OMAR & OSAMA La grande caccia di Paolo Mastrolilli

OMAR & OSAMA La grande caccia in i. ii i i I NEL NULLA I DUE GOMPLIGI NEfiTERRORISMO OMAR & OSAMA La grande caccia reportage Paolo Mastrolilli NEW YORK ATE le anni alle dofriSe, se necessario. Ma restate nel¬ le caverne coi vostri figli, e combattete contro gh infedeli fino alla fine». Era la notte di venerdì, ventunesimo giorno del Ramadan, quando le radio del comandante Hazrat Ah han¬ no captato questo messaggio: Secondo lui veniva dai colonnel¬ li di Al Qaeda, che passavano alle truppe l'ordine dello Sceic¬ co, come loro chiamano Osam^i bùi Laden. Il ventunesimo giorno del Ramadan è il Giorno del Marti¬ rio. Ricorda il tempo in cui Ah, primo imam del quarto califfo, venne ucciso mentre pregava in una moschea. Perciò il coman¬ dante Hazrat, capo deh'AUeari- za del Nord nella regione di Torà Bora, aveva pensato che forse era arrivata la resa dei conti: i mercenari di Osama lo aspettavano sulle Montagne Bianche per la battagha fìnale.j Quando i suoi uomini sono arrivati neUe caverne, però non c'era più nessuno. Da lontano, negh intervalli tra i raid ameri¬ cani, avevano notato dei bambi¬ ni che giocavano davanti agh ingressi. Ma una volta lassù, hanno scoperto i cadaveri di 22 soldati di Al Qaeda, armi, muni¬ zioni e generatori elettrici, co¬ me se qualcuno volesse soprav¬ vivere a lungo a Torà Bora. Dello sceicco, però, nessuna traccia. Era sparito nel nulla, proprio come aveva fatto neUe stesse ore il mullah Omar a Kandahar. Insieme avevano tra¬ sformato l'Afghanistan nella centrale operativa del terrori¬ smo intemazionale, e insieme sono scomparsi quando la loro trama si è spezzata. uiattina, il generale cóinaridàn- -no.i«I,a(^adùravlUra», "Tommy Franks, si è pre¬ sentato davanti ai giomalisti per garantire che «stiamo strin¬ gendo il cappio. Non siamo sicu¬ ri di dove si trova Bin Èaderi, ma la regione di Torà BÉra non è stata conquistata e iroeziònata completamente. Quindi non sap¬ piamo dov'è, ma non è neppure confermato che sia fuggito. Quanto al mullah Omar, non abbiamo ancora le prove certe che sia scappato da Kandahar. Non sappiamo dove si trova, ma non è svanito nel nulla, e lo porteremo davanti alla giUisti- zia». | Anzi, secondo Khaled Pashto- on, portavoce deh'ex governato¬ re eh Kandahar, Gul Agha,' Omar si trova ancora sicuramente nel¬ la città, sotto il controllo del mullah Naqib Ullah a; cui i taleban hanno consegnato Kan¬ dahar. | La caccia comunque conti¬ nua, ma le dichiarazioni di Franks fanno sorridere Vince Cannistraro, nella sua casa in Virginia. Secondo l'ex capo deh' antiterrorismo della Ciaj «Omar ha fatto un accordo con Hamid Karzai, il nuovo premier dell'Af- ghanistan, che comprendeva la sua fuga. Forse è scappato pri¬ ma ancora di definire l'intesa, e ormai si trova al sicuro. L'ipote¬ si più probabile è che sia andato a Zabul o nella regione di Oruz- gan, a Nord di Kandahar. Tanto lui, quanto Karzai, sono origina¬ ri di questa zonSTe se i pashtun hanno deciso di proteggerlo, sa¬ rà difficile stanarlo. Del resto Karzai non aveva la forza milita¬ re per prendere Kandahar, e quindi ha ottenuto un grande successo a conquistarla senza combattere. Se il prezzo da paga¬ re era un salvacondotto per Omar, dal suo punto di vista valeva la pena di fare il baratto. Il nostro obiettivo principale, d'altra parte, è Bin Laden, è quindi dubito che il Pentagono vogha inviare mighaia di solda¬ ti neUe montagne dell'Afghani¬ stan centrale per inseguire il mullah». Bisognerebbe spiegarlo ai tre soldati dei Berretti Verdi, uccisi l'altro giorno dal fuoco amico nell'assedio di Kandahar. Ma allarga le braccia anche il gene¬ rale Edward Atkeson, ex capo gliére gli aiuti economici e,mih v^»^vj^i^c^e,se,glì^"^ ""non "deci3ono di consegnarci Omar, o lo andiamo a prendere noi rinforzando il nostro contin¬ gente, oppure dobbiamo rasse¬ gnarci». Il destino del mullah, insom¬ ma, starebbe proprio nelle mani di Karzai, l'uomo che durante la resistenza contro i sovietici face¬ va da tramite fra gh Stati Uniti e i mujaheddin. Il nuovo capo del govemo, secondo l'ex parlamen¬ tare Don Bitter, «era la persona di collegamento con il mondo estemo», che a quel tempo yole-. va dire l'intelligence americana. «Non era un agente della Cia - spiega Cannistraro - ma tutti sanno che gh aiuti ai mujahed¬ din passavano dal Pakistan». Solo poche settimane fa le forze speciah Usa avevano tirato Kar¬ zai fuori dai guai, quando i taleban lo avevano quasi cattu¬ rato in Afghanistan, mentre, era in missione per conto di Washin¬ gton allo scopo di aizzare le tribù pashtun contro il regime. Eppure adesso, proprio per raf¬ forzare il suo debole potere, può darsi che da una parte