Renato Ruggiero è più di una speranza: sul mandato di cattura europeo oggi, nell'in¬ contro di Roma tra Silvio Berlu¬ sconi e il presidente di turno della Uè, Guy Verhofstadt, può essere raggiunta l'intesa. Ma non vuole ancora essere una previsio¬ ne: i problemi, dice il ministro degli Esteri, «non sono tutti risol¬ ti». Dalle ore passate a Bruxelles, però, il capo della diplomazia italiana ha ricavato una convin¬ zione: non ci sono «chiusure». Al contrario, il «desiderio di succes¬ so» anima l'Italia, «che non vuole trovarsi in una situazione diffici¬ le», e la Uè che vuole andare av^Qti unita. Ruggiero era a Bruxelles per partecipare all'ultimo Consiglio affari generali - la riunione dei ministri degh Esteri dei Quindici - prima del vertice europeo di venerdì e sabato a Laeken. Una riunione importante, anche per¬ ché nell'agenda era fissato per ieri pomeriggio l'incontro con il ministro degh Esteri israeliano, Shimon Peres, e con il ministro palestinese per la cooperazione intemazionale, Nabli Shaat. Ma Renato Ruggiero aveva preferito anticipare Tarrivo nella capitale belga a domenica sera per trova¬ re il tempo per una serie di colloqui dedicati alla questione del mandato di cattura. «Non per negoziare, perché non avevo né un mandato, né una proposta in tasca, ma per chiarire che Berlu¬ sconi ha la volontà di anivare a un accordo». E anche per sondare l'umore dei partner europei. E' stata una vera raffica di contatti bilaterali. Con Guy Ve¬ rhofstadt, con il presidente della Commissione, Romano Prodi, e con sei ministri degh Esteri: lo spagnolo Josep Piqué, il ftancese Hubert Vedrine, il tedesco Jo- schka Fischer, l'inglese Jack Straw, la svedese Anna lindh e l'austriaca Benita Ferrero-Wald- ner. Tutti «disponibili» a raggiun¬ gere un compromesso, racconta Ruggiero. Ma anche irritati dalle parole di Umberto Bossi: da quel¬ la definizione dell'Europa come «Forcolandia» pronunciata du¬ rante la manifestazione di dome¬ nica a Milano. L'espressione «For¬ colandia», dice Ruggiero, «certa¬ mente non è piaciuta e non può aiutare il nostro paese a trovare soluzioni soddisfacenti. Ma la pohtica è la pohtica e ciascuno si assume le responsabilità delle sue dichiarazioni». Qualche ora prima, Shimon Peres per spiegare i diversi atteg¬ giamenti nei confronti di Arafat avevaricordato ai partner euro-,, pei che in Israele c^ un governo di coalizione. E Ruggiero lo cita: «Potrei rispondere còme Peres. Anche in Italia c'è un govemcJtlf coalizione. Ma quello che conta è l'opinione del presidente del Con- siglio e devo dire che in tutti i colloqui che ho avuto con Berlu¬ sconi si è sempre dimostrato sensibile alla necessità di arriva¬ re a un compromesso». Quella di Bossi e dello stesso ministro della Giustizia, Castelli, dunque «era più una posizione di pgfjLjtp,.;npn la posizione del governò itahano che il presidente del Consiglio rappresentajpiù di ogni,altro»^ Sulla sua posizione personale, poi, Ruggiero è netto: «Un paese come l'Italia, su un tema come questo, deve cercare il consen¬ so». Ma il consenso sulla base di quale ipotesi d'accordo? Il mini¬ stro non vuole fare anticipazioni. Anche perché il vertice notturno di maggioranza doveva ancora cominciare ouando RimgieropEii:- làya a Btùxelles. Ma^da'ionti della presidenza belga si sa, òr- mai, qual è. l'ultima proposta di mediazione' che è sul i&volo. Il mandato di cattura europeo per la lista completa dei 32 reati previsti dalla Uè potrebbe entra¬ re in vigore dal gennaio del 2004 (un anno più tardi rispetto al progetto iniziale) e spetterebbe agh Stati membri decidere il limi¬ te della retroattività del provvedi¬ mento per i singoli reati. Con uno «sbarramento» al gennaio del 2002 conie retroattività minima. Nel preambolo del progetto, poi, potrebbe essere inserito un riferimento alla necessità di ar¬ monizzare le legislazioni europee in materia di giustizia. Ma la lista dei reati non sarebbe modificata. Se oggi nell'incontro Beriusconi- Verhofstadt sarà trovata l'intesa, una riunione straordinaria dei ministri della Giustizia dei Quin¬ dici potrebbe essere convocata per giovedì in modo da ratificare l'accordo prima del vertice di Laeken. Almeno questo è quanto ha affermato ieri a Strasburgo il presidente della Commissione giustizia dell'Europarlamento, il liberale inglese Giahan Watson. Anche lui fiducioso nella possibi- htà di un accordo. Ma.anclje convinto che, in caso contrario, sul mandato di cattui'a l'Europa dovrà andare avanti senza l'Ita¬ lia. Il presidente di turno dell'Unione Europea Verhofstadt (premier belga): oggi sarà a Roma