«In Europa rimpiangeranno Haider» di Amedeo La Mattina

«In Europa rimpiangeranno Haider» «In Europa rimpiangeranno Haider» Enzo Bianco replica a Tremonti: macché Medioevo intervista Amedeo La Mattina ROMA IN Europa finiranno per rim¬ piangere Haider». Enzo Bian¬ co ha appena finito di leggere le dichiarazioni di Umberto Bossi sull'Europa-aforcolandia» dove la «miscela malefica» tra finanza e sinistra vuole unire «tanti popoli diversi come è avvenuta nella Federazione Sovietica». «Cose dell'altro mondo!», escla¬ ma l'ex ministro dell'Interno. Ma a stupirlo è anche l'intervi¬ sta a «La Stampa» in cui Giulio Tremonti sostiene che il manda¬ to di cattura europeo ci porta indietro di secoli. «Ho troppo rispetto per l'intelligenza di Tre¬ monti per credere che abbia parlato in condizioni di lucidità. In quell'intervista ci sono espres¬ sioni deliranti». Nel tentativo di escludere i reati finanziari dalla lista dei 32 previsti dal progetto europeo. Bianco vede per l'Italia il rischio concreto di finire contro un muro. E per evitare questo impatto qual¬ cuno deve fermare la «locomotiva impazzita». Chi? Il presidente Ciampi? No, l'esponente della Margherita non vuole scomodare il capo dello Stato - «nessuno meglio di lui sa quanto sia impor¬ tante per gh italiani respirare l'aria dell'Europa, e quali sono i suoi poteri e limiti» - piuttosto si appella ai ministri Scajola e Rug¬ giero affinchè tirino il «freno a mano prima che sia troppo tardi». A Bruxelles il nostro gover¬ no ha posto dei problemi tecnici: tra i Paesi europei non ci sono sistemi giuridi- ci omogenei, non ce ancora una Costituzione comune, per non parlare del pericolo di un potenziale abuso nel¬ la privazione della libertà personale. Sono o non sono preoccupazioni fondate? «Sono preoccupazioni che non stanno né in cielo né in terra. Non ci crede nessuno che siano queste le ragioni che spingono Berlusconi a volere limitare il mandato di cattura europeo. E' evidente che dietro tutta questa vicenda ci sono le pendenze giudiziarie del presidente del Consiglio e l'azione del giudice spagnolo Garzon. Lo sanno pure i muri che è una questione di impunità, che il nostro paese vuole alzare i ponti levatoi per difendere gli interessi privati di Berlusconi. Ecco, caro Tremon¬ ti, questo é il medioevo della politica in cui volete portarci. L'Italia è stata protagonista nel¬ la creazione dello spazio giudi¬ ziario europeo. Ora, invece, é diventata un elemento di freno. Per questo dico che in Europa finiranno per rimpiangere Hai¬ der». In che senso l'Italia è stata protagonista? «Nel giugno del 2000 si svolse a Napoli l'incontro italo-spagno¬ lo. In quell'occasione discutem¬ mo delle difficoltà di ottenere l'estradizione di mafiosi italiani. La Corte costituzionale spagnola non riconosceva la validità delle sentenze di condanna prese in contumacia. Così la Spagna sta¬ va diventando un ricettacolo di mafiosi e l'Italia non poteva catturare pericolosi criminali. Aznar capì il problema. Allora io, come ministro dell'Interno, e il Guardasigilli Fassino ci inven¬ tammo un'idea che allora appar¬ ve troppo innovativa: un accor¬ do di cooperazione tra Italia e Spagna per creare un unico spa¬ zio giudiziario. Madrid accolse la proposta e poche mesi dopo questa idea divenne il modello di una grande iniziativa euro¬ pea. Infatti, aderirono subito i tedeschi, i francesi e gli inglesi. Osservo che il governo della Spagna è a guida di centrodestra e Aznar é un grande amico di Berlusconi. Oppure ora è diven¬ tato un pericoloso comunista, come Blair e Chirac?». Il ministro della Giustizia Castelli sostiene di essersi opposto alla persecuzione del reato di opinione, razzi¬ smo e xenofobia compresi. Bossi poi... «Guardi, affermazioni come que¬ ste non si giustificano neanche in un'osteria dopo aver bevuto vino abbondantemente. Soprat¬ tutto se escono dalla bocca di due ministri della Repubblica italiana. La verità è che in Euro¬ pa nessuno capisce le motivazio¬ ni tecniche del governo italiano. siano essi Popolari tedeschi, gi- scardiani, gollisti, conservatori inglesi...». Nel governo però ci sono toni e posizioni diverse. Non le coglie? «Certo, ci mancherebbe. Infatti c'è il tono provocatorio del mini¬ stro Castelli che, essendo telegui¬ dato da Bossi, si muove alle dipendenze del capo, il quale ha vecchi rancori verso l'Europa e qualche pendenza giudiziaria in Italia. Diverso è l'atteggiamento di Scajola, che è una persona seria, oltre che leale con il suo premier: il ministro dell'Interno è imbarazzato nel difendere una posizione indifendibile. Poi c'è Ruggiero che è agli antipodi rispetto a Bossi e al resto della coalizione: ha una visione auten¬ ticamente europea, ha un'altra linea, e per questo è in grande difficoltà. E non é la prima volta che gli capita di trovarsi in rotta di collisione con il centrode¬ stra». Comunque, il governo sta lavorando per trovare un'in¬ tesa prima del vertice di Laeken. Crede che ci riusci¬ rà? «Ormai la frittata è fatta. Spero che l'Italia, almeno parzialmen¬ te, esca da questa condizione, aderisca a questo trattato e la smetta di fare il brutto anatroc¬ colo, l'ultimo della fila. I princi¬ pali giornali tedeschi, spagnoli, francesi, inglesi dicono che è incomprensibile quello che capi¬ ta in Italia. Purtroppo è com¬ prensibile solo con le preoccupa¬ zioni personali di qualcuno dei nostri governanti. Mi auguro che la pressione dell'opinione pubblica internazionale e della grande stampa serva ad accende¬ re un barlume di riflessione». «E' evidente che dietro il voler limitare il mandato di cattura europeo ci sono le pendenze giudiziarie del premier e l'azione del giudice spagnolo Garzon. È un problema d'impunità» «Con il Guardasigilli Fassino creammo un accordo di cooperazione giudiziaria con la Spagna Aznar accolse la nostra proposta E' anche lui un pericoloso comunista?» A destra l'ex ministro degli Interni Enzo Bianco. Sotto, Il premier spagnolo Aznar