dica di voler processare Omar, mentre dall'altra lo lascia scappare. «Ba- jdi bene agli accordi cherfe - lo ammonisce il direttore degh Stu¬ di Mediorientah del CSIS An¬ thony Cordesman -, perché noi voghamo portare il mullah da¬ vanti alla giustizia. Forse possia¬ mo accettare che lo arrestino gh afghani, ma non che se ne tomi a meditare sulle montagne». Ma il vero obiettivo che to¬ ghe il sonno agh americani re¬ sta la caccia a Bin Laden: «Il suo - dice Atkeson - è un caso diverso: ha commesso un crimi¬ ne negh Stati Uniti, ammazzan¬ do mighaia di persone. Se non bastano gh uomini dell'Alleanza del Nord o la tagha da 25 milioni di dollari, ce lo andiamo a pren¬ dere con le nostre mani». Si capisce cosa intende, leg¬ gendo l'avviso che la Marina americana ha lanciato il 6 di¬ cembre a tutte le compagnie di trasporti marittimi commercia- h: «Gh Stati Uniti - dice il documento - sono impegnati a catturare Osama bin Laden e i leader di Al Qaeda, e stanno usando tutti gh strumenti mih¬ tari a questo scopo. Ciò include l'utilizzo pieno deUe capacità degh aerei, le navi, i sottomarini e i satelliti americani e degh alleati. Come parte di questa operazione, la Quinta Flotta e le forze della Coalizione stanno ispezionando le imbarcazioni commerciah nella regione; pafti- colarmente queUe che operano dalle coste pakistane. Chiunque sia sospettato di trasportare Bin Laden o altri leader di Al Qaeda, deve aspettarsi di essere abbor¬ dato, e rischierà l'affondamen to, il sequestro della nave e l'arresto. Qualunque percezione di ostilità verso le unità america¬ ne o della Coalizione, durante queste operazioni, porterà alla distrazione delle navi commer¬ ciah». Gh americani, insomma, te¬ mono che Bin Laden provi a scappare per mare, dove incro¬ cia anche la portaerei italiana Garibaldi. Sanno che Osama pos¬ siede o controlla una flotta di almeno 23 navi, che secondo il senatore Lieberman potrebbero servire per «contrabbandare ar¬ mi chimiche, biologiche e persi¬ no nucleari nei container». Una minaccia per i porti occidentali, dove magari saranno utilizzate per fare una strage, come gh aerei dell'I 1 settembre. «Forse a questo punto - spiega Cannistra¬ ro - i membri di Al Qaeda sparsi nel mondo non sono più in grado di organizzare un'opera¬ zione grande come l'attacco alle Torri Gemelle. Però potrebbero vendicarsi spontaneamente con azioni più piccole. Per esempio, pensate a qualche kamikaze co¬ me quelli di Gaza, che si fa saltare in aria in una piazza americana o europea, tipo San Pietro. Un attacco del genere può scattare anche senza l'ordi¬ ne diretto di Bin Laden», renden¬ do quasi superflua la sua caccia per salvare altre vite umane. Se tiene alla propria vita, però, prima di arrivare al mare Osama deve attraversare fi Paki¬ stan o l'Iran, e gh agenti segreti americani non credono che ci sia già riuscito: «Secondo le nostre informazioni - dice Can- . nistraro - sta ancora nella zona dj"Tora Bora. Potrebbe essere in marcia verso il Beluchistan, la regione del Pakistan dove ha ancora molti appoggi. Ma que¬ sto non basterebbe a metterlo in , salvo, e non sono neppure sicu- I ro che intenda scappare. A que¬ sto punto, forse, vuole morire come un martire». Anche ammesso che sia stan¬ co di vivere, per ucciderlo biso¬ gna trovarlo. Secondo gh uomi¬ ni del comandante Hazrat Ah, «lo sceicco è scappato in una valle vicino a Torà Bora, dove si trovano le caverne di Milawa, sotto le montagne Lelawa». Un capo della tribù Suhmankhel è stato contattato dai mercenari arabi, che offrivano un mucchio di soldi in contante per un passaggio sicuro in Pakistan, forse nella zona di Khost o di Kurram. Come Omar, dunque, Bin Laden sta cercando di fuggi¬ re. Ma gh uomini di Ah guarda¬ no il calendario e contano. Mer¬ coledì sarà il 27esimo giorno del Ramadan, quello in cui si cele¬ bra la consegna del Corano al profeta Maometto: chi muore da martire in questo giorno sacro, trova aperte le porte del perdono di Ahah. Una delle ipotesi è che il leader dei taleban abbia fatto un accòrdo con il nuovo premier afghano Hamid Karzai: la resa, senza spargimento di sangue, in cambio della vita Gli americani temono che Bin Laden possa scappare per mare, dove incrocia anche la portaerei Garibaldi Secondo gli uomini del comandante Hazrat Ali è scappato «in una valle vicino a Torà Bora, dove si trovano le caverne di Milawa, sotto le montagne Lelawa» Oppure potrebbe essere in marcia verso un rifugio in Pakistan Un'immagine delle grotte di Osama a Torà Bora: risale all'aprile 1988, quando venivano costruite con la collaborazione di ditteeuropee. Nella foto sotto il titolo: Bin Laden nella sua caverna, come è apparso in uno dei messaggi registrati per la tv