«Se non c'è intesa, avanti anche senza l'Italia» di Enrico Singer
«Se non c'è intesa, avanti anche senza l'Italia» «Se non c'è intesa, avanti anche senza l'Italia» Il premier belga martedì sarà a Roma. Prodi: spero ci sia l'accordo Enrico Singer corrispondente da BRUXELLES Tra meno di 48 ore il primo ministro belga, Guy Verhofstadt, sarà a Roma per affrontare diret¬ tamente con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il nodo del mandato di cattura euro¬ peo sul quale l'Italia non è ancora d'accordo con gli altri membri dell'Unione. E da Bruxelles parto¬ no gli ultimi segnali prima dell'in¬ contro che potrebbe essere decisi¬ vo per un compromesso. Sono segnali che intrecciano la disponi¬ bilità a raggiungere l'intesa e la pressione per chiudere in fretta. E' lo stesso Verhofstadt a lanciar¬ li: «A Roma cercherò di trovare un accordo con Berlusconi. In politica c'è sempre un margine di discussione, ma se non si arrive¬ rà a una posizione comune, la mia proposta sarà di approvare il mandato di cattura a 14». Come dire: anche senza l'Italia. E' una prospettiva che il presi¬ dente della Commissione euro¬ pea. Romano Prodi, per adesso non vuole nemmeno prendere in considerazione: «In questo mo¬ mento si lavora per un accordo. Mi auguro che sia già possibile raggiungerlo durante la visita di Verhofstadt a Roma. Al resto si penserà dopo». Prodi e Verhofsta¬ dt, ieri pomeriggio, erano fianco a fianco per incontrare il primo ministro del governo di Tokyo, Junichiro Koizumi, venuto a Bru¬ xelles per un summit Ue-Giappo- ne.-E nella conferenza stampa congiunta hanno affrontato an¬ che la questione del mandato di ' cattura che rischia di avvelenare il vertice dei capi di Stato e di governo dell'Unione che si terrà venerdì e sabato a Laeken, il sobborgo della capitale belga do¬ ve sorge la residenza reale. Per un compromesso ci sono cinque giorni di tempo e Guy Verhofstadt ha spiegato la sua strategia: «Spero che un'intesa sia possibile con l'Italia già marte¬ dì. Se così non sarà, metterò l'argomento del mandato di cattu¬ ra europeo nell'agenda del verti¬ ce di Laeken. Se anche in quella sede non si arriverà a una posizio¬ ne comune a 15, la mia proposta sarà di far partire una cooperazio¬ ne rafforzata a 14 Stati». E' una strategia in tre mosse che lascia aperta la strada all'intesa - anzi, la auspica - ma che, alla fine del percorso, indica imo sbocco obbli¬ gato: il mandato di cattura euro¬ peo sarà approvato a Laeken, con o senza l'Italia. «Abbiamo lavora¬ to per undici settimane, già tre volte ci siamo pronunciati in riunioni del Consiglio, credo che sia il tempo di concludere», ha detto Verhofstadt. Sui termini del possibile com¬ promesso, il primo ministro bel¬ ga non vuole parlare. Anche per¬ ché si aspetta, probabilmente, da Silvio Berlusconi una proposta almeno in parte nuova rispetto a quella già illustrata dal ministro della Giustizia, Roberto Castelli, venerdì scorso a Bruxelles e non accolta dalla Uè. Negli ambienti della presidenza, tuttavia, si dice che la chiave possibile del com¬ promesso può essere trovata in ima «modulazione temporale» dell'applicazione del mandato di cattura europeo per alcuni dei 32 reati compresi nella lista che l'Italia, però, deve accettare nel suo insieme, così come hanno fatto gli altri quattordici Paesi. Delle «eccezioni» sono state già accolte sulla base delle richieste di altri Stati: il Portogallo, l'Au¬ stria, l'Irlanda e l'Olanda. L'Irlanda ha ottenuto che nel preambolo sia scritto che il man¬ dato di cattura comune «non ostacoli l'applicazione delle rego¬ le costituzionali» dei singoli pae¬ si. Questo perché la Costituzione irlandese offre particolari garan¬ zie alle persone accusate di reati meno gravi. Il Portogallo - dove non è previsto l'ergastolo - ha ottenuto una deroga al mandato se emesso da paesi dove l'even¬ tuale imputato rischia una con¬ danna a vita. L'Olanda ha ottenu¬ to che il mandato non si applichi se il reato è stato commesso in parte nel paese richiedente e in parte in quello del ricercato che sarà così giudicato dalla magistra¬ tura olandese. L'Austria ha otte¬ nuto cinque anni di tempo per modificare l'articolo 12 della sua legge suirestradizione e la coope¬ razione giudiziaria che esclude azioni contro cittadini per reati non punibili secondo il codice austriaco. Poiché l'Italia chiede tempo - a quanto si dice, fino al 31 dicem¬ bre 2007 - per applicare il manda¬ to di cattura europeo a tutti i 32 reati previsti per «armonizzare la sua giurisdizione», potrebbe esse¬ re trovato un compromesso simi¬ le a quello austriaco. Il problema è, secondo Bruxelles, quanti reati l'Italia vuole mettere nella «se¬ conda parte» della lista: quella dilazionata nel tempo. Il sottose¬ gretario inglese alla Giustizia, Angela Eagle, ha detto ieri che «gli italiani hanno tirato fuori un sacco di problemi di cui non avevano parlato prima». Proble¬ mi che, «se sollevati in tempo, si potevano affrontare». Adesso, an¬ che per la signora Eagle la strada è quella indicata da Verhofstadt: «Faremo il-nostro meglio per raggiungere un compromesso, ma se non sarà possibile dovremo andare avanti in.14». La via di uscita sarebbe una «diversa modulazione» dell'entrata in vigore dei provvedimenti per omogeneizzare i vari Codici Per gli inglesi «le questioni tirate fuori dagli italiani sono fuori tempo» A sinistra il presidente della Commissione Uè Romano Prodi A destra il premier belga Guy Verhofstadt
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