A Irving basta una mano per conquistare il lettore di Ruggero Bianchi

A Irving basta una mano per conquistare il lettore A Irving basta una mano per conquistare il lettore RECENSIONE Ruggero Bianchi A miglior nar¬ rativa angloa¬ mericana con- ■h temporanea mostra un'insoffe¬ renza sempre mag¬ giore verso gli sche¬ mi del vecchio reali¬ smo, grazie a una voglia e a una capacità di contaminazione che la induce a spaziare tra il fantastico e l'onirico, la storia e l'attualità, la metafora colta e il linguag¬ gio brutale della quotidianità. Non fa eccezione al riguar¬ do La quarta mano di John Irving, scrittore del New Ham¬ pshire ormai notissimo anche ai lettori italiani (Il mondo secondo Garp, Le regole della casa del sidro. Vedova per un anno,ecc.), tl Nel s'uo apparente garbu¬ glio, l'intreccio è assai sempli¬ ce. Il giornalista Patrick Wal- lingford, specializzato in cata¬ strofi e disastri, nel corso di un reportage su un circo si fa sbranare la mano destra da un leone: un evento decisamente traumatico che, essendosi veri¬ ficato in diretta Tv, funziona però per lui sul piano professio¬ nale come autentico trampoli¬ no di lancio. Il dottor Zajac, celebre chirurgo bostoniano. RECENRugBia SIONE ero chi coglie a sua volta la palla al balzo e si offre di innestargli una mano nuova. A donare l'arto a Pa¬ trick è di fatto una donna, Doris Clau- sen, che gli conse¬ gna la mano del ma¬ rito, giovane camionista mor¬ to in maniera tragica ma in perfetta salute. La vedova po¬ ne tuttavia al reporter, del quale è una fervida ammiratri¬ ce, bizzarre condizioni, che sfoceranno in una strana rela¬ zione tra i due dagli esiti tutt'altro che scontati ma capa¬ ci di rendere conto del criptico titolo del romanzo. La sinistra del defunto ap¬ partiene infatti a un mancino, mentre il, ricevente,, usa. la destra., In una sequenza di sottili colpi di scena, a volte appassionati e a volte esilaran¬ ti, finirà di conseguenza per imporsi una quarta mano, una mano che non c'è o non c'è più, una mano invisibile ma dotata di una sua autonomia, di una sua memoria e quindi di una sua reattività indipendente. Uno sviluppo imprevedibile e quasi fantascientifico che ma¬ tura peraltro nel mondo dell'at¬ tualità, della cronaca e della storia vera, a cominciare dal¬ l'incidente aereo in cui perse la vita John F. Kennedy Junior e dallo scalpore e dalle polemi¬ che associate ai primi trapian¬ ti di arti. Un lavoro singolare, quello di Irving, accompagnato e po¬ tenziato da una scrittura straor¬ dinaria, che con tocco leggero e svagato, condito spesso da un humour sottile soprattutto nel¬ le pagine descrittive e nei com¬ menti, propone un'avvincente galleria di personaggi strava¬ ganti: dallo stesso Patrick, don¬ giovanni dal fascino irresistibi¬ le ma incapace di qualsiasi iniziativa amorosa; a Doris, ve¬ dova inconsolabile che conti¬ nua a considerare la mano co¬ me una sua proprietà esclusiva e irrinunciabile; al dottor Zajac, chirurgo di successo ma anche aspirante padre affettuoso e ornitologo convinto e, per ragio¬ ni tutte sue, ossessionato dalle cacche SiiTcani; a Irma, là di lui innamor^jssima governante/ segretària che, per conquistar¬ lo, si trasforma in superlativa wonder-woman. E assieme ai protagonisti una miriade di figure minori che, nelle loro manie e nelle loro aspirazioni, nelle loro pic¬ cole o grandi virtù, compongo¬ no una splendida ragnatela nar¬ rativa che conquista il lettore non soltanto per la curiosità di sapere «come andrà a finire» ma anche e forse soprattutto per la qualità della scrittura, ricchissima di vorticose e argu¬ te sorprese verbali. 11 professore inciampa nella cibernetica, non seduce l'allieva, spettegola su Rousseau Due ragazzi in una biblioteca magica dove si conservano . tutte le frottole del mondo Nel suo nuovo romanzo lo scrittore americano racconta la storia di un trapianto: un'avvincente galleria di Dersonaggi stravaganti, una scrittura ricca di humour e di sorprese John Irving La quarta mano trac/, dì GianniPannofino, Rizzoli, pp. 378, L. 37.000 ROMANZO Cosa può succedere a un giornalista, specializzato in disastri, che si vede sbranare la mano destra da un leone? Lo racconta John Irving

Persone citate: John Irving, Kennedy Junior, Patrick Wal, Rousseau