Devolution, Berlusconi cerca il compromesso

Devolution, Berlusconi cerca il compromesso Devolution, Berlusconi cerca il compromesso Bossi insiste, dopodomani si terrà ad Arcore un vertice di maggioranza ROMA Si terrà probabilmente lunedì ad Arcore il vertice di maggio¬ ranza convocato da Silvio Berlusconi sulla devolution. Il «disegno di legge Bossi», come viene ormai chiamato, dopo un primo esame è stato rinviato al prossimo Consi¬ glio dei ministri, il Senatùr scalpita e minaccia «O mi date la devolution o qui salta tutto», i ministri del govemo che dovrebbero «devolvere» alle regioni parte dei loro poteri oppongono resistenza, le Regioni sono sul piede di guerra, anche quelle governa¬ te dal centro destra. Insomma, urge fare il pun¬ to della situazione, e media¬ re, se il governo vuole davve¬ ro arrivare a varare il ddl Bossi come il ministro degli Affari regionali Enrico La Loggia ha promesso e conti¬ nua ad assicurare. Intanto la Cdl accusa l'Uli¬ vo e la legge sul federalismo votata «con un colpo di mano parlamentare» a fine legisla¬ tura: «un frutto avvelenato lasciato in eredità al nuovo ;ovemo», «una vera e propria oomba a orologeria pronta a scoppiare da un momento all'altro», la definisce il re¬ sponsabile dei dipartimenti di Forza Italia Sandro Bondi. «Una riforma costituziona¬ le fatta in modo pasticciato, di difficile attuazione, foriera di conflitti fra le istituzioni», incalza il viceministro delle Attività produttive Adolfo Ur- so, di Alleanza nazionale. Dal centro sinistra si ri¬ sponde riviando la palla alla maggioranza, accusata di «fa¬ re della demagogia» e di voler scippare le autonomie locali dei poteri che la legge, non quella ancora da fare ma la normativa già in vigore, pre¬ vede. «Non è solo il centro sinistra ma sono le stesse Regioni governate dal Polo, i Comuni e le province a ribel¬ larsi» replica il responsabile Autonomie locali della Mar¬ gherita Renzo Lusetti, men¬ tre il suo omologo diessino Antonello Cabras denuncia la «confusione» in materia nella Cdl e invita il governo a valutare con attenzione «il paventato abbandono della "cabina di regia" da parte delle Regioni, segnale dì un possibile conflitto di attribu¬ zioni. E' vero infatti che i proble¬ mi sul tappeto sono di diver- so tipo e si intrecciano fra loro. Così, se da un lato ministri come Claudio Scajo- la. Letizia Moratti, Girolamo Sirchia, si oppongono ai pro¬ getti di Bossi di devolvere alle regioni ulteriori compe¬ tenze in fatto di polizia locale (ostacolata anche dal vicepre¬ mier Fini), scuola, program¬ mi scolastici. Sanità, altri ministri come Alemanno e. Matteoli (di An) puntano i piedi per non cedere agli enti locali i loro poteri, come pre¬ vede già la legge costituziona¬ le in vigore. A ciò si aggiunge la rivolta dei governatori delle Regioni, che all'unanimità hanno stila¬ to un documento in cui minac¬ ciano una valanga di ricorsi alla Corte Costituzionale con¬ tro leggi invasive dei loro nuovi poteri. Provvedimenti mica da niente, come la legge sulle fondazioni bancarie, sul dipartimento Antidroga o l'imminente legge sulle Gran¬ di Opere, fiore all'occhiello del governo. Berlusconi avrà da fare. E per trovare un punto di mediazione sarebbe intenzio¬ nato a tornare sull'ipotesi di regionalizzare la Corte Costu- zionale. Mentre per il federali¬ smo si andrebbe verso una fase transitoria, capace di attutire l'impatto di compe¬ tenze che restano però tutte da calibrare. [m. g. b.l Il leader leghista minaccia di far «saltare tutto» ma diversi ministri oppongono resistenza per non cedere parte delle loro competenze Anche le regioni governate dal centrodestra sono sul piede di guerra e già minacciano una valanga di ricorsi alla Corte Costituzionale Francesco Storace, presidente della Regione Lazio

Luoghi citati: Arcore, Regione Lazio, Roma