Palazzo Chigi: siamo vicini all'intesa sul mandato europeo

Palazzo Chigi: siamo vicini all'intesa sul mandato europeo Palazzo Chigi: siamo vicini all'intesa sul mandato europeo Scajola: «Sbagliato partire dal tetto e non dalle fondamenta, cioè la Costituzione europea, ma il premier sta lavorando alla soluzione» Il governo vuole chiudere entro giovedì, giorno deldibattito in aula Maria Teresa Meli ROMA «Siamo a un passo dall'accordo sul mandato di cattura europeo». Era questa, ieri, la parola d'ordi¬ ne del governo italiano. Ed effetti¬ vamente l'esecutivo sta lavoran¬ do alacremente per raggiungere un'intesa. Un'intesa che ha molto il sapore del compromesso. Già, perché pur di non rimanere isola¬ to .rispetto .al resto. d'Europa, il governo di Silvio Berlusconi si sta adattando a una trattativa sulla basadi ciòioheiglivdenetproposto. Alla fine potrebbe spuntare qual¬ cosa anche sulla retroattività dei reati. Ossia sulla possibilità che ogni paese decida autonomamen¬ te a quando far risalire la retroat¬ tività di ognuno dei reati per cui è previsto il mandato di (cattura europeo. Ieri sera, naturalmente, si è discusso di tutti questi temi nel vertice della Gasa delle Liber¬ tà che si è tenuto in via del Plebiscito. Oggi, poi, Silvio Berlu¬ sconi incontrerà il premier belga Verhofstadt e nel corso di quel colloquio si scioglieranno gli ulti¬ mi nodi, anche se formalmente la vicenda verrà chiusa in altra sede. L'intenzione dell'esecutivo, comunque, è che si ponga la parola fine a questa storia entro giovedì, quando alla Camera è previsto il dibattito sulle risolu¬ zioni che Ulivo e Rifondazione comunista hanno presentato. Ciò, infatti, consentirebbe alla maggio¬ ranza di presentare una propria mozione che recepisca i contenuti dell'intesa tra i 15 sul mandato di cattura europeo, vanificando l'ini¬ ziativa del centrosinistra. Ieri, dunque, da Palazzo Chigi trapelava un cauto ottimismo cir¬ ca l'esito di questa vicenda. Otti¬ mismo che, peraltro, caratterizza¬ va molte delle dichiarazioni degli esponenti del governo e della maggioranza. Ma le parole pro¬ nunciate dai rappresentanti del¬ l'esecutivo e della Casa delle Li¬ bertà lasciavano scorgere anche i futuri intendimenti del centrode¬ stra. La sottolineatura, che veni¬ va fatta da più parti, della necessi¬ tà di armonizzare gli ordinamenti giudiziari europei e le normative in vigore tra i quindici è la premessa per arrivare a due obiet¬ tivi: da una parte quello di giunge¬ re alla separazione delle carriere dei magistrati, dall'altra quello di modificare l'obbligatorietà del¬ l'azione penale. Il che significa che, in realtà, per quanto riguar¬ da l'Italia, la polemica sulla giusti¬ zia è tutt'altro che conclusa. Al contrario, si preparano nuove e aspre contese tra maggioranza e opposizione. Sono stati molti, ieri, i ministri del governo Berlusconi che sono intervenuti sull'argomento per portare acqua al mulino del cen¬ trodestra. Ed è sceso in campo anche il presidente del Senato Marcello Pera. Claudio Scajola, titolare del dicastero dell'Interno, ha definito una «vicenda pastic¬ ciata» quella del mandato di cattu¬ ra europeo. «Ciò che lascia per¬ plessi - ha spiegato - è che si parta dal tetto e non dalle fondamenta. Noi vogliamo andare ancora più in là: auspichiamo che ci sia una Costituzione europea, una legisla¬ zione uguale per tutti i paesi. Certamente è molto più difficile partire dalla manette invece che da ima legislazione uguale». Quin¬ di Scajola, dopo aver sottolineato che le posizioni del governo sono state «mistificate», ha battuto sul tasto della differenza che esiste tra l'ordinamento italiano e quel¬ lo del resto d'Europa. Un'osserva¬ zione che - e non è un caso - è stata ripresa anche da Maurizio Gasparri. Il ministro per le Comu¬ nicazioni è stato ancora più espli¬ cito: «In molti paesi europei - ha detto - c'è ima struttura della magistratura ben diversa, con . una netta separazione delle carrie¬ re dei giudici e dei pubblici mini¬ steri: se si vuole l'Europa bisogna volerla in tutto». E Pera, sempre ieri, non ha nascosto i propri dubbi sulla stra¬ da intrapresa dagli alleati della Uè, giacché a suo giudizio quella del mandato di cattura è una questione che «non è stata ben preparata». Il ministro delle Politi¬ che comunitarie Rocco Buttiglie¬ ne, invece, ha sottolineato come da parte della presidenza belga vi sia stato forse «un eccesso di faziosità politica allo scopo di offrire all'opposizione intema qualche occasione per atuccare il governo italiano secondo una li¬ nea di solidarietà di partito». Hanno invece optato per una linea più prudente sull'argomen¬ to Gianfranco Fini e Marco Polli¬ ni. Il vicepremier ha precisato che «l'Italia ha molte buone ragioni», ma poi ha aggiunto che comun¬ que l'accordo va fatto. E il presi¬ dente del Ccd, che già in questi giorni aveva preso le distanze dalle posizioni più rigide presenti nella Casa delle Libertà, ha chie¬ sto un chiarimento sull'idea d'Eu- ropa della maggioranza, perché, ha detto, «la nostra è diversa da quella della Lega». Inevitabili, in questo contesto, le polemiche sugli «interessi pri¬ vati» che Berlusconi avrebbe in questa vicenda. Si tratta di nefan¬ dezze, secondo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Pao¬ lo Bonaiuti: «Bassezze che vengo¬ no rovesciate dall'opposizione contro il premier». Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: oggi vedrà a Palazzo Chigi II premier belga Guy Verhofstadt

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