Vasari, ad ora incerta l'agonia del Lager ritorna di Bruno Quaranta

Vasari, ad ora incerta l'agonia del Lager ritorna COMPIE NOVANT'ANNI L'AMICO DI LEVI: FU IL PRIMO, IN «MAUTHAUSEN, BIVACCO DELLA MORTE», A TESTIMONIARE L'OLOCAUSTO Vasari, ad ora incerta l'agonia del Lager ritorna IL RITRATTO Bruno Quaranta AB.V. Da superstite a super¬ stite, da salvato a salvato. «Since then, at an uncer- tain hour, Z Dopo di allora, ad ora incerta, /Quella pena ritorria, Z e se non trova chi lo ascolti Z Gli brucia in petto il cuore». E' il 4 febbraio 1984, Primo Levi, nella sua officina - oltre i vetri l'ippocastano che mei suo tardo cuore di legno Z Sente e. gode il tornare delle stagio¬ ni» - sente e soffre la Bestia che ad ora incerta solleva la pietra tomba¬ le, qua e là applaudita, financo invocata. Da superstite a superstite. Pri¬ mo Levi - ad assediarlo è il terrore deU'indifferenza - cerca rifugio neU'amicizia, in colui che, prece¬ dendolo, ha svelato l'Olocausto («Mauthausen, bivacco deUa mor¬ te», agosto 1945). Sì, qualcuno che lo ascolti, che non ammaini il dovere di considerare, ieri come adesso, «se questo è un uomo», c'è, «robusto», fiero, come il vici¬ no di casa, l'ippocastano. B.V., Bruno Vasari, compie no- vant'anni (gli rende omaggio la Re¬ gione Piemonte lunedì prossimo, ore 16,30, Palazzo Lascaris, inter¬ vengono Anna Bravo, Elvio Guagni- ni, Marziano GugUeiminetti). No- vant'anni aU'impiedi, una vita so¬ spesa fra il galateo del mondo di ieri, gU abissi del Novecento, l'impe¬ rativo categorico di non dimentica¬ re, di identificare e dissolvere gU inchiostri revisionisti. Da Trieste alla Mole, quasi un secolo, come divisa un verso di Eliot, «Il riposo non è affar nostro», che non a caso dà il titolo all'intervi¬ sta di Veronica Ujcich fresca di stampa (Campanotto editore). L'eti¬ ca crociana: non indulgere all'ozio. Il dovere di fare da specchio'! aUe antonicelUane ombre in mezzo a noi, che giudicano severe «i nostri stenti». Mai cedendo alle derive lugubri, alla commiserazione, alla sterile mutria. Mai separando il rigore daUa leggerezza, ovvero l'al- fieriana formula: «La vita è una seria filastrocca» (scrive anche fila¬ strocche. Bruno Vasari, a pochi è dato, peccato, di apprezzarle). Nacque nella Trieste absburgica. Bruno Vasari, dove fu alUevo (già: «Chi fur li maggiori tui?») di Giani Stuparich, l'autore del risorgimenta¬ le «Ritorneranno», romanzo sulla guerra del ' 15-' 18, sugh ideaU nobih - «coscienza e libertà» - che la sorressero, poi vilipesi, offesi, umi¬ liati.' «Ritorneranno», un'ulteriore di¬ visa, fra speranza e monito, fra Saba («Ritorneranno Z...i giorni Z del fiore») e Primo Levi («Quella pena ritoma»). Perché i fiori rinascano, perché la pena definitivamente scompaia. Ecco il compito che Bru¬ no Vasari (è stato a lungo ai vertici della Rai, è il filo Rai ad averlo condotto a Torino) si è dato. Di pubblicazione in convegno. Un im¬ pegno su tutti: la vicepresidenza dell'Aned, l'Associazione nazionale degU ex deportati politici (come non ricordare le manifestazioni in onore di Primo Levi - «Al di qua del bene e del male» -/come tacere le testimo¬ nianze negh anni raccolte, forse le fondamenta di una «Storia della deportazione» che da sempre si attende?). Partigiano, Bruno Vasari (diri¬ gente della Flap, Federazione itaUa- na delle associazioni partigiane, di¬ rettore della «Lettera ai partigiani» - lo volle Pani), partigiano azioni¬ sta, di una schiatta dove si intreccia¬ no cultura e vita morale e politica e un gobettiano ardore. Una certa Italia, che pulsa - dai fratelU Rossel¬ li a Calamandrei, da AntonicelU a Giorgio Agosti - in «Una battaglia culturale» (un'antologia di scritti anch'essa appena uscita). «Cammi¬ nare liberi sotto il sole», ancora a lungo: questo l'augurio, nascosto in una lirica di Primo Levi, che si vuole oggi porgere a B.V. Bruno Vasari Una battaglia culturale a cura dì Federico Cere/a, prefazione diAldoAniasi M&B pubHshing, pp. 297, L 30.000 SAGGI

Luoghi citati: Amico, Italia, Piemonte, Torino, Trieste