Berlusconi disinnesca Bossi

Berlusconi disinnesca Bossi LUNGO VERTICE A CENA CON GLI ALLEATI: E NEL DOPOCENA ARRIVANO ANCHE |L SENATUR E CASTELLI Berlusconi disinnesca Bossi «L'accordo, occasione per riformare la giustizia» SILVIO Berlusconi è sicuro di chiudere già oggi con il primo ministro belga l'accordo sul manda¬ to di cattura europeo. Lo ha ripetu¬ to con insistenza al vertice dì ieri sera con i leader del centrodestra e un gruppo di ministri del suo gover¬ no,, presentandolo, come un passo avanti per l'Italia e come l'occasio¬ ne per far partire una serie di riforme della giustizia che il centro¬ destra ha nel cassetto da sempre: separazione delle camere tra giudi¬ ci e pubblici ministeri e cancellazio¬ ne dell'obbligatorietà dell'azione penale. Ma la cena è servita anche a disinnescare l'ennesimo caso Bossi, garantendo ai centristi e ad Aq che la linea di politica estera non è quella gridata in piazza dalla Lega. Il leader del Carroccio - giunto all'incontro insieme a Castelli con due ore di ritardo - da parte sua ha accettato l'idea di un compromesso con quella "Forcolandia" contro cui si era scagliato solo 24 ore prima e ha promesso di abbassare i toni, soddisfatto dell'assicurazione che gli è stata data: al prossimo Consi¬ glio dei ministri, che si terrà tra domani e giovedì, verrà varato il disegno di legge sulla devolution. «Quella die stiamo cercando - ha sottolineato Berlusconi - non è un'intesa che umilia l'Italia, ma un compromesso che tenga conto an¬ che delle nostre ragioni. Sia chiaro che non abbiamo subito un'imposi¬ zione. Portare il braccio di ferro tròppo avanti sarebbe uno sbaglio, ora - ha ripetuto per tutta la cena - l'intesa è a portata di mano». L'ac¬ cordo illustrato dal Cavaliere però non mette più in discussione l'elen¬ co dei reati per i quali sarà vahdo il mandato di cattura europeo, lista sulla quale i partner europei appaio¬ no irremovibili, ma è incentrato sui tempi. Su un piccolo slittamento dell entrata in vigore dell'accordo e sulle norme che regoleranno la re¬ troattività, norme che verrebbero stabilite da ogni singolo Stato. Inol¬ tre il governo cercherà di far inseri¬ re nel testo un preambolo in cui si riconosca il problema della diffor¬ mità delle legislazioni, a cui ogni paese dovrà mettere mano. Se que¬ sto venisse accettato, insieme allo shttamento, servirebbe al premier per dire «che così si partirà dalle fondamenta e non dal tetto», ovve- ro - per dirla con il ministro Scajola - «che ci siano, prima delle manette europee, una Costituzione europea e una legislazione uguale per tutti)). L'idea di adeguare i sistemi giuri¬ dici significherà, anche e soprattut¬ to nelle intenzioni di Forza Italia, portare in Italia la separazione del¬ le carriere e toghere l'obbligatorie¬ tà dell'azione penale. Due pàssi che lo stesso Berlusconi potrebbe an¬ nunciare giovedì, durante il dibatti¬ to che si terrà alla Camera prima del vertice di Laeken, inserendoli nel contesto di «una necessaria riforma della giustizia)). Sempre a Montecitorio potrebbero risuonare le fiasi sull'europeismo della Casa delle libertà che sono attese da Fini, Pollini e Buttiglione, visto che an¬ che per Forza Italia Bossi e Castelli «sono andati tioppo avanti» nei loro attacchi. «Bossi la deve smettere con que¬ ste uscite altrimenti la devolution non passerà mai», aveva avvertito entrando al vertice Rocco Buttiglio¬ ne, mentre Marco Pollini all'inizio della cena ha chiesto ragione degli insulti sentiti domenica in piazza a Milano durante la manifestazione leghista («Buttiglione e Casini, man¬ deremo a casa vostra i clandesti¬ ni))). «E' importante sancire - ha detto il leader del Ccd - che la nostra linea non è quella di definire l'Unione europea come Forcolan¬ dia e che la nostra politica estera non cavalca sentimenti euroscetti- ci»'. Che anche il vicepremier non avesse gradito le uscite di Bossi lo si era capito dal mattino, quando Fini aveva sottolineato che «la Lega si definisce un movimento di lotta e di governo», aggiungendo: «E' es¬ senziale però che la lotta non venga fatta all'Europa e men che meno agh alleati». Il Cavaliere era corso ai ripari già dal pomeriggio, mandando in missione dal "senatur" il suo Aldo Brancher, il mediatore invisibile utilizzato nei momenti più deheati. E Bossi ha capito subito il messag¬ gio di moderazione spedito dal pre¬ mier, tanto che prima del vertice assicurava ai suoi di non avere alcuna intenzione di presentarsi in via del Plebiscito con intenti belhco- si. «Non è questa la sera per rove¬ sciare il tavolo, i nostri obiettivi sono a portata di mano». Bossi ha bisogno di risultati da mostrare ai suoi elettori e così ha "scambiato" la sua polemica contro l'Europa con l'assicurazione che in settima- na verrà varato il disegno di legge sulla devolution. Da cui è però sparito - si racconta a Palazzo Chigi - ogni accenno ad una riforma in senso regionale della Corte costitu¬ zionale, rimandata ad un "secondo tempo". In caso contrario - gli è stato detto - i tempi si allunghereb¬ bero... lileader del Carroccio promette moderazione e incassa l'assicurazione che in settimana verrà varato il disegno di legge sulla devolution Il ministro per le Politiche europee Rocco Buttigllone: entrando al vertice ha detto: «Bossi la deve smettere con le uscite come quelle di domenica altrimenti la devolution non passerà mai»

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